15 settembre 2012

Roma - Giorno 1 - Viaggio di andata

Apro gli occhi prima che la sveglia impostata sul cellulare mi ricordi che è ora di alzarsi. Ho guadagnato 5 minuti buoni sulla tabella di viaggio. Inizio a prepararmi mentre la casa dei miei genitori incomncia a prendere vita. La valigia e lo zaino, preparati ieri sera, sono lì che aspettano di uscire di casa. Al momento della colazione siamo tutti riuniti intorno al tavolo, ultimo arrivato compreso. Ognuno ha il suo rituale fatto: the o latte, fette biscottate o biscotti vari. I più golosi hanno anche la brioches. La mia colazione è ricca visto che a breve dovrò affrontare il vaggio che mi porterà dalla capitale economica a quella politica del Bel Paese. Ieri sera sono riuscito a scroccare un passaggio a mio fratello, incastrato da mia cognata per un giro di commissioni in città. La città sembra volersi godere ancora questo ultimo fine settimana d'estate. Le vie sono praticamente deserte. Le macchine che girano si possono contare sulle dita di una mano, mentre i pedoni si possoono contare sulle dita di una mano in notazione binaria. Faccio fatica a pensare che gli stessi luoghi facevano da cornice ad un traffico caotico e nervosa, che solitamente è l'antipasto delle normali giornate lavorative, non più tardi di ieri.
Arrivato in metro. L'ansia da partenza un po' si è attenuata. Ho un anticipo rassicurante sull'ora della partenza.
Ci sono appuntamenti a cui si può arrivare in ritardo, altri dov'è addirttura d'obbligo, ma in questi casi la puntualità è più di una buona abitudine, è una necessità. Trovo il mio compagno di viaggio nella nuova sala d'attesa di Italo. Anche lui è arrivato in abbondante anticipo. Ci si saluta e si fanno quattro chiacchiere per ingannare il tempo. La sala d'attesa è molto moderna e freddina. La scritta che pubblicizza la compagnia e che gira tutt'intorno alla sala dopo un po' da fastidio. Non è facile scoprire quale sarà il binario di partenza. Occorre attendere la comuncazione del gestore dei binari
Decidiamo di fare un giro alla ricerca di un'edicola e subito veniamo bloccati da una copia di signore, in là con l'età e probabilmente con la data di scadenza, che sta cercando il treno che porta ad Arona. Il mio socio prova ad aiutarle andando a vedere i tabelloni, mentre io compro il classico quotdiano da viaggio. Quando ci rincontriamo si lamenta della maleducazione delle signore che appena hanno visto che non aveva la risposta immediata lo hanno schifato e se ne sono andate. Noi facciamo ritorno alla sala d'aspetto e un minuto dopo eccole arrivare alla carica e chiedere al personale di Italo. Questo gli spiega che loro lavorano per un'altra compagnia che fa servizio solo di alta velocità. Le signore insistono lamentandosi ad alta voce. Il ragazzo, probabilmentne abbituato ad avere a che fare con certa gente, indica loro l'ufficio informazioni di un altra comapagnia di treni. Io ed il mio socio pensiamo: "queste hanno sentito che andavamo a Roma ed hanno capito che andavamo ad Arona e ci hanno seguito".
Finalmente viene annunciato il binario.
Si parte.
Il viaggio meriterebbe almeno un racconto solo per dare spazio a tutti i personaggi che popolano il vagone. Altri aggiornamenti appena riuscrò a scroccare nuovamente il portatie al socio.

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