25 aprile 2009

Torino/Bielsko-Biała - 57° puntata


Caro lettore questa settimana è iniziata un po’ così. Già era dura ricominciare dopo una settimana spesa ad andare in giro per il bel paese a riconciliarmi con il cibo ed il paesaggio, se poi ci aggiungi la vincita della doppia bambolina:

1.Vittoria progetto Polonia 2 (per fortuna che una parte del lavoro si svolgerà a Milano)
2.Prolungamento di una settimana di Polonia 1

Puoi capire il mio buon umore.
Dovevo aspettarmelo. La giornata di Lunedì era grigia, fredda e piovosa, proprio come una normale giornata polacca fino a quando non si sono ricordati che l’inverno era finito ed hanno deciso di tirar fuori il Sole anche in queste lande.
È mercoledì pomeriggio, e dopo l’ennesima giornata passata sulle giostre degli umori delle utenti (hanno chiamato rinforzi anche dall’Italia per farmi impazzire un po’ di più), mi ritrovo nell’open space quasi deserto a scrivere queste prime righe.
Ieri il duo con cui mi accompagno in questa settimana di trasferta ha deciso di portarmi a fare una corsetta per smaltire i bagordi di cui ti accennavo. Per migliorare la chiarezza di quanto andrò a scrivere, e per mantenere un po’ di sano anonimato, chiameremo il duo UOMO di MONTAGNA (UMO) e UOMO di MARE (UMA), insieme fanno una Mare&Monti. Io potrei essere l’UOMO di CITTA’ . In fin dei conti ho: el Sang’ culur del vin ed il fisìc a furm' de Panetuun.
Un trittico mascolino, un bel po’ trito dalla trasferta.
UMO si è fatto dare consigli da un’utente per dove poter svolgere questa sana attività, così ha guidato lui la spedizione. UMO è abituato a correre in montagna. Ogni settimana si spara almeno 4 ore in giro per le colline vicino a casa sua. UMA ha alle spalle un’attività sportiva che ricorda un villaggio vacanze: corsa in spiaggia, calcetto, squash. E poi ci sono io che mi alleno prettamente a tavola.
Il ritrovo e all’ingresso dell’albergo. I look sono i più disparati. UMO magliettina e calzoncini. UMA felpina e tuta fashion ed io che sembro un po’ Fantozzi con il mio look da provetto corridore.
Si parte a botta, ed io faccio un po’ fatica a stare dietro al duo ma tengo duro. Arrivati al primo incrocio svoltiamo, e la strada inizia a salire. Dopo poco mi stacco. Il corpo mi segnala che sono a rischio infarto e che è meglio salire al mio passo. Riesco anche a gustarmi questa parte della città che non avevo mai visto. Ci sono villette, scuole, campeggio, pub, fermata del bus ed indigeni incuriositi e divertiti da questo trio lescano. Arrivati dopo un chilometro e mezzo di salita all’ingresso del parco, che per inteso è in realtà un bosco, scopro che qui esistono solo strade in salita. UMO ha gli occhi che gli brillano, mentre io sono sempre più preoccupato. Ci arrampichiamo per i sentieri circondati dagli alberi, ed alla prima sosta UMO viene a verificare se sono ancora vivo. È ovvio che arrivato all’area di sosta si debba ripartire perché loro si sono già ripresi. E vai.
Ogni tanto UMO si ricorda di me e torna indietro a vedere come sto. Io sono vivo anche se non so per quanto. All’ultima sosta trovo solo UMA stroncato dal ritmo di UMO che seduto su di una catasta di legno guarda la città che appare alla fine della radura. Io ho così poco ossigeno che arriva al cervello che a mala pena mi rendo conto dello spettacolo. UMO ritorna dalla sua spedizione in cima al colle e non sembra neanche sudato.
Torniamo indietro ed anche qui mi stacco. La legge di gravità non va d’accordo con le mie forme tondeggianti, e quindi mi consiglio di andar giù piano. Vorrei evitare di creare delle frane.
Scendo e mi godo finalmente il paesaggio e mi rendo anche meglio conto di quanto fosse ripida la salita. Incontro un paio di condannati alle uscite per far sgranchire il cane, un gruppetto di ciclisti estremi ed una coppietta che forse è in cerca di intimità.
Uscito dal parco, dove il duo mi aspetta per verificare che sia ancora vivo e per dare inizio ad uno sprint suicida, continuo a guardarmi in giro e vedo mille cose che prima non avevo notato. Negozi, case, verande, e nessun essere umano. Con il sole o senza qui vanno a letto presto.
Arrivo in albergo che il duo è già sotto la doccia. Breve telefonata per accordarsi sull’ora della cena ed anch’io mi infilo in doccia. L’acqua calda mi toglie un po’ del freddo e dell’umido che ho preso nel bosco.
Speriamo domani di non sentir troppi dolori.

Il giorno dopo ed i seguenti sono caratterizzati dal solito giro in giostra che mi propinano le utenti. Aggiungeteci che si sono fatte dare una mano anche da una mia compatriota, che invece di aiutare me aiutava loro nel dare indicazioni per la via che porta alla pazzia.
Una delle cose peggiori è fare colazione e dover parlare di lavoro. La compatriota non la deve pensare nello stesso modo e dopo il fortunato incontro nella sala dove di solito inizio a carburare per la giornata lei attacca. Io mi faccio scudo con lo sfortunato collega che passa da lì, e lei butta giù il carico. Il suo capo. Non ci possiamo tirare indietro. E quindi andiamo avanti. Per fortuna loro hanno un appuntamento e ci lasciano, solo che ormai anche il rito della colazione è andato.

Scusa lettore se non mi dilungo ancora molto, e tronco qui il racconto, ma impegni importanti richiedono la mia presenza... sto diventando “Invecchiato” come l'alcool che mi hanno fatto bere in questa settimana.
Nella prossima puntata si parlerà di...

21 aprile 2009

Luoghi e modi del Comune di Giuseppe Laino

Caro lettore ho ricevuto un messaggio da un'amica:

Non è facile promuevereun libro senza conoscenze, per questo io ho iniziato con questo sms.
Il 1° Maggio esce in tutte le librerie il libro del mio papà...

di seguito una breve recensione

- Luoghi e modi del Comune, per una critica della democrazia verso un futuro consapevole -
di Giuseppe Laino

Alla fine del secondo millennio, centoventi su centonovantadue paesi membri dell’ONU potevano autodefinirsi democratici. La diffusione geografica della democrazia è stata però accompagnata da una perdita di senso che ha finito con il distruggerne totalmente il concetto stesso. Cosicché, in varie pari del globo, si sono compiuti in suo nome orribili misfatti. Occorre dunque, una volta per tutte, intraprendere una sana e robusta critica della democrazia.

É ora, ribadisce Giuseppe Laino in questo saggio critico e lapidario, di riprenderci quel che ci appartiene: il nostro futuro, la nostra vita. Ma in modo consapevole. Nessuno dovrà più arrogarsi il diritto di interpretare la volontà generale. Né di formulare programmi sulla base di supposti bisogni.

Il mondo nuovo è possibile deve essere realizzato da ognuno di noi, nei propri atti quotidiani e minimi. Giacché, di fronte a noi, si prospetta un mondo ricco di regole democratiche, solidali e condivise oppure una barbarie in cui ognuno è lupo nei confronti dell’altro.


Per chi volesse saperne di più:

http://www.edizioniclandestine.com/

Spero che questo piccolo gesto possa essere di aiuto a diffondere anche le piccole voci.

11 aprile 2009

Torino/Bielsko-Biała - 56° puntata


Caro lettore,
forse questo è uno dei momenti in cui mi è più difficile mettere insieme il resoconto.
Credo che tutti sappiano cosa è successo in Abruzzo. I miei utenti in Polonia erano preoccupati per me, e quando sono arrivato mi hanno chiesto se il terremoto aveva colpito me o i miei cari. In quel momento li ho rassicurati, ma con il passare dei giorni, delle informazioni, delle interviste, delle immagini, delle voci, delle lacrime e della rabbia, mi sembrava che tutti quelli colpiti dalla sciagura fossero miei cari. Mi sembra troppo banale dire: ”SIAMO TUTTI ABRUZZESI”, eppure mi sono sentito anch'io uno di loro.
I racconti dei sopravvissuti mi riportano alla mente un terremoto più vecchio, che ha colpito la mia famiglia. Io ero piccolo eppure ricordo i racconti dei miei nonni, la loro angoscia. Il dopo.
Non voglio cadere in ipocrisie o cosa e quindi preferisco fermarmi con le parole qui, mentre con i gesti cercherò di portare un po' di aiuto.
......
Questa è la prima settimana a ranghi ridotti, quindi ero da solo a gestire tutti i problemi della mia area. Ammetto che ci sono stati momenti difficili e stressanti. Se pensate che oltre alle utenti a remare contro c'erano anche i colleghi rimasti in Italia che hanno fatto di tutto per mettermi in difficoltà. Uno mi da un manuale con le informazioni errate. Io lo uso per spiegare il programma agli utenti e poi al momento di andare in produzione tutto va a donnine. Io chiamo per capire cosa è successo, e viene fuori che il programma non funziona come c'è scritto. Bene. Io ho appena fatto fare una cavolata all'utente, ed ora devo capire come risolvere, intanto i casini si sommano. E mentre penso che siano finiti i casini, ecco che poco prima di portare in produzione alcuni dati, la collega da Torino decide di ricoprire il mio lavoro, senza chiedermelo prima, ma dandomene notizia dopo. A lavoro ultimato, perchè lei settimana prossima deve usare le nuove versioni. Io mi trattengo da mandare il mondo in un luogo caldo ed umido. Rimbocco le maniche, tre respiri profondi, e mi rifaccio tutto da capo.
Devo aver avuto la faccia talmente stravolta che una delle utenti mi ha chiesto se andava tutto bene.
C'è stato anche un momento sorprendente. Mentre cercavo di mettere ordine ai vari casini vengo chiamato dalla responsabile dell'ufficio. Come già detto ormai ogni volta che mi chiama mi aspetto il decollo di un padulo, ma questa volta trovo tutto l'ufficio riunito in semicerchio. Una specie di plotone. Erano in posa come per la foto scolastica. Ed ecco che sbuca una busta con tre regali. Uno per me e gli altri per i colleghi rimasti in Italia. È la prima volta che ricevo un dono dagli utenti. Quasi mi commuovo. Piccolo discorso del capo e poi bacetti di ringraziamento. Un paio delle anzianotte si lanciano un po' troppo con le effusioni, credo che una abbia provato a mettermi la lingua nell'orecchio, ma mi ha fatto davvero molto piacere. Ed anche se mi hanno regalato un uovo di cioccolato, va bene lo stesso. In questi casi è proprio il pensiero che conta.
In questa settimana mi sono anche accorto di quanto cicchetta il responsabile del progetto. La sera, prima di andare a letto, ci siamo sempre fermati a fare due chiacchiere nella hall dell'albergo, sempre più deserto con l'avvicinarsi della Pasqua, ed ogni chiacchiera è stata accompagnata da un bicchierino di vodka. Questa è quindi risultata essere la settimana più etilica, dal mio punto di vista.
Ricordo che la prima sera avevamo il dubbio di quale tipo di acqua di fuoco bere. Abbiamo deciso per entrambe. Il tenore poi è stato sempre lo stesso. Il mio fegato giovedì mi ha chiesto perdono, perchè qualcosa doveva aver fatto visto come lo trattavo. Venerdì ho quindi deciso di trattarlo bene. Acqua ed insalatina, evitando di usare la salsa che veniva consigliata dal produttore.
E dopo tante parole sui fatti, vediamo se riesco a mettere giù anche qualche riga sulle sensazioni.
Quella di essere abbandonato dai miei colleghi, credo traspara dalle parole già scritte, mentre la sensazione di vacanza, provata durante il viaggio in ritorno, è una novità. Già dal check out in albergo l'area era differente. Il non dover tornare in ufficio, e pensare già che la prossima settimana sarà di riposo. Aggiungiamoci che anche la tappa centro commerciale è stata arricchita da bancarelle tipo mercatino estivo, piene di prodotti tipici che spaziavano dal cibo alle stoffe ricamate o ai lavori di artigianato. Somma il fatto che lungo la strada il traffico era scarso, il sole alto, il cielo quasi azzurro. Sembrava proprio una di quelle partenze per il mare, o meglio, per la villeggiatura.
Non voglio tediarti ancora con i miei sproloqui e quindi ti saluto augurandoti i miei più sinceri AUGURI DI UNA SERENA PASQUA.
Nella prossima puntata si parlerà di...

09 aprile 2009

SOLIDALE - ABRUZZO 09

Non so se può sembrar popoulista o cosa... in queste situazioni è difficile, a volte, trovare le parole giuste o le azioni da compiere.
Comunque ho letto in un altro blog:

VEDIAMO SE FUNZIONA VERAMENTE ,
E SE LE BUONE IDEE ARRIVANO AI PEZZI GROSSI.


1) ANNULLIAMO IL MONTEPREMI DEL SUPERENALOTTO, CHE è QUASI DI 40 MILIONI DI EURO,E DONIAMOLO A CHI NE HA BISOGNO IN ABRUZZO
2) RIMANDIAMO A CASA QUELLE PERSONE DEI REALITY E DONIAMO I MONTEPREMI
3) CHE I POLITICI DONASSERO LO STIPENDIO DI APRILE,
4)ANCHE I CALCIATORI DONASSERO UN MESE DI STIPENDIO,COPIA, INCOLLA E DIFFONDI.


Ora non so caro lettore cosa tu ne possa pensare, ma a volte le idee semplici sono quelle che funzionano meglio.

04 aprile 2009

Torino/Bielsko-Biała - 55° puntata


Caro lettore un altra incisione è stata fatta sul la scrivania, il che significa che un'altra settimana di trasferta è andata. Una settimana ricca di novità.
La prima, forse la più importante, è che con l'inizio di aprile è arrivato anche il sole. Non riuscivo a crederci. Ormai avevo perso le speranze, ed invece ecco che il sole ha fatto prima capolino tra le nuvole e poi eccolo lì, con tutta la sua capacità di cambiare l'umore delle persone e l'aspetto delle cose. Il posto ora sembra un po' più ameno. Il grigiore ha aumentato le sue sfumature, e sembra un po' più colorato.
La seconda novità è che il team ha iniziato la sua lenta riduzione. Siamo partiti in 6 tre mesi fa, e questa è la prima settimana in cui siamo staffati solo il 5. Abbiamo perso la quota rosa del team. Eravamo così abituati a muoverci in 6 che una sera abbiamo chiesto che il conto della cena venisse diviso appunto per 6. Il cameriere, stupito e con il dubbio di non aver capito bene il nostro esperanto, ci ha chiesto conferma del numero. Noi ci siamo guardati intorno per fare un breve controllo e poi ci siamo resi conto che ormai eravamo solo 5. La prossima settimana “perderemo” un altro componente, il “ministro” ed inizieremo a viaggiare solo in 3. Il sottoscritto, il collega fashion e lo stacanovista che si alternerà con il l'ex dreadlock man alla guida della spedizione nelle terre polacche.
La terza novità è stata sostituire la gita del venerdì mattina in un centro commerciale per fare gli acquisti di beni di prima necessità (vodka, sigarette, caramelle, dolciumi vari, piccoli doni), se si vuol tornare a casa ed avere una degna accoglienza, con 2 ore di lavoro aggiuntivo. Quindi niente serata godereccia, niente sveglia rilassata, niente colazione con calma, niente passeggiatina tra gli scaffali del supermercato, niente chiacchierata con gli amici mattinieri via internet. Nulla di tutto ciò, ma ennesima mattina di corsa per arrivare presto in ufficio. Per fortuna il sole fa pesare un po' meno questa novità. Il “ministro” , poi, è stato rapito da un utente che in tre mesi solo ora si è svegliato dal torpore invernale, e i neuroni usciti dal letargo hanno generato mille domande che hanno messo a rischio la nostra tabella di viaggio, ma per fortuna la squadra di soccorso lo ha liberato e la guida dell' ex dreadlock man ci hanno fatto recuperare il tempo perso. Per inciso abbiamo fatto nuovo record sul tragitto fabbrica aeroporto.
La quarta novità è che per la prima volta, mentre sto spiegando una procedura ad un'utente, questa scappa in lacrime. Calma lettore, non sono un bruto. Io non c'entro con questa reazione. Lasciami spiegare. Allora le cose sono andate così. Finisco di spiegare la procedura ad un'utente ed inizio a spiegare la stessa procedura alla seconda utente. Avendo riscontrato alcuni problemi nel flusso di dati a causa di un errore fatto dall'altro team, ero già pronto a trovare delle difficoltà. Iniziamo e sembra andare tutto bene. Tra tutte le utenti quella che affianco ora è quella che parla il miglior inglese, quindi anche le difficoltà di comunicazione dovrebbero essere minime. Facciamo tutta la procedura ed alla fine c'è una squadratura di 4 centesimi di PLN su una cifra a 5 zeri. Lei prima di registrare la transazione chiede alla sua capa. Non so cosa si dicano perchè il mio polacco si ferma a poche parole, so solo che lei ad un certo punto si alza in lacrime, polacche, e scappa via. Io resto come una delle teste dell'isola di Pasqua. Pietrificato. Non so cosa dire, mi mancano le parole polacche, e non oso chiedere cosa sia successo. Dopo dieci minuti la ragazza rientra, con gli occhi ancora un po' lucidi, e si scusa dello scatto. Ricominciamo a lavorare ma ora l'area non è più tranquilla e rilassata, ma molto professionale e distaccata. Finisco la mia spiegazione e la lascio lavorare. Per fortuna che il giorno successivo sembra che tutto sia passato e si ricrea l'atmosfera che con tanta fatica avevo costruito con gli utenti.
La quinta novità è lo scrocco di un passaggio in auto al capo per tornare a casa. Peccato che abbia dovuto pagare pegno. Mi sono dovuto sorbire un'ora di discorsi sul lavoro, la situazione contingente, la necessità di fare sacrifici, i piani futuri non ben dettagliati, e via dicendo. Per fortuna che una telefonato l'ha tenuto impegnato per un po' ed io ho potuto pensare ad altro.
Lo so lettore, non sono queste grosse novità. Tu ti saresti aspettato di leggere di liaison con le indigene, o guerre a base di testate o di super pettegolezzi, ma per ora nulla di tutto ciò è accaduto e quindi dovrai accontentarti di questi piccoli picchi sulla linea monotona di questa avventura polacca.
Nella prossima puntata si parlerà di...