07 aprile 2013

Sabato mattina alla ricerca di Ricordi


Lo scorso sabato, per motivi vari, mi sono recato nella fu ''Capitale Morale'' del Bel Paese ad un orario conosciuto più dai panettieri e dai pendolari che dalla popolazione media. La città a quell'ora mostra la parte migliore di se, quella pulita, quella acqua e sapone. Peccato che po inizi a truccarsi con traffico e smog per cercare di assomigliare alla parte peggiore di una grande città internazionale, proprio come fanno i ragazzini quando vogliono sembrare più grandi.
Finite le mie commissioni mi ritrovo con un bonus di ore da spendere per arrivare all'ora di pranzo.
Cerco di pensare ad un modo per utilizzare al meglio questo tempo vinto e mi torna in mente di aver letto che, non molto lontano dalla zona Fiera che non ha nessun riferimento a moti di orgoglio ma solo al mercato, ci sarà una Passeggiata d'Autore (chi volesse saperne di più può far riferimento al seguente link http://passeggiatedautore.blogspot.it/).
Decido così d'impegnare questa mattinata alla scoperta di una parte di Milano che conosco poco anche se per vari motivi mi sono trovato a vivere per breve tempo.
Mi reco così all'appuntamento all'incrocio tra via Mac Mahon e via Monte Ceneri per partecipare alla:


Arrivo con largo anticipo sul luogo dell'appuntamento così da poter fare un piccolo sopralluogo. La zona in parte la conosco. Lì c'è la sede della seconda azienda per cui ho prestato servizio in qualità di consulente e dove ho mosso i primi passi nel mondo dei sappisti. Lì abita una cara amica dei tempi dell'università. Lì vicino ho sudato il mio certificato TOEFL per cui sono arrivato addirittura a farmi biondo... ma questa è un'altra storia.
Arriva, dopo alcuni momenti di noia che mi hanno quasi fatto desistere dal partecipare, l'ora x. Mi ritrovo sul posto cercando di capire quale dei quattro angoli è quello giusto in una specie di versione moderna della caccia al tesoro.
A poco a poco si aggiungono altre persone che iniziano a guardarsi in giro con il mio stesso stato d'animo tanto che sono tentato di chiedere se anche loro sono lì per la Passeggiata. Dopo poco arriva l'organizzatore a prenderci annunciandoci che il punto di ritrovo è stato leggermente spostato per motivi di comodità. Mi ritrovo così insieme a poche altre persone che, da come salutano la guida, devono aver partecipato ad altri eventi simili. Sono un po' stupito dall'esiguo numero dei partecipanti ma ecco che piano piano il gruppo aumenta e la curiosità delle persone che vivono, o passano di lì, aumenta di pari passo.
Che mai ci faranno tutte quelle persone davanti alla chiesta? Ci sarà un matrimonio o un funerale? Il loro abbigliamento sembra più quello di pellegrini... questi sono i pensieri che mi sembra di leggere nei loro sguardi.
Dopo aver pagato la quota di partecipazione la mia curiosità si sposta sugli altri partecipati alla manifestazione. La maggior parte di loro ha quell'età che fa pensare che il loro datore di lavoro sia ormai l'INPS o qualche istituto simile anche se dimostrano una vivacità molto giovanile. Tra loro c'è anche una ragazza dai capelli neri lisci e lunghi che stona molto con l'ensamble che si è formato. Scoprirò da li a poco che è Elena Mearini.
Alla fine il gruppo è formato da una quarantina di persone e sembriamo più una scolaresca che una comitiva di turisti.
Insieme alla guida c'è la scrittrice Elena Mearini, che sarà il fulcro di questa passeggiata con i suoi racconti e le sue letture.
Ci muoviamo così verso la prima tappa,via Monte Ceneri ai piedi del Ponte della Ghisolfa. Elena inizia a raccontare di Giovanni Testori, questo personaggio a me ignoto sino a quel momento, ma che scopro essere un artista poliedrico; scrittore, drammaturgo, pittore, critico d’arte, poeta, regista, attore.
Per chi volesse approfondire la storia Giovanni Testori rimando al sito dell'associazione che riporta il suo nome ( http://www.associazionetestori.it/ ). Racconta un po' della sua storia e del loro “incontro”. E da inizio al viaggio tra I Segreti di Milano. Il breve brano che legge mi rapisce ed accende la mia curiosità. Ho voglia di sapere di più.
Per la seconda tappa cambiamo scenario e ci spostiamo in una piccola traversa di via Mac Mahon, dove il tempo sembra essersi fermato ai primi del novecento. Anche lì la curiosità degli abitanti si fa sentire: “Ma quanta bella gente che c'è”. Frase realmente detta da una delle signore che assistevano al cammino del gruppo verso la seconda tappa e sentita dal sottoscritto.
Piano piano vengo nuovamente rapito dalla lettura dei vari brani che Elena fa. Quei luoghi che ho visto così tante volte sembrano così cambiare aspetto, sino a darmi la sensazione di viaggiare nel tempo. In alcuni momenti, aiutato anche dai commenti di alcune delle partecipanti, mi è sembrato di essere tornato al 1943, subito dopo i bombardamenti, e poi al primo dopoguerra.
Per la terza tappa ci spostiamo in Piazza Prealpi e mi ritrovo di colpo negli anni della ricostruzioni... mi sembra quasi di essere lo spettatore partecipante di un film neorealistico... a sensazione è poi confutata dalla scoperta che la quarta tappa ci porterà poco lontano da dove è stato girato Rocco ed i suoi fratelli. Altra scoperta è che il film è ispirato proprio ad uno dei racconti di Testori, Il ponte della Ghisolfa. Alcuni dei passanti, incuriositi dal capannello di persone si avvicina ed ascolta un attimo prima di tornare alle proprie faccende.
Quarta ed ultima tappa è il giardino che porta il nome di Giovanni Testori. Questi giardini, dedicati proprio al cantore di questo scorcio di Milano, sorgono dietro la ferrovia della Bovisa. La sensazione temporale è cambiata. Ora mi sembra di essere tornato molto più indietro nel tempo. Non ci sono i viali del liceo di Atene o Aristotele che tiene le sue lezioni, ma mi sento un peripatetico che insieme ai suoi compagni accresce la conoscenza di se e di ciò che lo circonda. Arriva così l'ora del commiato.
Il tempo, che all'inizio sembrava andare all'indietro, ora di colpo ha fatto un balzo in avanti.
Un veloce saluto ed eccomi tornare ai nostri tempi, con il traffico rumoroso, l'autobus pieno di persone che arrivano da tutto il mondo, mentre milano ha indossato nuovamente il suo grigio vestito che va tanto di moda. Mi ritrovo a chiedermi cosa avrebbero creato Testori e Visconti vedendo questa multi-etnicità riunita su un autobus che abbraccia tutta Milano in un girotondo giornaliero.
Apro il libro che mi fa compagnia in questi giorni e mi tuffo così in un'altra storia.