30 dicembre 2008

Torino - 42° puntata


Torino,23 Dicembre 2008 ore 18:15
Eccomi qui a scrivere, mentre aspetto una cavolo di mail con dei dati, che doveva arrivare lunedì. Gli uffici ormai sono deserti, la gente si è salutata, fatta gli auguri, scambiato i regali, mangiato i dolcetti, bevuto un po' di tutto. Ormai l'allegria ha lasciato l'ufficio, il piano, il palazzo e forse anche Torino, in cerca di un posto caldo o per lo meno più accogliente. Qui siamo rimasti in tre. Come dice la canzone: siamo rimasti in tre, tre giganti e tre somari... lasciamo stare se no questo post si trasforma nell'ennesimo panegirico di scazzi da ufficio.
Comunque è proprio vero: meglio i cattivi che gli stupidi, i primi a volte si riposano almeno.
Sono arrivati i dati, meglio che mi sbrigo o a casa oggi non torno.
Cornaredo, 24 Dicembre 2008 ore 14:15
In due giorni non è che si possa fare molto. Tutto il tempo che non ho passato in ufficio si può dire che sia trascorso sopra un mezzo le cui ruote sono imbrigliate in binari di ferro. Questa è stata una fortuna vista la persistente nebbia sulla pianura padana.
I viaggi in treno e tram mi hanno permesso di riscoprire la dimensione del pendolare che legge, si guarda intorno, chiacchiera del più e del meno con perfetti sconosciuti, dorme o pensa. Io ho letto, dormito ed un po' pensato. Una volta anche di non riuscire a prendere il treno. Una corsa folle con i sacchetti degli ultimi regali alla ricerca di una biglietteria automatica. Una specie di piccolo invasato che si aggira nella Stazione di Porta Nuova, a 5 minuti dalla partenza del treno che dovrebbe riportarlo a casa, con l'annuncio che il binario è stato cambiato e quindi si passa dal 20 al 3, cioè dall'altra parte della stazione, metteteci la solita famigliola con anziana al seguito che ostacola la corsa alla banchina, i lavori in corso, la pellegrina britannica, nel senso di devota, piena di borse e borsettine (c'è anche tanica di acqua di Lourdes), che occlude l'ingresso al treno. Salgo giusto in tempo. Si chiudono le porte ed il treno parte.
Cavoli non ho obliterato. Siglo il biglietto con data e ora, ed aspetto il controllore per avvertirlo del problema. In un treno di un solo vagone non dovrebbe metterci tanto, ma invece si intravede solo alla seconda fermata, quando ormai sono circondato da una combriccola di leccesi che parla nell'idioma natio. Il controllore fa cenno che passerà dopo, ma non lo rivedo più. Forse è rimasto giù dal treno.
Bisogna dire che siamo verso la fine dell'Anno e quindi viene istintivo fare un piccolo bilancio dei giorni trascorsi. I risultati definitivi si sapranno solo al momento della lettura dei libri contabili, che sembra sia stata rimandata di altri due mesi. Ogni volta che pare stia per finire, ecco spuntare altri due mesi di probabile soggiorno in Piemonte, peccato che l'entusiasmo dei mesi caldi sia scemato, ed ora un po' mi pesa essermi perso un sacco di serate con gli amici o cose che non ho visto o fatto perchè ero rilegato in una piccola stanza nella città Sabauda. Però è vero che ho avuto l'occasione di conoscere persone nuove, belle e brutte, di vedere una città poco conosciuta, di divertirmi ed arrabbiarmi, di essere felice e triste, e forse anche di crescere un po', se non nella testa almeno nel mio girovita che è un po' lievitato. Non preoccupatevi però, ho chiesto a Babbo Natale la tartaruga e chi sa che non arrivi.
Due giorni e poche cose da dire... ah dimenticavo: FERIE obbligate e quindi un saluto a tutti. Cellulare quasi spento ed immersione negli ultimi acquisti, pacchettini, scambi di regali, mangiate degne di una delle fatiche di Asterix, amici, parenti e buoni propositi.
Nella prossima puntata si parlerà di...

NdR causa Coniglio Bianco e Tecnico poco tecnico questo post è stato pubblicato in ritardo.
Me ne scuso con i lettori.

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