16 luglio 2006

Cose che ti cambiano

Domenica pomeriggio. Mi risveglio dalla pennichella pomeridiana, oltre che meritata mi ha permesso di recuperare lo ore di sonno perse dietro a parole spese in compagnia. La televisione rimasta accesa trasmette il trailer del nuovo film di Superman. Un supereroe che si nasconde dietro ad un paio di occhiali.
Come fa una persona ed essere così diversa da non essere riconosciuta solo perché indossa occhiali e vestiti al posta del pigiama? Eppure è possibile. Ed ecco che la mente parte per un altro viaggio alla ricerca della comprensione dei perché della vita. Anche noi deboli esseri umani subiamo questa trasformazione. Per brevi periodi passiamo da Dr. Jekyll in Mr. Hyde e viceversa, da lupi con principi di calvizie a pecore nere con pullover a girocollo.
Ci trasformiamo quando ci mettiamo alla guida. Da gentili ed educati pedoni diventiamo novelli Nuvolari o bestemmiatori di porti, capaci di far arrossire fabbri comunisti che impugnano martelli mentre forgiano lame di falci. Questo è il potere di cambiamento del volante. Messa una mano su di esso, perché l’altra ci serve per dare: indicazioni sulla fedeltà del consorte altrui o indicazioni su luoghi di villeggiatura popolati da esseri galleggianti, ci trasformiamo in esseri al limite della spregevolezza. Ho conosciuto lavoratori infaticabili, capaci di lavorare 16 ore al giorno e più, indossare le pantofole e trasformarsi in pigri tali da far sembrare un bradipo in ferie un’ape operaia. A tutti è capitato di sedersi ad una scrivania. Se ci pensate bene il nostro comportamento cambia se ci sediamo davanti o dietro la scrivania, per i più maliziosi anche sotto. Da una parte timidi ed impacciati pronto a prendere per oro colato tutto quello che ci viene detto, mentre dall’altra cattivi e sospettosi come neanche al tempo dell’inquisizione, per quanto riguarda il sotto lascio all’immaginazione del lettore. Ma non finisce qui…guardandosi in giro si possono vedere mille cose che sono in grado di realizzare una metamorfosi. A volte il sorriso di una ragazza ti fa sentire come un lupo mannaro in adorazione della Luna lontana. Può risvegliare istinti da cacciatore anche in conigli bagnati.
La vittoria di una Coppa del Mondo ti fa sentire più legato alla terra che ti ha dato i natali o la cittadinanza. Guardandosi in giro in questi giorni si vedono mille bandiere tricolori sventolare da finestre e balconi. Bandiere che garriscono gioiosamente al caldo vento dell’estate. Tutti questi amanti della patria dov’erano fino ad ora? Nascosti nell’attesa del miracolo che liberasse il loro orgoglio latente di essere cittadini del Bel Paese. E per fortuna il miracolo è giunto.
L’utente è la dimostrazione lampante di come piccole cose possano cambiarti. Se si sono scritti libri e barzellette su questi esseri capaci di fare le domande più stupide, perché utenti, mentre nella vita normale riescono a far le cose più diverse. Eppur son capaci di farti cadere oltre agli arti superiori anche gli ammennicoli più indecenti con domande da encefalogramma concavo. Cos’è che li cambia? Che li rende essere irrazionali? L’essere utenti. Come controprova ci sono archivi di FAQ (domande più frequenti), che danno un indicazione sulla regressione ad essere primitivo dell’utente. La più ricorrente è: . Banale, eppure metà delle questioni sono di questo tenore. Guardo la mia camera, e scopro di aver anch’io la mia super salsa che mi permette di passare da Henry Cabot Henhaus III, scienziato per diletto, in Super Pollo. La porta di camera mia è la mia super salsa! Da un lato sono lo sciatto casinista che genera caos nella speranza di veder nascere una stella danzante nella propria camera, dall’altro un Consulente Junior con la mania dell’ordine, pignolo fino a diventare pedante.
Capace di creare tanta confusione che la sola idea di riordinare fa pensare ad una delle dodici fatiche di Ercole 2000. Eppure in possesso di una scrivania impeccabile al lavoro, dove anche i fogli da buttare sono impilati in ordine temporale. Gli occhi si soffermano sulla mia scrivania, quella al di qua del fantastico mondo del lavoro, o meglio sul deposito di carte ed oggetti che prima o poi finiranno tra quelli smarriti. Non assomiglia neanche lontanamente a quella che uso a lavoro. Cambiamenti, trasformazioni e metamorfosi. A volte mi chiedo chi sono o chi dovrei essere. Se questi cambiamenti sono dovuti all’adattarsi alla situazione o alla paura
dell’affrrontarla

Nessun commento: