25 settembre 2010

Tra Alba e Tramonto – 26° puntata

Caro lettore, non so dove trovo la forza per scrivere queste righe. Oggi per partecipare al 2° Raduno della Protezione Civile a Milano mi sono dovuto alzare prima del panettiere. Evito la cronaca che sarebbe fatta di tanti momenti morti e di molta, forse troppa, pioggia. La cronaca la si potrà leggere sulla carta stampata domani. Quindi con ancora un po' di freddo ed umido nelle spalle eccomi qui seduto davanti alla tastiera con gli occhi che tendono a chiudersi.
La settimana è caratterizzata dalla sfasatura tra me e la collega con cui condivido la trasferta nella città al centro delle Langhe. Io inizio di lunedì e lei di martedì, anche se alla fine entrambi lavoriamo allo stesso obbiettivo ma in città diverse. Lunedì è anche il giorno in cui ricevo la prima mail inutile, per cui devo mangiarmi uno stufato di rospi, mentre attendo alcune comunicazioni dall'ufficio di Milano. Tutto il resto è la solita routine assurda di richieste dell'utente che arrivano a toccare l'ilarità.
Martedì arriva la collega e con lei un'altra mail inutile, ma questa volta anche offensiva. Allo stufato devo aggiungere anche una tisana. Tutto questo perchè non posso rispondere ad un idiota che l'errore lo trovi ora perchè solo ora ti sei messo a fare le attività che dovevi fare 2 mesi fa. Tutti i propositi di cinema e cose ovviamente saltano e per tirarmi su per fortuna c'è la parmiggiana fatta dalla mia mamma, che in un gesto di infinità bontà decido di condividere con la mia collega. Ed in tutto questo non arriva ancora la mail dall'ufficio.
Mercoledì inizia con il sogno di andare in piscina a fare quattro vasche ed una doccia, ma alla fine cosa ottengo. Un'altra mail inutile dove un responsabile, che probabilmente non conosce bene l'idioma del suo paese, risponde con fare piccato ad una mail che io ho inviato dicendo che le attività devono essere fatte in una certa maniera. Io resto basito perchè la “maniera” che indica questo genio è la stessa che ho scritto io nella mail. Perplesso chiedo alla responsabile del progetto. Sai caro Lettore, dopo la terza mail inutile mi stavano sorgendo dei dubbi sulla mia capacità di scrivere. Per fortuna la responsabile mi tranquillizza e risponde lei a questo nuovo idiomaleso (idioma + leso).
Evento sportivo saltato. La collega sfiora momenti di depressione e devo dire a ben donde. Arrivano mail di richiesta di supporto del tipo:
Non riusciamo a fare questa attività. Il sistema segnala questo errore. I messaggi di errori sono di questo tenore:
  • INSERITA DATA ERRATA
  • MANCA DATO NEL CAMPO …
  • REGISTRAZIONE POSSIBILE SOLO CON TOTALE UGUALE A 0
  • VALORE NON ESISTENTE PER CATEGORIA PRESCELTA, CREARE?
Ovviamente tutti questi messaggi appaiono in turco ed io devo trovare la traduzione usando il codice dell'errore. Rendendo in giro quando mi girano il messaggio:
L'UTENTE NON DISPONE DELL'AUTORIZZAZIONE PER FARE L'ATTIVITA'
e la chiedono a me, quando c'è un ufficio preposto per queste attività e loro lo sanno bene.
Aggiungici che mi tocca anche venire a sapere che si sono lamentati del fatto che ho scritto a loro troppe mail. Quasi quasi non rispondo più. E la mail dell'ufficio di Milano non arriva.
Giovedì, la collega si perde la sveglia ed io vado da solo in ufficio.
Mail inutili??? si, ma ormai mi scivolano addosso. Rispondo in surplace. Una delle colleghe propone serata mondana ed io accetto subito. Mi serve una scusa per uscire ad un orario decente dall'ufficio. Gli utenti non si sentono ed io riesco a portarmi avanti con alcune attività che ho dovuto tralasciare per seguire le paturnie degli utenti.
Arrivata l'ora di partire, la collega usa una scusa che conosco bene:”Devo scrivere ancora una mail”
Io e l'altra collega decidiamo di uscire comunque, così io ho la possibilità di cambiarmi e di prendere l'auto. Questa volta tocca a me guidare. Il locale è carino. C'è anche la festa di compleanno di una bambina, ed uno schermo che promette di mostrare la partita. Anche i piatti non sono male. Io ho un po' di nostalgia degli utenti polacchi, ed ordino uno stinco che sfigura al confronto con il Golonko, ma almeno la birra e buona, ed anche se le colleghe parlano di lavoro io cerco di distrarmi guardando la partita, che lo schermo, ahimè, regala a tratti. Una visione di alcuni fotogrammi, tanto che mi perso un paio di goal. Da Milano nessuna notizia.
Venerdì e c'è un aria di fuggi fuggi. La giornata scorre e finalmente arrivano le mail dall'ufficio di Milano, peccato che le notizie siano già giunte ed ormai suonano di vecchio.
Io cerco di fare il mio al meglio e poi parto. Ed eccomi bloccato nella prima tratta di lavori in corso. Telefonata: “guarda che hanno chiuso lo svincolo dell'autostrada” ringrazio e studio una nuova strada ed avverto un collega che dovrebbe fare la stessa strada.
Altra telefonata: “ Ciao scusa mi servirebbero urgentemente queste informazioni. Mi puoi spedire una mail?” le informazioni le ho inviate no più tardi di una settimana fa e poi sono in auto e non rientro a casa prima di domani.
Pioggia. Pioggia. Pioggia.
Supero la barriera e trovo TRAFFICO TRAFFICO TRAFFICO. Alla fine verifico i tempi e ci ho messo meno tempo ad arrivare da Alba a Milano che fare il tratto dalla barriera all'ufficio dell'amministratore. Il navigatore poi va in panne e mi tocca tornare al vecchio sistema: “mi scusi sa dove si trova la via...”



… all'inseguimento del sole ...

18 settembre 2010

Tra Alba e Tramonto – 25° puntata

Caro Lettore eccomi di nuovo qui a raccontare di un'altra settimana trascorsa nelle Langhe.
Ci sono alcune novità. La più importante è quella di essermi indebitato per i prossimi 20 anni per realizzare uno dei tanti sogni che la gente comune fa. Eh si. Da qualche giorno sono anch'io tra quelli che investono nel mattone, ma questa è una storia ancora tutta da vivere e scrivere, mentre i giorni passati aspettano di essere fermati prima che la polvere del tempo li ricopra.
Lunedì insieme al ritorno degli studenti a scuola mi reco al punto di ritrovo con la collega. Ormai era tempo che non viaggiavo per Milano con valigia, libro e zainetto e lo sguardo delle signore pronte a lamentarsi per l'ingombro. Sono fortunato che con il fascino riesco a distrarle e non vedono il mio mini trasloco.
Caricato dalla collega lei esordisce con la questione del viaggio di ritorno, infatti ci sono possibilità che lei debba rientrare prima e che io debba fare un po' di autostop.
Per il resto si chiacchiera di lavoro e di vita.
A guardarlo da oggi lunedì è trascorso abbastanza bene. Niente orari assurdi o cosa. Una normale giornata, una piccola riunione e via così. Scopro anche di essere stato invitato alla serata mondana del giovedì. Con la collega cerchiamo di pianificare un po' gli eventi della settimana, provando ad inserire un evento sportivo ed un incontro di allineamento ad un orario umano.
Martedì inizio del crollo della pianificazione. Se non fosse per X-Factor sarebbe stata un'altra giornata da “Non ti preoccupare chiudo io l'ufficio”. Io partecipo ad una riunione in cui dovremmo essere una folla ed alla fine ci troviamo in tre. Ci allineiamo in cinque minuti e fine della riunione. La responsabile di uno dei gruppi, una dei tre, non la prende molto bene e si lamenta apertamente.
Io mi ritrovo così a redigere in una mail di cinque righe quanto è stato detto.
La collega è intanto impegnata ancora a combattere la sua battaglia con gli utenti, ed io da bravo scudiero sono li a supportare ed a sopportare. Ed intanto penso a mercoledì ed all'evento sportivo che dovrebbe essere seguito, come da regola, da una pizza e birra e quattro chiacchiere.
Alla pausa pranzo, che io faccio e la collega no, capisco che non ci sarà nessun evento sportivo ed è a rischio anche la mia cena, infatti non ho quasi nulla in residence.
A sera inoltrata, quando ci accorgiamo che il programma che stiamo analizzando ha smesso di funzionare di colpo perchè qualcuno ha introdotto degli aggiornamenti senza dircelo... bhè rincuorati ed un po' meno incavolati decidiamo di andare almeno a mangiare la pizza.
Si salvano anche le quattro chiacchiere, che sono per la maggior parte di lavoro. Si fanno piani strategici e riflessioni sui possibili scenari futuri.
Giovedì è confermato che la collega rientrerà a Milano in anticipo, ed io mi dovrò sobbarcare il suo lavoro, oltre al fatto che devo trovare un passaggio per tornare a casa.
Sono fortunato ed una collega, che abita a Milano, si offre per riaccompagnarmi alla città natia.
Trovo il passaggio e riesco anche ad uscire presto per cambiarmi, questo perchè le mie attività sono bloccate da persone che non rispondono alle mail.
L'evento mondano è a baso di vino e di buon cibo. Si va in gruppo alla 44° Douja D'Or. Li assaggio alcuni dei vini premiati al 38° Concorso Nazionale Vini a doc e docg "Premio Douja d'Or".
Già un po' alticcio e con il bicchiere pieno di nettare degli dei mi sposto con gli altri al ristorante.
Qui mangio ottimi piatti regionali accompagnati da altro succo d'uva diversamente invecchiato, aneddoti di vita e risate.
Per il ritorno a casa ci si affida al navigatore, ma dopo pochi metri tutti i presenti in macchina pensano che anche questo novello scout elettronico abbia alzato un po' il gomito. Dopo la decima volta che la voce elettronica ripete “AL PROSSIMO INCROCIO SVOLTARE A DESTRA E POI A SINISTRA”, decidiamo di affidarci ai più classici cartelli stradali.
Venerdì è figlio della sua fama. Io mi ritrovo a cavalcare onde di melma per scoprire quasi sempre che la colpa è di qualcun altro. Per fortuna che la collega che mi da il passaggio è categorica ed alle cinque e mezza mi fa spegnere il pc.
A sera mi chiama la collega per raccontarmi com'è andata la giornata di incontri in azienda ed il tono non è dei più allegri. Per concludere degnamente la giornata poi, si parla anche di un possibile ritorno dell'Orco, ma ormai mancano meno di due giri completi della lancetta lunga per arrivare a Sabato e la stanchezza bussa insistentemente nella mia testa. Non resta che dormirci sopra.



… all'inseguimento del sole …

05 settembre 2010

Tra Alba e Tramonto – 24° puntata

Caro lettore, eccomi ancora qui a raccontarti le mie avventure e disavventure in questo mese di Agosto appena passato e di Settembre che ha appena messo il piede oltre l'uscio.
Come la maggior parte delle settimane, anche questa è iniziata con un lunedì. In questo periodo di rientri la cosa non è vera per tutti. Per chi ha avuto la fortuna di raggiungere terre natie o esotiche o soltanto non essere in ufficio a volte la settimana non inizia di lunedì. Per la collega, appena rientrata da due settimane davvero provanti ad Istanbul, ad esempio la settimana inizia di martedì. Questo mi ha permesso di dedicarmi per un po' anche alle altre attività che sto seguendo.
La prima cosa che scopro è che rischio di dover buttare quasi dieci giorni di lavoro per un errore nel programma di estrazione dei dati... a qualcuno sembrerà cosa da poco, ma dopo aver inserito più di cento trentamila dati a mano, scorrendo ad uno ad uno i record presenti che erano più di un milione, potete capire che io non fossi di buon umore. La cosa deve averla recepita anche il sistema che inizia a lavorarmi contro, anzi si vede che anche lui odia i lunedì e non ne vuol sapere di lavorare al meglio.
A pranzo, con poco fieno nella cascina vengo portato, per la gioia di alcuni colleghi, a pranzo nella mensa che ha appena riaperto.
La giornata continua tra alti e bassi e con l'ennesima mail da parte della responsabile sulla qualità del servizio fornito da alcuni fornitori.
Esco ad un orario più che lecito ed apprezzabile ed incredibilmente riesco a fare anche una micro spesa, giusto per la sussistenza.
Non sono più abituato a tornare a casa così presto. Penso che finalmente avrò l'occasione di godermi un po' di relax e magari un po' di televisione o una buona lettura ed ecco che tutta la stanchezza accumulata bussa alla mia porta e prima che l'orologio appoggi la sua lancetta più corta per la seconda volta sul numero nove io già dormo sul divano.
Martedì l'aria è frizzantina e la dormita un po' di energia me l'ha ridata.
Rientra anche la collega ed io passerò l'intera giornata a cercare di allinearla sulle attività, ma per un motivo o per un altro... pensa lettore che a pranzo, quando finalmente pensavo di... ecco che le vicine di tavolo ci interrompono e ci chiedono per quale società lavoriamo. Ricevuta la risposta una di lor mi guarda e mi dice che lo sapeva che non potevo lavorare per quella azienda perchè ho una cravatta colorata ed una certa dose di fascino. E quindi, salvati dalla tristezza del discorso, ci mettiamo a parlare di ferie sognate e fatte.
La sera decidiamo di cenare fuori ed io ormai non ho più voglio di parlare di lavoro, quindi seduti davanti ad una buona pizza chiacchieriamo un po' di vita e di storia.
Mentre camminiamo per le via delle città che ci ospita veniamo affiancati da un gruppo di adolescenti, molto allegri che ci offrono da bere e da mangiare, e siccome non si rifiuta mai un dono, io accetto ben volentieri il salatino e la bottiglietta di aperitivo che mi farà compagnia per tutta la settimana.
Mercoledì inizia Settembre ed arrivano le prime notizia. Uno dei progetti che dovrò seguire ha ricevuto l'ok, il concerto che dovevo andare a sentire venerdì è saltato perchè il gruppo si è sciolto, devo cercare di ottenere l'ok da parte degli utenti turchi per le ultime attività e cercare di non organizzare una spedizione punitiva per colpire il gruppo di sviluppatori che sviluppano al massimo l'odio nei loro confronti da parte di chi ha la sfortuna di avere a che fare con loro.
Mercoledì è il terzo giorno consecutivo che esco presto, tanto che anche la ragazza che è alla reception si preoccupa.
Sono così ben disposto che decido non solo di fare una corsetta ma di tentare un nuovo percorso. Questa mattina ho chiesto al tuttofare del residence. Comprensibilità delle indicazioni davvero scarse, tanto che sarò costretto a chiedere a più di una persona se sono sulla via giusta. Questo mi ha fatto pensare che gli abitanti di questa città non saranno mai guide scout.
Riesco anche a sentire un paio di amici sparsi per l'Italia, prima di andare a letto.
Giovedì, giornata pienissima. Lavoro ininterrottamente sino a quando la ragazza alla reception arriva per cacciarmi. In un giorno ho fatto il lavoro che avrebbero dovuto fare altri tre gruppi solo per poter portarmi a casa un paio di ok per procedere con le ultime attività aperte sul progetto Turchia.
Il sistema pensa di essere nel periodo che precede la quaresima e non in pieno ramadan, e quindi confondendo gli eventi ci regala un errore che non avevo mai incontrato. La collega mi chiede, ma io non so che dire. Lei si scervella, ed anch'io spremo le meningi, ma ormai non c'è più nulla. A questo punto chiedo aiuto alla responsabile, che candidamente ci spiega il dilemma. Nell'azienda per cui lavoriamo l'anno fiscale inizia con il 1° Settembre, e quindi vedendo che i dati fanno riferimenti all' “anno precedente” attiva un suo controllo, che io che ho fatto tutti test ad Agosto non ho mai incontrato. Risolviamo e per “punizione” mi tocca fare la documentazione da inviare agli utenti.
Venerdì per la prima volta in sei mesi arrivo tardi in ufficio. Sono davvero stanco. Anche il pc è stanco e passo due ore per farlo andare. Intanto la collega riceve una richiesta da parte di un altro gruppo che la fa imbestialire. Passerà due ore buone a lamentarsi a nastro, mentre io son lì a fare documentazione ed a mantenere la calma nei confronti di certi personaggi.
Per fortuna il fascino è ancora alto e vado a pranzo con ben quattro colleghe. Mi sarei fatto gli applausi da solo.
Il pomeriggio scorre, tra mail di ringraziamento per il lavoro svolto e piccole cose da sistemare.
La collega scappa prima di me dall'ufficio, mentre io me la prendo comoda.
Il viaggio di ritorno è caratterizzato da uno dei più grandi spaventi che mi sono preso in questo continuo andare avanti ed indietro. Mentre a cento venti chilometri all'ora percorro l'autostrada mi trovo di colpo una tanica vuota che rotola sull'autostrada. Per evitare danni peggiori con una sterzata improvvisa, decido di prenderla in pieno sperando nella buona sorte.
La tanica si incastra sotto la macchina. Mi fermo nella corsia di emergenza e la tiro fuori. Verifico che non ci siano danni rilevanti e riparto.
Da lì fino a quando non parcheggio la macchina vicino a casa mi rimarrà un fono di agitazione e di paura che si scioglieranno appena messo piede in casa.
Dimenticavo caro Lettore. La prossima settimana sarò nella mia città per sbrigare alcune faccende burocratiche, quindi ci rivediamo tra due settimane.



… all'inseguimento del sole...