01 gennaio 2011

Tra Alba e Tramonto – 37° puntata


Caro Lettore ecco l'ultimo post dell'anno che viene scritto nell'anno nuovo per creare una specie di legame. Siccome il tempo passato sembra sempre correre più di quello che abbiamo davanti, partiamo subito a decantare le avventure affrontate nei giorni trascorsi tra le colline delle Langhe.
Lunedì mattina sveglia presto, e dopo la solita routine fatta di doccia, colazione e abbigliamento mi metto in macchina. Fuori la temperatura ha un chè di artico. Il freddo è davvero tangibile, tanto che a pochi metri da casa faccio un lungo con l'auto a causa di una lastra di ghiaccio. Lo spavento mi restituisce una bella dose di adrenalina ed il consiglio di prendermela con un po' più di calma.
Dal benzinaio vedo poi scene incredibili, gente non che non riesce ad aprire il tappo del serbatoio a causa della patina di ghiaccio che ricopre la macchina. Più i chilometri passano e più il teporino nell'abitacolo del veicolo si fa forte e scacchia fuori il freddo.
Nebbia, nebbia, nebbia!!!
Tutto ad un tratto vengo avvolto dalla nebbia e mi ritrovo ad essere l'unico sulla strada. Nessun segno di vita. Penso che poi non è così male, almeno non c'è nessuno che mi possa venire addosso.
Alzata la nebbia il sole ha già iniziato a colorare il cielo ed il paesaggio intorno a me.
Arrivo in ufficio e lo trovo quasi deserto. Molti colleghi sono in ferie, e chi viene da vicino se la prende solitamente con comodo.
Ovviamente le cose da fare sono tante ed il tempo sempre meno. Proprio una trasposizione di quest'anno che sta volgendo al termine. Le richieste che arrivano sono le più astruse. Una mi mette addirittura in difficoltà, ma per fortuna ricordo in tempo la prima regola di chi fa assistenza: “ DUBITARE SEMPRE DI CIO' CHE TI DICE L'UTENTE “. Ed infatti l'errore è dell'utente che ha scritto un riferimento errato, per cui le cose no quadrano. Ed ecco che l'utente cambia tono e pieno d'immacolata innocenza chiede “ ED ORA?”. Io ormai sono agli sgoccioli come i fogli del calendario, e rispondo “ ORA RIFATE TUTTO!”.
Muti. Da quel momento per fortuna non si sentono più, tranne per chiedere l'ennesima conferma della trasferta che mi toccherà fare a gennaio.
Io intanto ho altre gatte da pelare. Il capo ha venduto un programma che non funziona. Quando glielo dico non ci crede, ma io ribadisco ed allora si convince. Il problema è ora dirlo agli utenti. Per ora decidiamo di nicchiare, magari l'utente, tra le mille cose che ha chiesto, questa se la dimentica (non credo) e ne veniamo fuori candidi.
Martedì procede sulla stessa falsa riga, con la differenza che oggi è anche l'ultimo giorno in cui abbiamo accesso al sistema di test, per cui mi ritrovo con il tempo decurtato. Lavoro. Testa bassa a produrre.
Arriva in un balzo la sera e la voglia di andare al cinema. Mi ritrovo così seduto nuovamente in una delle vecchie poltroncine del cinema dell'oratorio a vedere la “LA BELLEZZA DEL SOMARO”. Film carino, ma nulla di eccezionale. Ad un certo punto ho sperato che apparisse SOS TATA, ma vorrei lasciare a te, lettore, il piacere di farti una tua opinione sul film.
Tornato a casa inizio a sistemare la casa. Con l'anno nuovo arriveranno anche ospiti, che si godranno l'appartamento in mia assenza. Mercoledì mattina sono ancora lì a pulire ed a sistemare.
Arrivo comunque in ufficio puntuale, ma già un po' provato.
Con la macchina di test ferma, il mio lavoro si trasforma in un enorme riepilogo delle attività fatte e da fare. Ed ecco che inizio a pensare di potermi godere le ultime ore in relax quando arrivano le mail più assurde. Una mette in dubbio il lavoro fatto, da me. Per fortuna che ho come al solito un elenco di mail che confermano la bontà dell'attività svolta. Per non farmi mancare nulla, mi occupo anche di un problemino della consociata Russa, tanto per allargare gli orizzonti.
Arriva così l'ora dell'ultimo brindisi, dell'ultima fetta di panettone, dell'ultimo augurio, dell'ultimo spegnimento del pc, almeno per quest'anno.
Saluto i pochi rimasti, e scappo. In auto mi accorgo che non ho scritto l'ultima mail... cavoli. Va beh la scriverò da casa. Ora l'unica cosa che conta è mettere i piedi sotto al tavolo, ma quello di casa.
La strada scorre a velocità alterna. Mentre sbircio il conta chilometri mi sembra di non arrivare mai, e poi ogni volta vengo sorpreso dalle uscite dell'autostrada che devo prendere. Per fortuna avvicinatomi a casa riconosco sempre di più il paesaggio, e tutto mi sembra più familiare.
Addio 2010, ben venuto 2011!!!
… all'inseguimento del sole ...

Nessun commento: