Ed ecco che si ritorna in ufficio, non al lavoro perché quello è ricominciato già un paio di giorni fa, ma proprio fisicamente in ufficio.
Le ferie
sembrano lontane anche se solo una settimana fa ero sulle pendici dell'Etna a
riposare e rilassarmi tra un’uscita con parenti ed amici, una mangiata luculliana
ed un pisolino ristoratore.
Il rientro
in ufficio quest'anno ha uno strano sapore: distanziamento sociale e mascherine
hanno dilatato il mese di Agosto oltre i suoi 31 giorni. Poco traffico, poca
gente e tutti attaccati ai cellulari, me compreso. Ogni tanto qualche forestiero
chiede indicazioni. Caldo, ma per fortuna non soffocante.
Guardo le
fermate della metropolitana scorrere ed ascolto i messaggi diffusi nella
speranza, di sentire un COCCO BELLO COCCO, COCCO BELLOOOOO ricordo di vacanze
passate, spiagge e mare.
Ogni fermata
mi porta più vicino alla meta, intanto osservo chi sale e chi scende. Chi sa
che non incontri qualcuno che conosco per ricordare i giorni passati o fare
solo quattro chiacchiere, oppure qualche personaggio buffo, di quelli che
potrebbero diventare il protagonista di qualche riga di questo post: come ad
esempio la signora con un solo guanto, di pizzo bianco, alla mano destra che
utilizza per potersi reggere agli appositi sostegni, mentre io sono mesi che
faccio l’equilibristi per evitare contatti con le superfici dei mezzi pubblici.
Scendo e
seguo diligentemente i percorsi indicati e mi fermo sul mio bollino rosso in
attesa della coincidenza che mi porterà sul posto del lavoro.
Su uno dei
muri della galleria viene proiettato un video su come preparare non so che
piatto, vedo solo alcuni passaggi perché l’arrivo del treno, invece di indicare
l’inizio dello spettacolo, ne determina la fine.
Salgo, dopo
aver fatto educatamente scendere i passeggeri arrivati.
Poche
fermate e ci siamo.
Devo fare
attenzione.
Non vorrei
sbagliare fermata.
Mi guardo
intorno. Cambiano i colori del treno ma la situazione è la stessa trovata sul
treno precedente.
Arrivato.
Scendo e
seguo il percorso indicato.
Esco all’area
aperta e come il Sommo Poeta mi ritrovo nello stesso punto da cui ero partito
qualche settimana fa.
Mi sembra di
aver fatto un salto nel tempo.
La zona è
come l’avevo lasciata.
Poca gente e
cantieri ovunque.
Entro.
Ben tornato.