18 settembre 2010

Tra Alba e Tramonto – 25° puntata

Caro Lettore eccomi di nuovo qui a raccontare di un'altra settimana trascorsa nelle Langhe.
Ci sono alcune novità. La più importante è quella di essermi indebitato per i prossimi 20 anni per realizzare uno dei tanti sogni che la gente comune fa. Eh si. Da qualche giorno sono anch'io tra quelli che investono nel mattone, ma questa è una storia ancora tutta da vivere e scrivere, mentre i giorni passati aspettano di essere fermati prima che la polvere del tempo li ricopra.
Lunedì insieme al ritorno degli studenti a scuola mi reco al punto di ritrovo con la collega. Ormai era tempo che non viaggiavo per Milano con valigia, libro e zainetto e lo sguardo delle signore pronte a lamentarsi per l'ingombro. Sono fortunato che con il fascino riesco a distrarle e non vedono il mio mini trasloco.
Caricato dalla collega lei esordisce con la questione del viaggio di ritorno, infatti ci sono possibilità che lei debba rientrare prima e che io debba fare un po' di autostop.
Per il resto si chiacchiera di lavoro e di vita.
A guardarlo da oggi lunedì è trascorso abbastanza bene. Niente orari assurdi o cosa. Una normale giornata, una piccola riunione e via così. Scopro anche di essere stato invitato alla serata mondana del giovedì. Con la collega cerchiamo di pianificare un po' gli eventi della settimana, provando ad inserire un evento sportivo ed un incontro di allineamento ad un orario umano.
Martedì inizio del crollo della pianificazione. Se non fosse per X-Factor sarebbe stata un'altra giornata da “Non ti preoccupare chiudo io l'ufficio”. Io partecipo ad una riunione in cui dovremmo essere una folla ed alla fine ci troviamo in tre. Ci allineiamo in cinque minuti e fine della riunione. La responsabile di uno dei gruppi, una dei tre, non la prende molto bene e si lamenta apertamente.
Io mi ritrovo così a redigere in una mail di cinque righe quanto è stato detto.
La collega è intanto impegnata ancora a combattere la sua battaglia con gli utenti, ed io da bravo scudiero sono li a supportare ed a sopportare. Ed intanto penso a mercoledì ed all'evento sportivo che dovrebbe essere seguito, come da regola, da una pizza e birra e quattro chiacchiere.
Alla pausa pranzo, che io faccio e la collega no, capisco che non ci sarà nessun evento sportivo ed è a rischio anche la mia cena, infatti non ho quasi nulla in residence.
A sera inoltrata, quando ci accorgiamo che il programma che stiamo analizzando ha smesso di funzionare di colpo perchè qualcuno ha introdotto degli aggiornamenti senza dircelo... bhè rincuorati ed un po' meno incavolati decidiamo di andare almeno a mangiare la pizza.
Si salvano anche le quattro chiacchiere, che sono per la maggior parte di lavoro. Si fanno piani strategici e riflessioni sui possibili scenari futuri.
Giovedì è confermato che la collega rientrerà a Milano in anticipo, ed io mi dovrò sobbarcare il suo lavoro, oltre al fatto che devo trovare un passaggio per tornare a casa.
Sono fortunato ed una collega, che abita a Milano, si offre per riaccompagnarmi alla città natia.
Trovo il passaggio e riesco anche ad uscire presto per cambiarmi, questo perchè le mie attività sono bloccate da persone che non rispondono alle mail.
L'evento mondano è a baso di vino e di buon cibo. Si va in gruppo alla 44° Douja D'Or. Li assaggio alcuni dei vini premiati al 38° Concorso Nazionale Vini a doc e docg "Premio Douja d'Or".
Già un po' alticcio e con il bicchiere pieno di nettare degli dei mi sposto con gli altri al ristorante.
Qui mangio ottimi piatti regionali accompagnati da altro succo d'uva diversamente invecchiato, aneddoti di vita e risate.
Per il ritorno a casa ci si affida al navigatore, ma dopo pochi metri tutti i presenti in macchina pensano che anche questo novello scout elettronico abbia alzato un po' il gomito. Dopo la decima volta che la voce elettronica ripete “AL PROSSIMO INCROCIO SVOLTARE A DESTRA E POI A SINISTRA”, decidiamo di affidarci ai più classici cartelli stradali.
Venerdì è figlio della sua fama. Io mi ritrovo a cavalcare onde di melma per scoprire quasi sempre che la colpa è di qualcun altro. Per fortuna che la collega che mi da il passaggio è categorica ed alle cinque e mezza mi fa spegnere il pc.
A sera mi chiama la collega per raccontarmi com'è andata la giornata di incontri in azienda ed il tono non è dei più allegri. Per concludere degnamente la giornata poi, si parla anche di un possibile ritorno dell'Orco, ma ormai mancano meno di due giri completi della lancetta lunga per arrivare a Sabato e la stanchezza bussa insistentemente nella mia testa. Non resta che dormirci sopra.



… all'inseguimento del sole …

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