05 aprile 2008

Torino - 7° puntata



Caro lettore non so se tu ti sia già annoiato di leggere le mie avventure torinesi, spero proprio di no, visto che la trasferta nella città dell'auto italiana durerà ancora un po'.
Questa che è appena trascorsa è un'altra settimana corta, i primi due giorni li ho trascorsi nella sede della società per cui lavoro, a Milano, per vari incontri ufficiali ed ufficiosi. E' stato bello rivedere i vecchi colleghi e conoscere i nuovi entrati. In quell'atmosfera di ritorno a casa dopo la lunga assenza. C'è quella strana atmosfera, quella sensazione che ti prende quando torni in quei luoghi dove hai passato una parte della tua vita e vedi che la scenografia è rimasta la stessa, gli attori sono pressapoco gli stessi, è solo cambiato leggermente il copione. Ora non sei più il personaggio principale della storia ma solo una comparsa...AIUTO - S.O.S. - MAYDAY sono un attore di soap opera e mi credevo un consulente. Non è possibile!!!
A parte gli scherzi, in questo periodo si sono formate nuove alchimie in ufficio ed io ne sono estraneo. Non sono più un pezzo di quell'ingranaggio. Ecco mi sono sentito come quando torni a scuola dopo essere stato a casa a curarti il morbillo, sono rimasto indietro e devo recuperare per tornare alla pari. Per fortuna che è bastato poco per tornare in gruppo.
Questa settimana corta è caratterizzata anche dal fatto che è stata l'ultima in cui ho soggiornato in albergo. Dalla prossima settimana dovrei avere una stanza nello stesso residence degli altri trasfertisti della mia società. Almeno per il mese di Aprile e poi si vedrà. Quindi ho salutato la mia trattoria preferita, il controllare dall'ufficio la mia camera, che ha questo giro era nuovamente della serie pornocamera, ma in versione cabina armadio. Sarà che mi ero abituato alla famigliare, ma questa volta era veramente mignon.
Lo so, mi lamento sempre, ma in fin dei conti è questo che mi fa sentir vivo ed apprezzare di più le piccole cose che funzionano, come le splendide giornate che ho visto passare dalla finestra del quinto piano, o il sorriso della brunetta a colazione. Ma cavoli non la potevo incontrare prima...la solita fortuna.
L'evento mondano è un revival di una serata già raccontata. Aperitivo in questo locale da consulenti e vecchie fatalone, che cercano con il look da ragazzina di nasconder il passare del tempo. Ma com'è che per uscire a prender un aperitivo con gli amici c'è gente che si veste come il dì di festa? Io con un look più adatto ad una birra ed un panino, vengo guardato con far strano dagli habituè... ci manca solo di sentire "Eh si, ora anche l'operaio vuole un figlio Dottore", prego INGEGNERE (con gli anni di sacrifici che mi è costato il titolo, neanche ci fosse stata una triade a remare contro).
Ecco la fauna di questo locale, di proprietà si dice di un giocatore della nazionale di calcio che ora corre sul manto erboso di un campo catalano, è uno spettro del terziario nazionale.
C'è per l'appunto il consulente, l'impiegato, il manager o direttore, il pr. Tutti in completo giacca e cravatta, e cavoli con quello che mi son costati fammeli sfruttare anche fuori dall'ufficio, anche perchè in valigia ho messo solo questi, oppure trasandati chic, con magliette griffate e pantaloni con doppio cavallo (uno normale ed uno sullo scontrino che ha fatto lievitare il prezzo più dei crakers), perchè è più trendy. Tutti che cercano di stordirsi con miscugli di super alcolici, o bottiglie di birra che fa più rude, per trovare il coraggio di abbordare queste Amerigo Vespucci della vita, oppure per dimenticarle.
Signorotte con abiti che non farebbero mettere alle proprie figlie, acconciature che arrivano a toccare le treccine alla pippi calze lunghe. Ammiccamenti ad ogni rolex che passa, perchè a volte è l'accessorio che fa la differenza.
Tutti che si lanciano sul buffet intasando la piccola zona dell'ingresso, dove il genio dell'arredatore ha messo anche la cassa. Sembra di essere alla distribuzione di viveri in un paese del terzo mondo. Gli sguardi famelici sono gli stessi anche se l'aspetto è molto diverso. Ad ogni arrivo di nuovo cibo, la gente si accalca, spinge, sgomita. Ed una volta riempito il piatto, come animali della savana cercano un posto tranquillo dove ingurgitare questo mix di sapori per poter tornare nuovamente alla carica per un secondo, terzo, quarto... assalto. Intanto i cocktail si fanno più colorati, i sorrisi più liberi e l'alcool abbassa le barriere, peccato che molti ne abbiano dovuto ingerire così tanto per sembrare persone normali che ora sembrano ubriaconi.
Questa sbornia di "umanità" mi fa rinunciare alla discoteca per un più confortevole letto e magari un po' di televisione che mi accompagni nel regno di Morfeo.
Nella prossima puntata si parlerà di...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

C'è una canzone di Bob Marley che descrive e sintetizza tutto ciò: "Rat race"...

Bye, Dane.

p.s.: al prossimo "nella prossima puntata si parlerà di" ti mando la Polizia Postale...

Anonimo ha detto...

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Ecco, ce manca solo "enlarge your penis" e poi se semo detti tutto...