21 gennaio 2011

Tra Alba e Tramonto – 39° puntata ad Istanbul

Caro lettore, eccomi a cercare di imprimere nelle onde del mare di internet. Mentre scrivo mi sento più fuso del fuso orario che ho lasciato alle spalle.
Ma vediamo di andare per ordine, visto che di confusione ne ho già abbastanza.
Lunedì mattina in una splendida giornata nebbiosa ha preso via l'ennesima settimana in trasferta. Se non fosse per la radio che mi fa compagnia mentre il il tempo scorrere, avrei potuto pensare ad un viaggio fatto con il teletrasporto. Niente paesaggio. Prima ero a casa e poi mi trovo in ufficio.
Ovviamente non c'è considerazione per il sottoscritto che si è alzato presto, ha viaggiato nel freddo e nella nebbia. Pre Riunione, poi Riunione vera e poi incontro per definire altra Riunione. Al fine di questo tour mi ritrovo alla mia scrivania, con un bel po' di cose da fare, la collega che mi catechizza, la palpebra che cade.
Appena l'ora è lecita scappo in residence e dopo una cena frugale a letto.
Martedì mattina lo spendo a chiudere gli ultimi punti, a sistemare un paio di cosine e riparto in direzione casa. Peccato che invece che a casa viaggio in direzione aeroporto.
La nebbia è così fitta a tratti che la strada sembra disegnata al momento su un immenso foglio bianco. Mi sento come Linea, con il mondo che gli si creava piano piano davanti.
Arrivo leggermente in anticipo sulla tabella prevista, faccio in tempo a mangiare ed a comprare le parole crociate.
Si parte.
Vorrei consigliare a tutti quelli che volano da Milano ad Istanbul di non guardare mai il film che viene proposto. Non perchè non sia bello, ma perchè è impossibile riuscire a vederlo tutto, e se poi vi beccate il pilota logorroico, che è più fastidioso della pubblicità degli assorbenti o di Howe e della ragazza più fastidiosa del mondo, non avete speranze.
Arrivo ad Istanbul che è sera già iniziata. La città mi accoglie con il suo abito di gala, fatto di luci colorate e scorci mozzafiato.
In albergo crollo.
Mercoledì si inizia a fare sul serio. Arrivo in ufficio addirittura prima dei dipendenti e mi tocca fare anticamera.
L'ambiente è comunque più rilassato dell'altra volta che sono stato qui. L'ufficio è stato ristrutturato e le persone hanno iniziato a capire come funziona il sistema, ma ci sono ancora un paio di problemini e poi ci sono più italiani nei vari uffici.
Finisco alla stessa ora in cui finisco abitualmente ad Ala, solo che qui c'è il fuso e quindi, iniziando loro a lavorare prima e finendo poi... va beh, vado in albergo.
In taxi scorgo un ristorante che mi ispira. Dopo che ho tolto la divisa da ufficio mi ci reco. Mangio bene e vado a farmi un giretto per la via dei negozi, che per fortuna sono ancora aperti.
Faccio in breve un po' il turista.
Rientrato mi collego ad internet per sentire un paio di amici, rispondere ad un paio di mail ed a finire un lavoro.
Appena vede la mia mail l'IT manager mi chiama in camera.
Facciamo il punto della situazione e buttiamo giù la scaletta per il giorno successivo.
Crollo.
Giovedì la sveglia è un pelino più dura. A colazione noto l'incrocio tra Chen che terrorizza l'occidente e l'oriente, il maestro Miaghi ed il sensei del film Nerds.
Il traffico è un po' più sostenuto, ma mi permette di vedere la città e rimanere meravigliato in alcuni passaggi/paesaggi.
La giornata si preannuncia lunga, ed infatti mi ritrovo a sera, in ufficio, con tre turchi a sistemare una cosa che doveva funzionare già da 6 mesi ma che nessuno ha controllato.
Cerco di organizzare la serata con un altro italiano in trasferta, ma il destino ed il pessimo collegamento ad internet fanno saltare tutto. Così mi ritrovo a cenare nuovamente da solo, e rientrare in albergo ad un ora malsana, come la salute di uno dei responsabili italiani di stanza in Turchia, che cerca di attaccare le mie difese immunitarie. Sistemo le ultime cose e vado a nanna.
Arriviamo così a venerdì. In ufficio c'è allegria. Sono tutti contenti, o almeno così a me sembra.
Finisco le ultime cose e scopro che ce ne sono ancora altre ma il tempo scorre veloce come questa giornata e la sveglia suona. Un taxi mi aspetta. Do un passaggio all'IT manager all'aeroporto.
All'aeroporto do fondo a tutte le lire turche comprando regali per i vari compleanni a cui presenzierò nei prossimi giorni.
Il volo è tranquillo, nel senso che rispetto all'altra volta no nci sono liti o situazioni da FINAL DESTINATION ed arrivo a Milano salvo, sul sano ne riparliamo nel prossimo post.



…all'inseguimento del sole...

Nessun commento: