21 marzo 2010

Prologo - Nuova trasferta


Caro lettore,

eccomi di nuovo a mangiare chilometri delle autostrade italiane. Si proprio così. Sono di nuovo in viaggio, questa volta per fare un colloquio, cosa che non faccio da anni, ormai. Dopo un po' di tempo passato nell'affollato ufficio di Milano, il mio nuovo capo mi ha organizzato un colloquio in una città delle Langhe.

Mercoledì, festa di San Patrizio, mi da appuntamento in un autogrill della tangenziale milanese, neanche fosse un incontro clandestino. Si parte con tutta calma, tanto il mio colloquio è fissato per il tardo pomeriggio. La prima scena degna di nota e vedere il nuovo capo cercare un carica batterie per auto all'autogrill. La cosa buffa, oltre la sua goffaggine, è il fatto che la sera prima si era raccomandato di tenere accesi i cellulari. Va da se che compra il caricabatterie, solo dopo aver telefonato al responsabile IT per aver conferma del tipo di cellulare che ha in dotazione, riuscendo comunque ad acquistare tra i vari modelli quello con il peggior rapporto qualità prezzo. Nell'autogrill successivo, infatti, troviamo un modello migliore ad un prezzo inferiore, ma questo potrebbe essere considerata una confutazione di qualche teorema della famiglia Murphy.

In viaggio gli chiedo un po' di cose sul futuro dell'ufficio, soprattutto sulla futura localizzazione. Lui mi dice che non ne sa nulla, per poi smentirsi cinque minuti dopo al telefono con un fornitore. Ma lasciamo perdere. La comunicazione non è mai stato il punto forte del nostro management. Il loro punto forte sono le barzellette. Il viaggio passa, tra le mie domande e le sue telefonate, da cui vengo a sapere molte delle cose che non dovrei sapere.

Arrivati nella cittadina piemontese, dopo aver incontrato la collega che lavora lì da più di un anno, vengo abbandonato sul ciglio della strada come i cani ad Agosto. Mi promettono che mi verranno a riprendere prima che il mio capo e la collega si eclissino per la consegna della pagella. Io mi faccio un paio di giretti, ma la città è piccola, molto piccola se confrontata alla metropoli milanese, e sono anche in periferia. Cose da vedere zero, ma se passo al colloquio avrò tempo di conoscere meglio la cittadina. Comunque mi godo la giornata di sole, e l'idea di essere pagato per fare una passeggiata non mi dispiace neanche. Mi chiedo anche se quella diverrà la mia città per i prossimi mesi, ma cerco di non farmi troppi film. Una cosa alla volta. Prima devo superare il colloquio. Ne hanno già fatti fuori due, ed un po' sono preoccupato. Mi sembra di essere tornato al periodo degli esami in università.

Il capo e la collega si presentano con più di venti minuti di ritardo all'appuntamento, con zero telefonate o scuse sa parte del capo, ma almeno mi offre il pranzo.

Ora c'è da risolvere il dilemma di dove stare sino all'ora del colloquio.

La mia collega lo risolve ospitandomi nell'open space dove lavora, e presentandomi quelli che potrebbero diventare i miei colleghi. Ad ogni collega che arriva, dopo la pausa pranzo, lei ripete la stessa presentazione come se fosse una poesia mandata a memoria.

La cosa riscuote anche un certo successo.

Il capo intanto è perso in riunioni con le alte sfere.

Faccio un test di colloquio con la collega, che mi da anche un paio di dritte e mi tranquillizza per il colloquio.

Arriva il momento, e come quando facevo gli esami, entro in trance. Le risposte mi vengono in automatico. Uso anche un paio delle dritte della collega. Mi sembra di rivedere la scena di alcuni esami passati con dritte di compagni di studio date all'ultimo momento. A proposito, se passate da queste righe GRAZIE AMICI, un pezzo della mia laurea è anche merito vostro.

Non è ancora finita l'interrogazione che già parlano di account di posta, viaggi e problematiche legate alla trasferta. Il capo propone che io possa viaggiare anche di domenica. Questo alla fine sarà il momento più difficile del colloquio perchè a me non aveva detto nulla di tutto ciò, e devo cercare di non fare la faccia sorpresa, ma nella mia testa sono già state armate le testate.

Il fascino ha fatto di nuovo colpo. Esame pass... colloquio passato.

Ora restano da sistemare solo i dettagli ed il viaggio di ritorno.

Viaggio che per fortuna scorre velocemente come la strada.

Da tutto ciò cosa si evince, caro lettore? Che le avventure del consulente con fascino e valigia non sono ancora finite, anzi...

Ci vediamo nel prossimo post.

2 commenti:

Pietro ha detto...

Grande Carmine! Un perfetto globetrotter. Che dire? Buon viaggio!

trab ha detto...

per la laurea: prego non c'è di che '_^