27 settembre 2008

Torino - 29° puntata

Ed anche questa settimana è finita tra gli schedari dei ricordi. Volessi dare un titolo a questi giorni direi DISTRATTI.
Non sono proprio riuscito a concentrarmi sulle cose che capitavano intorno a me. Un po' la colpa è della settimana di ferie, un po' della vita che gira come vuole lei, del fatto di dover essere a Torino per aspettare una mail anziché andare a vedere l'amico che si laurea (questa cosa mi rode, ma la dovrò far passare). Ed anche mentre scrivo la mente fa salti un po' ovunque.
Vediamo di riordinare le cose.
Lunedì il collega è malato e quindi parto in treno. La gente che incontro sulla carrozza meriterebbe qualche riga, ma nella mia mente ritrovo solo immagini nebbiose. Sarà stato il sonno, o la ragazza di Palermo, con il fidanzato a Samarate, che ha trovato al tesi a Torino. Oppure il vecchio elettricista che ha fatto i soldi mettendo in piedi una fabbrica di bottiglie a Rionero (che non è in Sud America, ma solo nel Sud del nostro paese), che sa usare il cellulare ma non l'agenda che è ancora cartacea e dialoga di legalità/modernizzazione con uno studente di ingegneria civile. Della lettrice di manuale di pietre, o della vecchietta che non solo non riesce ad aprire la porta per scendere, ma neanche di leggere che sulla porta c'è scritto che è guasta, o del ragazzo gentile, ma anche lui analfabeta che prova a darle una mano strattonando la maniglia per poi arrendersi mentre la signora dovrà scendere ad un altra fermata. Oppure delle persone che chiedono a me indicazioni sulle vie di Torino. Ma non lo sanno che ho il super potere di smarrirmi ovunque.
Martedì passa lento e noioso. L'unica nota di colore è la mia strizza quando il buio cala sul parco mentre io arranco nelle mie scarpette da corsa. Ad ogni passo sento rumori e scriccolii. Comunque torno a casa sano e salvo.
Mercoledì è giorno di evento sportivo. Partitella a calcetto con i colleghi. Prestazione da Oscar. Recitazione degna di Lulù Olivera. Ma forse dovrei raccontare del fatto che tra i dieci giocatori c'era anche una ragazza, che oltre ad essere carina è anche brava ed accompagnata dal fidanzato. Quindi non potendo reagire nei contrasti con lei con durezza, l'unica possibilità è metterla sulla recita. Comunque la mia squadretta di giocatori per caso perde.
Giovedì decido di non uscire con i colleghi ed etc. ma di andare al cinema. Vado a veder BURN AFTER READDING dei fratelli Coen. Il cinema è un multisala in cui le indicazioni per le sale le ha fatte un bambino di tre anni, tanto che non sono l'unico che ha difficoltà a trovare la sala, se ci mettete anche il fatto che le maschere sono mute o solo un po' chiuse...
nel vedermi in sala un gruppo di signorotte dubita sulla correttezza della sala e mi chiedono se è la sala dove danno il film con B.Pitt. Rispondo di sì. La signora mi guarda perplessa e si risiede. Probabilmente non pensa che un bel ragazzo con un look studiato da Steve Wondere possa vedere un film dove c'è un gran figo come B.Pitt. Comunque per fortuna sua arrivano le amiche, anche loro disperse nella ricerca della sala, che confermano quanto ho detto. Il film non è male. Tipica commedia dei Coen con spunti davvero esilaranti.
Venerdì l'unica cosa che mi interessa è vedere le lancette girare e che l'ora di tornare a casa si avvicini. Un paio di battute e di biscotti al burro accorciano il pomeriggio. Ed il ritorno a casa, con la colonna musicale di Stefano Rosso, mi mette un po' di malinconia. Penso solo che qualche giorno prima ero in viaggio, ma in altra direzione, quella del sole, mentre le parole di questo cantautore riempiono l'abitacolo:



Nella prossima puntata si parlerà di...

1 commento:

Anonimo ha detto...

Per andare alla laurea del tuo amico potevi darti malato anche tu ;-)
Ad ogni modo è inutile che tu faccia presente la cosa ai tuoi capi, riceveresti solamente risposte che ti farebbero incazzare!