24 ottobre 2009

Non puoi capire

“Non puoi capire” - quante volte avrò sentito dirmi queste tre parole, ogni volta c'era di mezzo una situazione di stress o di dolore. Situazioni che magari anche io avevo provato, ma come ho “capito”, le cose vengono vissute e percepite in maniera diversa dalle persone. La stessa cosa può essere vista con sfumature di “dolore” diverso.

Questa riflessione nasce dal fatto che in azienda sto rivivendo una situazione che pensavo, o meglio speravo, non dovesse più ripetersi. In questa vicenda io sono solo uno spettatore, mentre uno degli attori principali, che potrebbe rappresentare il cattivo di tutte le storie è sempre lui, solo che questa volta a cambiare è l'eroina che ha attaccato. Mi sembra di rivivere i giorni di qualche anno fa che hanno portato una mia cara collega, che ora annovero tra le amiche, a cambiare lavoro. In realtà in quel periodo l'orco cattivo ha fatto scappare molte persone, ma dopo l'intervento del Re aziendale sembrava avesse deposto le armi ed invece... è proprio vero che chi nasce tondo non può morire quadrato, come diceva il vecchio saggio a cui devo il nome ed almeno un quarto dei cromosomi.

Ed eccomi di nuovo in prima fila ad assistere a questo scontro a colpi d'insensibilità. E la frase che torna “non puoi capire come mi sono sentita quando mi ha fatto la sua piazzata...” ed io lì sulla mia poltrona, senza pop corn o bibite gasate e colorate dietro cui nascondermi, a rivedere la scena. Come allora, anche adesso, l'unica cosa che ho potuto fare e cercare di rincuorare la collega, darle il mio punto di vista e qualche consiglio maturato dalla storia precedente ma nulla di più. Mi sono sentito come un cavaliere senza spada ne cavallo.

Mentre tornavo a casa quella sera mi sono tornate in mente tutte le volte che mi ero sentito dire “non puoi capire” e la maggior parte della volta provavo a mettermi nei panni del mio interlocutore, con il mio bagaglio di esperienze e di vita vissuta, per vedere se era vero che non potevo capire, ed intanto l'unica cosa che mi sembrava giusta fare era mettere a disposizione la mia attenzione e qualche parola, ed a volte una bottiglia di acqua di fuoco per bruciare le cattiverie del mondo. Pensavo che fosse meglio non cercare di capire ma cercare di condividere il fardello di cupa tristezza per alleggerirlo a chi stava soffrendo davvero. Non so se ci sono sempre riuscito. Se ho fatto bene o ne, se ho peggiorato le cose o migliorate. Comunque ho agito sempre in buona fede con il massimo dell'onestà che mi era consentita.

Questo post vorrebbe essere una fotografia di questo momento in cui le cose accadono intorno a me. Dove il Vice Re decide della mia sorte e della mia terra e di tutte quelle del popolo aziendale, mentre il Re è impegnato lontano dal regno. Ora capisco perchè in ufficio ci sono solo tavoli quadrati. Dove anche la vita vera, che non è il lavoro, mi ha portato ad incrociare pellegrini che cercavano le risposte nel volo delle rondini per dare una spiegazione al loro destino.

Caro lettore che tu possa avere una buona vita.


p.s. Caro lettore forse "non puoi capire" perchè ho allegato questo video e qualche dubbio l'ho anch'io....

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