01 agosto 2010

Tra Alba e Tramonto – 19° puntata

Caro lettore lunedì sono tornato dove tutto ebbe inizio, nella città Sabauda. Mi sono dovuto recare in una delle antiche capitali d’Italia per incontrare, nella loro sede, alcuni sviluppatori per il progetto a cui sto lavorando.
Approfitto di alcune conoscenze, importanti, per evitare la tiritera dei controlli al mio pc e poter iniziare subito a lavorare. Lo so caro lettore, non è molto carino e giusto, ma avevo davvero poco tempo e dovevo fare di tutto per farlo fruttare.
Mentre io faccio la mia scenetta tutto il gruppo è all’aeroporto per partire per Istanbul. Sono sincero questa cosa un po’ mi pesa. Mi sento come chi si è fatto un mazzo per tutto il torneo ed al momento della finale viene lasciato a casa.
Comunque mi metto sotto a lavorare. Alle 18:00 il programmatore va via ed il responsabile mi invita ad andarmene. Resto un po’ stupefatto. Solitamente nelle società di consulenza è difficile sentirsi dire a quell’ora di andare via. Dopo il terzo richiamo perché non avevo finito di scrivere le mail decido di spegnere il computer ed uscire. Approfitto di questa trasferta nella trasferta per incontrare un’amica conosciuta all’inizio di questa lunga avventura.
Il ritorno ad Alba è caratterizzato dal primo viaggio guidato dal navigatore. In realtà dopo cento metri già inizio a litigare con la guida elettronica per la strada da prendere e per il fatto che non si vuole proprio attaccare al parabrezza. Però devo ammettere che questo scout moderno un paio di dritte me le ha date, tra le altre cose verso la fine del viaggio ho trovato anche qualcun altro che fa la mia stessa strada e lo seguo sino al parcheggio del residence.
Martedì la sensazione di non essere stato invitato al gran ballo si fa ancora più grande. A Milano intanto si organizza la gran festa dell’estate compresa di foto di gruppo e lancio di gadget.
Anche ad Istanbul organizzano festeggiamenti con foto, per un lavoro che ho fatto io, ma di cui non godrò i meriti anche se la maggior parte del lavoro l’ho fatto io.
Qualche problemino poi mi fa riapprezzare il fatto che i buoni amici, quando ne hai bisogno, si fan sempre in quattro. GRAZIE STE ALTO. Per fortuna che in serata tutto si sistema.
Mercoledì ci tiriamo un po’ di sfiga addosso da soli, ma per fortuna che sistemiamo tutto entro sera, anche se un po’ in apnea. Come piccoli Bulldozer schiacciamo tutte le asperità.
Giovedì è la fotocopia del giorno precedente.
Ogni buon proposito di uscire prima, in questi giorni, si scontra con le esigenze lavorative e con gli strali del tempo.
La sera, per fortuna, riesco a sentire gli amici sparsi per l’Italia che mi fa sembrare un po’ meno vuote le serate passate nel mio appartamento di consulente, con fascino e valigia, in questa piccola cittadina della provincia piemontese.
Venerdì il mio unico pensiero è tornare a casa. Le ore passano e l’incubo che qualche problema possa nascere proprio poco prima di partire un po’ mi preoccupa, ma ho capito che a pensare positivo ci si guadagna sempre.
Per fortuna la bomba delle 17:55 può essere disinnescata lunedì, quando sarò ufficialmente fuori dal progetto Turchia per entrare in un altro gruppo, ma questo, caro lettore, te lo racconterò nelle prossime puntate.



… all’inseguimento del sole …

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