14 febbraio 2009

Torino - 48° puntata

Ed eccomi sul treno regionale delle 8:50 che da Torino Porta Nuova è diretto a Rho. Il motivo per cui sono sul treno e non in viaggio con il collega, come ormai è abitudine, è dovuto al fatto che a causa dell’incapacità nello scrivere una mail da parte delle persone dell’altro team con cui collaboriamo, ieri ho passato quasi 8 ore a non fare nulla. Si proprio “quasi” 8 ore, perché poco prima che spegnessi il pc per tornarmene a Milano lasciando il lavoro ai colleghi rimasti a Torino mi è arrivata una telefonata.
Il collega in Polonia ha incontrato uno dei responsabili dell’altro team che gli ha chiesto come procedeva il caricamento dei dati. A questo punto, lui sbalordito ricorda a questo essere dalla genialità di un pesce imbalsamato che per poter procedere al caricamento, come da accordi scritti, siamo in attesa di una loro mail. Questo giullare dei tempi moderni, cade giù dall’albero su cui si trovava e sorpreso chiede se è vero tutto ciò. Per fortuna che il mio archivio di mail, santificato in più battaglie con questi tipi di personaggi, estrae Excalibur sotto forma di mail. Ed adesso? Neanche l’educazione gli viene in aiuto, perché invece di chiedere scusa per l'incomprensione, mandano una mail con la richiesta di caricamento immediato. Il che significa lavorare e salutare il collega, e poi salutare i vari treni della sera, e salutare la signora delle pulizie, e salutare la notte di riposo a casa, e salutare la cena in famiglia. Insomma un saluto a tutto.
Quando ormai ho finito, l’ultimo treno ha lasciato la stazione da pochi minuti. Non mi resta che cercare qualcuno con cui cenare e sfogare un po’ di questo stress. L’ufficio sembra la scatola cranica del su citato personaggio, vuoto. Un paio di telefonate e fortunatamente trovo compagnia.
Questa cena rimediata all'ultimo, sarebbe potuto essere l’evento mondano, se le mille beghe del lavoro, la pizza stra salata, lo stress e la stanchezza non consigliassero di tornare a casa presto. Dormo poco, la pizza ha fatto il suo lavoro e mi ha prosciugato tutto il cavo orale, oltre ad iniziare una battaglia con i miei succhi gastrici. A questo punto mi alzo, doccia, due mail di lavoro che ieri sera proprio non sono riuscito a scrivere e poi colazione. Provo a prendere il treno delle 7:50, ma non ce la faccio per pochi minuti.
Anche a Torino c'è traffico.
Oggi poi ho fatto una nuova scoperta. Prendendo la metropolitana nella città che da il titolo a questa specie di diario moderno, ho scoperto che esistono sedili davanti alle porte d’ingresso/uscita. Tutto questo rende ancora più disagevole lo scambio dei passeggeri alle fermate. Se una cosa del genere fosse presente sui mezzi milanesi, come minimo ci sarebbero liti tra pendolari ogni 3 minuti (che dovrebbe per l’appunto essere la frequenza dei mezzi in orario di punta).
In questa ennesima settimana di trasferta sono successe anche altre cose.
Ho ricevuto i complimenti da parte di un programmatore per una soluzione che sono riuscito ad implementa nel nostro programma di caricamento dati. Questa dovrebbe farci risparmiare circa 3 ore di lavoro manuale riducendo anche il margine di errore. Detta così sembra anche un gran lavoro, e per uno che non nasce come programmatore può anche esserlo, ma alla fine si è trattato solo di aggiungere 5 righe di comando. Un bravo programmatore ci avrebbe messo una decina di minuti, io un paio di ore, giustificate anche dal fatto che questa modifica l’ho fatto all’ora in cui la gente normale è bloccata nel traffico del rientro a casa. Comunque i complimenti mi hanno fatto piacere, visto che sino ad ora sono stati molto scarsi da parte dei capi del team.
È anche arrivata la notizia, ancora da confermare, che questa possa essere l’ultima settimana di lavoro in Italia, infatti si pavoneggia di 13 settimane consecutive in Polonia. Non vi dico che colpo sia stato. Mi ci è voluto più di un giorno, e qualche chilometro in giro per la città, per metabolizzare la notizia.
In mezzo a tutta questa confusione è nato anche uno screzio con il collega. Io ho provato a dirgli che stava sbagliando atteggiamento, ma lui mi ha risposto che non ero un suo famigliare.
Anche lui non ha preso bene la notizia della nostra prolungata trasferta. Per fortuna che il giorno dopo, con gli animi più sereni ne abbiamo riparlato e lui ha capito che volevo solo dargli dei consigli per non trovarsi brutte sorprese dopo; ma lui, con la spensieratezza data dalla gioventù e da una vita troppo coccolata, mi ha detto che ci deve sbattere il muso, anche se i consigli che gli ho dato li trovava giusti.
Ora non ci resta che aspettare la consegna delle pagelle di fine semestre, che avverrà questo pomeriggio e di cui probabilmente vi parlerò nel continuo di questo post.
Sì, nell’azienda per cui lavoro danno le pagelle come a scuola. Come a scuola ci sono promozioni e bocciature, maestri capaci e meno, interrogazioni e compiti in classe e a casa.
È proprio vero che gli esami non finiscono mai.

I voti sono stati buoni. Davvero una bella pagella. Ora mi tocca solo confermare i risultati a fine del secondo semestre.
È arrivata anche la temuta conferma che da lunedì, sino a metà maggio, saremo in Polonia.
Torino sarà una tappa di transito e non più la città ospitante e quindi una piccola dedica...



Nella prossima puntata si parlerà di...

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Forza Carmine, le valutazioni ci sono anche da noi, ma sono occulte...nessuno sa nulla fino alla fine e quando chiede spiegazioni, naturalmente non arrivano. Se le serate insieme alle figliole polacche non bastessero, cercami in linea, per una chiacchierata.
Poi magari organizziamo una cena da Paolo, così la pianta di rompere le balle sulla necessità di accasarci!

alpaox ha detto...

pietro ... carmine fino a prova contraria è un uomo tutto di un pezzo ..... e la frase " cercami in linea, per una chiacchierata." ha tutta l'aria di una avances in piena regola ...........

TU esci da quel corpo deforme e ridacci peo

Barbara

Anonimo ha detto...

Ahò, la finiamo??? Leggete un po' i post di 'sto povero cristiano, nelle lande desolate polacche, in mezzo a vecchie assatanate e colleghi che bevono come spugne! Ogni tanto due chiacchiere con qualcuno che sta peggio aiuta...
E tranquilli, a me continuano a piacere le donne. Quelle che sono con i cromosomi XX dalla nascita, per chiarire. Sono io che non piaccio a loro!

Carmine, intervieni tu a fermare 'sti due dell'agenzia matrimoniale, o finchè non producono eredi ci faranno una testa così.

Carmine ha detto...

@Paolo&Barbara: allora quando presentate a me ed al buon Pietro qualche ragazza papabile? Io credo di aver chiesto alla Dott.ssa se c'erano infermiere che potessero curare il mio cuore spezzato, ma ciccia.
@Pietro: Non ti preoccupare, anche a me piaciono le donne con il cromosoma XX, e magari che portano anche una V.
@Tutti: Parlare con qualcuno che sta peggio di te, o che abbia almeno un neurone in più delle persone che ti circondano, in queste occasioni serve. Fidatevi, serve.

Anonimo ha detto...

Speriamo che i due abbiano capito!
Per me basta anche una IV...