24 settembre 2011

Un granello di sabbia


Caro Lettore eccomi di nuovo qui davanti ad una pagina bianca a cercare di mettere insieme le idee per un altro post.
Di spunti ce ne sarebbero tantissimi, non ultimo il mio rientro a Milano. E sì, per un po' la valigia rimarrà nell'armadio ed io forse tornerò al vecchio trantran.
Andiamo al sodo e saltiamo tutti i preamboli, ormai la storia dovresti conoscerla e ripeterla mi sembra un po' inutile.
In questo post vorrei parlare del tempo e di come a volte ci si trovi in mezzo alla corrente dei granelli di sabbia che scendono senza riuscire a quantificarli o a capire a che velocità stanno andando.
Questo pensiero è germogliato mentre ero a pranzo con alcuni colleghi e si parlava di anni di nascita, mentre sulle tv imperversavano le inchieste se è giusto invecchiare naturalmente o cercare di rimanere innaturalmente giovani con la chirurgia plastica.
Vengono snocciolati anni come se fossero numeri della tombola ed ad ogni anno io associo un evento, un ricordo ed un'emozione.
Guardo le persone attorno a me e non penso a quanto siano giovani ma quante cose non hanno vissuto. Quanti momenti hanno perso e di cui hanno come ricordo solo quello che gli è stato raccontato.
Ora inizio a capire perchè chi è di generazioni precedenti alla mia a volte inducono sul parlare del periodo precedente la mia venuta al mondo. È come se fosse un bisogno atavico legato a ricordi preistorici dove la storia era trasmessa per via orale.
Ed ecco che chiudendo gli occhi rivedo i miei nonni che mi raccontano ognuno una storia di vita vera e vissuta, molto lontano da quello che vende la televisione con reality e carrambate varie.
Nasce così il mantra di questo periodo che è una frase del filosofo spagnolo George Santayana

Chi non conosce la storia è condannato a ripeterla

la fame ora bussa e come si sa la filosofia non ha mai riempito lo stomaco, quindi cedendo ai bisogni della carne lascio lo spirito vagar tra i flutti e le onde dei pensieri.
Buona vita caro Lettore.

1 commento:

Pietro ha detto...

I ricordi sono importanti e forse anche per questo noi teniamo un blog. Per la paura di perderli in futuro. Ma non bisogna vivere in essi, bisogna fare in modo che ne arrivino di nuovi, costruendoli. Anche nelle difficoltà.
Pietro