29 gennaio 2011

Tra Alba e Tramonto – 40° puntata

Eccoci di nuovo qui caro Lettore, io davanti alla tastiera a ricostruire la settimana appena trascorsa e tu a leggere queste mie righe.
Questa è la settimana dopo il caldo mite di Istanbul e con il freddo che ha avvolto le Langhe.
La settimana che preludia un periodo di cambiamenti e di scelte aziendali. Una specie di crocevia.
Questo ha portato il sottoscritto, lunedì sera, a cena con la collega a parlare di futuro e di scelte. Ed il buon cibo ha aiutato lo scorrere delle parole, ed il dialogare di argomenti non proprio leggeri, ma necessari. Non è facile continuare a parlare di lavoro quando arrivi a fine di una giornata lavorativa, dove a volte ti trovi svuotato, ma a volte è giusto così, ahimè.
Dimenticavo di dirti che mi è arrivato un richiamo perchè ho troppe ferie arretrate. Ogni volta che si tocca questo tasto mi innervosisco. Se chiedo ferie mi si dice che il momento è critico, che non c'è possibilità, che per il cliente è un momento critico, che devo tener conto che è meglio usarle alla fine del progetto e cose del genere. Poi mi chiedono come mai ho così tante ferie arretrate, che le devo fare al più presto, ma non ora... Allora se vogliamo quadrare il cerchio, datemi un martello e vediamo cosa ne viene fuori.
Per fortuna che martedì l'evento mondano, cioè la solita uscita per il cinemino, ha un po' alleggerito l'atmosfera. A questa serata si sono aggregati un dipendente italiano, assunto in Lussemburgo che lavora ad Istanbul (potere della burocrazia) e la collega. Ed ecco che dopo tanto tempo mi ritrovo al cinema in compagnia. Il film è carino, con qualche passaggio a vuoto forse, ma carino. Caro lettore te lo consiglio AMERICAN LIFE.
Ed ecco che arrivo a raccontarti il mercoledì appena trascorso senza aver detto nulla del lavoro.
Potrei quindi raccontarti delle mille mail che ho dovuto scrivere all'amministrazione per poter compilare correttamente il rapportino presenze, o di come l'Orco non mi parli perchè non sono il più alto in grado. Non ci crederete ma chiama la mia collega per chiederle cose che riguardano ad esempio la mia nota spese, che lei ovviamente non è tenuta a sapere e che quindi mi deve chiedere. Io le rispondo e lei riporta quanto detto all'Orco. Tutto questo non fa altro che rendere tutto più surreale. Ammetto che poi sono prevenuto quando si parla dell'Orco, forse perchè da l'impressione che non abbia fiducia in noi e che noi si voglia fregare i soldi all'azienda pompando la nota spese, come probabilmente fa lui. Scusa lettore ma questa cosa mi fa imbestialire, ma come puoi pensare che io metta in nota spese la fattura del residence se non l'ho pagata io?!? non si parla proprio di bruscolini. Non è che passa inosservata, eppure lui deve controllare, verificare, rompere e poi si scorda di fatturare al cliente le spese di trasferta od l totale dei giorni lavorativi.
Lasciamo stare.
Mercoledì sera mi trovo solo a fare la spesa, quando incrocio un'altra consulente che lavora nello stesso ufficio. Due chiacchiere e scrocco un passaggio dal supermercato al residence.
Almeno il fascino è ancora a buoni livelli.
Giovedì, ed eccomi qui. Degno di nota solo il mio scervellarmi su un 'attività che pensavo di dominare per giungere alla conclusione che l'errore era nello scenario e non nell'attività, cioè non si possono usare le stesse regole fiscali per paesi diversi. La mia collega se n'è sicuramente accorta, ma come i bravi maestri ha lasciato che io arrivassi alla soluzione da solo.
La sera mi faccio accompagnare nel mondo di Morfeo dall'ennesima partita di Coppa Italia.
Venerdì arriva quasi inaspettato. Quinto giorno della settimana lavorativo, il giorno in cui non ci va la cravatta e la camicia. Mi trovo così a prima mattina a riflettere che ormai misuro lo scorrere del tempo guardando il numero di camice pulite che ho nell'armadio e non i giorni sul calendario. Una nuova specie di datario, del tutto personale. Oggi mi restano ancora tre, due, una camicia pulita...
e poi resta la valigia da rifare, ma questa volta con i panni sporchi.
In ufficio si inizia a viaggiare a ranghi ridotti, due colleghe sono in viaggio verso sud, ed un'altra è impegnata in riunioni esotiche con utenti indiani. Sembra una giornata tranquilla, quando ricevo la telefonata della collega, che è per l'appunto in viaggio verso la capitale nel suo giorno di ferie, che mi dice che l'Orco l'ha chiamata per avere dei numeri di telefono che posso recuperare solo io che sono in ufficio. E ci risiamo. Un'altra triangolazione inutile. Di buono questa situazione ha che io non sento l'orco da Dicembre, e ci ho guadagnato in salute. Arriva anche il solito padulo del venerdì sera, ma lo sbrigo giusto in tempo per uscire una decina di minuti prima con la scusa di accompagnare un collega a recuperare l'auto. E mi ritrovo di nuovo sulla strada che mi riporta a casa.



… all'inseguimento del sole ...

21 gennaio 2011

Tra Alba e Tramonto – 39° puntata ad Istanbul

Caro lettore, eccomi a cercare di imprimere nelle onde del mare di internet. Mentre scrivo mi sento più fuso del fuso orario che ho lasciato alle spalle.
Ma vediamo di andare per ordine, visto che di confusione ne ho già abbastanza.
Lunedì mattina in una splendida giornata nebbiosa ha preso via l'ennesima settimana in trasferta. Se non fosse per la radio che mi fa compagnia mentre il il tempo scorrere, avrei potuto pensare ad un viaggio fatto con il teletrasporto. Niente paesaggio. Prima ero a casa e poi mi trovo in ufficio.
Ovviamente non c'è considerazione per il sottoscritto che si è alzato presto, ha viaggiato nel freddo e nella nebbia. Pre Riunione, poi Riunione vera e poi incontro per definire altra Riunione. Al fine di questo tour mi ritrovo alla mia scrivania, con un bel po' di cose da fare, la collega che mi catechizza, la palpebra che cade.
Appena l'ora è lecita scappo in residence e dopo una cena frugale a letto.
Martedì mattina lo spendo a chiudere gli ultimi punti, a sistemare un paio di cosine e riparto in direzione casa. Peccato che invece che a casa viaggio in direzione aeroporto.
La nebbia è così fitta a tratti che la strada sembra disegnata al momento su un immenso foglio bianco. Mi sento come Linea, con il mondo che gli si creava piano piano davanti.
Arrivo leggermente in anticipo sulla tabella prevista, faccio in tempo a mangiare ed a comprare le parole crociate.
Si parte.
Vorrei consigliare a tutti quelli che volano da Milano ad Istanbul di non guardare mai il film che viene proposto. Non perchè non sia bello, ma perchè è impossibile riuscire a vederlo tutto, e se poi vi beccate il pilota logorroico, che è più fastidioso della pubblicità degli assorbenti o di Howe e della ragazza più fastidiosa del mondo, non avete speranze.
Arrivo ad Istanbul che è sera già iniziata. La città mi accoglie con il suo abito di gala, fatto di luci colorate e scorci mozzafiato.
In albergo crollo.
Mercoledì si inizia a fare sul serio. Arrivo in ufficio addirittura prima dei dipendenti e mi tocca fare anticamera.
L'ambiente è comunque più rilassato dell'altra volta che sono stato qui. L'ufficio è stato ristrutturato e le persone hanno iniziato a capire come funziona il sistema, ma ci sono ancora un paio di problemini e poi ci sono più italiani nei vari uffici.
Finisco alla stessa ora in cui finisco abitualmente ad Ala, solo che qui c'è il fuso e quindi, iniziando loro a lavorare prima e finendo poi... va beh, vado in albergo.
In taxi scorgo un ristorante che mi ispira. Dopo che ho tolto la divisa da ufficio mi ci reco. Mangio bene e vado a farmi un giretto per la via dei negozi, che per fortuna sono ancora aperti.
Faccio in breve un po' il turista.
Rientrato mi collego ad internet per sentire un paio di amici, rispondere ad un paio di mail ed a finire un lavoro.
Appena vede la mia mail l'IT manager mi chiama in camera.
Facciamo il punto della situazione e buttiamo giù la scaletta per il giorno successivo.
Crollo.
Giovedì la sveglia è un pelino più dura. A colazione noto l'incrocio tra Chen che terrorizza l'occidente e l'oriente, il maestro Miaghi ed il sensei del film Nerds.
Il traffico è un po' più sostenuto, ma mi permette di vedere la città e rimanere meravigliato in alcuni passaggi/paesaggi.
La giornata si preannuncia lunga, ed infatti mi ritrovo a sera, in ufficio, con tre turchi a sistemare una cosa che doveva funzionare già da 6 mesi ma che nessuno ha controllato.
Cerco di organizzare la serata con un altro italiano in trasferta, ma il destino ed il pessimo collegamento ad internet fanno saltare tutto. Così mi ritrovo a cenare nuovamente da solo, e rientrare in albergo ad un ora malsana, come la salute di uno dei responsabili italiani di stanza in Turchia, che cerca di attaccare le mie difese immunitarie. Sistemo le ultime cose e vado a nanna.
Arriviamo così a venerdì. In ufficio c'è allegria. Sono tutti contenti, o almeno così a me sembra.
Finisco le ultime cose e scopro che ce ne sono ancora altre ma il tempo scorre veloce come questa giornata e la sveglia suona. Un taxi mi aspetta. Do un passaggio all'IT manager all'aeroporto.
All'aeroporto do fondo a tutte le lire turche comprando regali per i vari compleanni a cui presenzierò nei prossimi giorni.
Il volo è tranquillo, nel senso che rispetto all'altra volta no nci sono liti o situazioni da FINAL DESTINATION ed arrivo a Milano salvo, sul sano ne riparliamo nel prossimo post.



…all'inseguimento del sole...

15 gennaio 2011

Tra Alba e Tramonto – 38° puntata


Caro lettore eccomi qui, un po' infreddolito e raffreddato, grazie all'unzione di alcuni colleghi, a raccontarti la prima settimana di trasferta di questo nuovo Anno.
Partenza lunedì mattina molto presto. Questa volta è dura perchè stavo giusto prendendo il giro di svegliarmi verso le 9:00, ma a quell'ora mi aspettano in ufficio.
Viaggio solo in quanto la collega dovrà fare un po' di avanti ed indietro ed io aspetto una risposta per una visita medica.
Partito c'è un po' di foschia e la radio che mi fa compagnia. Il traffico è il solito, abbastanza scorrevole. Arrivato sul primo scambio di autostrada che mi porta verso sud vengo avvolto da una coltre di nebbia. Già il paesaggio non è proprio tra i memorabili, ma non vedo nulla o quasi. Vedo la riga delle corsie, l'asfalto, i guard rail, e nessun segno di vita. Non viaggia proprio nessuno. Per fortuna che c'è la radio. Altro cambio di autostrada, per andare verso ovest e qui tutto cambia, o quasi. Il clima si fa uggioso, ma ed il traffico cresce. Altro passaggio di autostrada e torno a puntare verso sud. La giornata si fa ancora più uggiosa ed il traffico più significativo, ma certamente non degno di finire raccontato in nessun notiziario.
Arrivo in ufficio e saluto. Accendo il pc e vedo piano piano apparire le 400 mail che mi sono arrivate in questi giorni di ferie. Arriva anche la collega. È super raffreddata.
Il tempo di togliersi il paltò e vengo a scoprire che c'è da traslocare su altre scrivanie. Dal posto finestra/condizionatore siamo finiti all'angolo, altra zona dell'ufficio. In questa maniera io sono in una posizione che fa un po' usciere, e la collega prende il posto a fianco della nuova responsabile.
Mi devo ambientare un po', ma il tempo è tiranno e le cose da fare tante. Mi metto a smaltire la posta ed a lavorare. Arrivo così a sera.
Rientrato in residence sono così sfasato che mangio e mi addormento con il libro in mano e la tv accesa.
Martedì riunione a sorpresa, ma ormai ci sto facendo il callo. E poi sono focalizzato sul film che andrò a vedere al cinema, e diciamo che anche il tempo da il suo aiutino. Dopo la giornata uggiosa questa è bella soleggiata ed anche palindromica con i suoi cinque numeri uno. Ricorda un libro di Hornby, Alta Fedeltà, con il protagonista e le sue classifiche dei cinque migliori...
Faccio tardi, come al solito e corro a casa. Cena a strafogarsi e poi di corsa al cinema. Provo una scorciatoia, o quello che penso possa esserlo, ed invece si rivela essere una piccola strada di montagna che ha deciso di svernare tra le colline. Ci sono anche dei bei tornanti alpini. Vengo colto dal dubbio di non arrivare in tempo quando scollino e mi si presenta per un attimo un bello scorcio di Alba vista dall'alto. Arrivo in tempo, tanto in tempo che sono il secondo ad entrare in sala, eppure non manca tanto tempo. A pochi secondi dall'inizio ecco che arriva la gente, una trentina, ma per un cinemino d'essai, di martedì... il film WE WANT SEX merita di essere visto.
Torno a casa e spero in una bella notte riposante ed invece? La cena ha deciso di riproporsi e passo a fare staffette dal letto al bagno. Non trovo neanche la coperta di scorta.
Mercoledì mattina segnalo la cosa alla responsabile del residence che mi dice che hanno dovuto recuperare le coperte in più per tre nuovi occupanti che dormono con tre coperte per ciascuno e riscaldamento a palla.
Arrivato in ufficio scopro che i tre sono i consulenti indiani con cui lavora una delle colleghe dell'ufficio.
Passo una buona parte della giornata a cercare di far capire ai vari utenti con cui ho a che fare che non è il sistema che non funziona, ma a volte alcune loro sinapsi saltano e sbagliano magari a digitare i tasti, o guardano il problema dal lato sbagliato.
Anche questo giorno passa ed io mi trovo al supermercato a fare un po' di spesina ed a sperare che la collega non mi abbia unto. Per ora sembra che i suoi germi viaggino in senso antiorario, tanto che nei cassetti dei colleghi oltre a fazzoletti di carta sorgono flaconi di medicinali.
Rientrato in appartamento trovo una nuova copertina che subito viene adagiata sul letto.
Dormo come un sasso e mi risveglio che siamo a giovedì.
Solito tran tran. L'unico punto di nota lo vivo al rientro dalla pausa pranzo.
Un dipendente della società per cui presto servizio mi cerca, così esordiscono i miei colleghi quando metto piede in ufficio. Sono un po' sbalordito perchè oltre a conoscere pochi dipendenti, non mi sembra di avere fatto cavolate degne di strigliate vis a vis.
Scopro che la persona che mi cerca è la stessa che per errore aveva mandato gli auguri di Natale a tutti, ma proprio tutti. Dopo un po' arriva e mi ringrazia per la mail che gli ho scritto in risposta. Ha detto che gli ha fatto piacere leggerla.
Lo ringrazio ed un po' imbarazzato mi rimetto a lavorare.
Nel pomeriggio mi vengono assegnate alcune patate bollenti, che mi dovrò smazzare prima di partire per la città delle città la prossima settimana.
Arriviamo così a venerdì. Nell'atrio del residence corro in soccorso della responsabile che non riesce a capirsi con il trio di indiani. Faccio da traduttore, e colto da somma bontà mi offro di accompagnare il trio in ufficio.
A pranzo riceviamo in ufficio la vecchia responsabile con il suo bel pargoletto.
Il pomeriggio passa, tra organizzazione di riunioni, riunioni saltate, gente che si vanta di aver trovato soluzioni che in realtà gli ho dettato io e cose del genere.
La mia visita medica salta al prossimo fine settimana, forse. Posso però accettare l'invito di alcuni amici a cena. Il viaggio di ritorno è un tutto nebbia e foschia, ma ormai ho la strada mandata a memoria, la voglia di tornare a casa e vedere amici e parenti che funge da stimolante, tanto che mi sembra che mi si sia migliorata la vista.
… all'inseguimento del sole ...

01 gennaio 2011

Questionario 2010


Siamo arrivati ad un altro inizio. Questo è il periodo dei ricordi, degli oroscopi e dei buoni propositi, e quest'anno non voglio esimermi da una parte di tutto ciò.
Provo così a mettere insieme un riassunto dei 365 giorni appena trascorsi.
Vediamo di creare un questionario da riutilizzare anche per gli anni futuri e che possa magari essere di aiuto anche agli internauti che si trovino a passare da qui.

1.ANNO APPENA TRASCROSO: 2010
2.BEL RICORDO: Una firma importante
3.BRUTTO RICORDO: L'essere arrivato così vicino al buoi da aver avuto la paura di perdermi
4.POSTI VISTI: Tanti, freddi e caldi, che hanno arricchito il mio bagaglio umano. L'anno è iniziato con la trasferta in Slovacchia, si è allungata poi nella capitale delle Langhe e ha regalato un piccolo salto nella Città delle Città.
5.PROFUMO: Quello delle fave di cacao che vengono tostate e che riempiono tutto lo spazio e mi costringono a cercare rifugio in luoghi chiusi.
6.GUSTO: I peggiori ravioli mai mangiati. Me ne sono bastati 7, e forse anche meno per capire il mio tragico errore.
7.TATTO: Lo sfiorare una gamba, seduto in un parco a guardare la natura che si sveglia.
8.VISTA: Vedere la felicità di alcuni amici che sono stati toccati da un nuovo arrivo.
9.UDITO: Sentire la voce di un'amica proprio quando ne avevo bisogno e non me lo aspettavo.
10.INCONTRO: Quest'anno ho avuto l'occasione di incontrare molte persone, e alcune di loro mi hanno permesso di crescere un po' di più. Qualcuna è diventata addirittura amica, arricchendo il mio piccolo tesoro.
11.CAMBIAMENTO: Cambio di residenza.
12.RAMMARICO: Aver fatto una scelta con la testa e non con il cuore, ma forse sarebbe stato lo stesso, chi sa.
13.DISPIACERE: aver goduto poco gli amici.
14.LETTO: Lo stesso dell'Anno scorso.
15.SPAVENTO: Diciamo che il mio povero Cuore ha subito qualche sobbalzo, ma forse il più grande è legato ad una notte insonne piena di fantasmi e di vorticosi giri intorno al tavolo.
16.GIOIA: La prima rata del Mutuo.
17.AUTOMOBILE: Quest'anno è stato ricco di auto, vecchie e nuove. Alcune sono passate di mano, altre hanno salutato e sono andate vie.
18.LAVORO: Alti e bassi. L'orco è tornato a mietere vittime. Ha cercato anche di far fuori me, ma io ho la pellaccia dura ed ora una nuova alleata, spero.
19.PENSIERO RICORRENTE: Ce ne sono stati diversi. Alcuni ormai sono parte di me, come le emozioni che mi ha lasciato in dono una persona molto tempo fa; altri hanno bussato alla porta solo quest'Anno come quello di andare in pensione.
20.EVENTO: anche di questi ce ne sono stati molti. Sportivi, politici, nazional popolari, privati e pubblici, ma forse la decisione di tornare a casa di una vera amica è quello che più mi ha segnato. Auguro a lei di trovare la felicità che sta cercando.
21.CONTINUITÀ: L'emblema della continuità sono gli amici, sempre pronti a sostenerti ed a confortarti e consigliarti o solo a condividere il cibo e quattro passi, magari di corsa.
22.SPACCATURA: Ci sono cose che si rompono, si strappano e che è davvero difficile rimettere insieme, forse perchè non c'è il desiderio di sistemarle. Quest'Anno è la rottura di ciò che è risultato essere solo un CALESSE, e niente più.
23.VIAGGIO: Pochi e tutti di lavoro, ahimè. Molti sono rimasti nel cassetto, ma non li ho ho dimenticati e spero di poterli realizzare al più presto per dare posto ad altri.
24.LIBRO: Poche letture, ahimè. Molti libri sono rimasti in sospeso. Resta comunque da segnalare L'ERA DEL PORCO.
25.FILM: Quest'Anno il cinema ha preso il posto delle letture, per farmi sopravvivere anche al freddo della trasferta. Consiglio un film uscito di recente, magari lo trovate ancora al cinema: L'ESPLOSIVO PIANO DI BAZEL.
26.CANZONE: I Ratti della sabina - Tra la luna e la tua schiena
27.SPORT: Quest'anno sono i motori che hanno dato gioie e dolori, ed ad esultare sono stati i cugini.
28.RADIO: Questo è stato l'Anno della riscoperta della radio, come compagno di viaggio e riempitivo dei momenti di solitudine.
29.MOTTO: Più grande è l'impresa, più grande è l'onore.
30.PROPOSITO: Cercare di fare un altro passo verso il paradiso.

Tra Alba e Tramonto – 37° puntata


Caro Lettore ecco l'ultimo post dell'anno che viene scritto nell'anno nuovo per creare una specie di legame. Siccome il tempo passato sembra sempre correre più di quello che abbiamo davanti, partiamo subito a decantare le avventure affrontate nei giorni trascorsi tra le colline delle Langhe.
Lunedì mattina sveglia presto, e dopo la solita routine fatta di doccia, colazione e abbigliamento mi metto in macchina. Fuori la temperatura ha un chè di artico. Il freddo è davvero tangibile, tanto che a pochi metri da casa faccio un lungo con l'auto a causa di una lastra di ghiaccio. Lo spavento mi restituisce una bella dose di adrenalina ed il consiglio di prendermela con un po' più di calma.
Dal benzinaio vedo poi scene incredibili, gente non che non riesce ad aprire il tappo del serbatoio a causa della patina di ghiaccio che ricopre la macchina. Più i chilometri passano e più il teporino nell'abitacolo del veicolo si fa forte e scacchia fuori il freddo.
Nebbia, nebbia, nebbia!!!
Tutto ad un tratto vengo avvolto dalla nebbia e mi ritrovo ad essere l'unico sulla strada. Nessun segno di vita. Penso che poi non è così male, almeno non c'è nessuno che mi possa venire addosso.
Alzata la nebbia il sole ha già iniziato a colorare il cielo ed il paesaggio intorno a me.
Arrivo in ufficio e lo trovo quasi deserto. Molti colleghi sono in ferie, e chi viene da vicino se la prende solitamente con comodo.
Ovviamente le cose da fare sono tante ed il tempo sempre meno. Proprio una trasposizione di quest'anno che sta volgendo al termine. Le richieste che arrivano sono le più astruse. Una mi mette addirittura in difficoltà, ma per fortuna ricordo in tempo la prima regola di chi fa assistenza: “ DUBITARE SEMPRE DI CIO' CHE TI DICE L'UTENTE “. Ed infatti l'errore è dell'utente che ha scritto un riferimento errato, per cui le cose no quadrano. Ed ecco che l'utente cambia tono e pieno d'immacolata innocenza chiede “ ED ORA?”. Io ormai sono agli sgoccioli come i fogli del calendario, e rispondo “ ORA RIFATE TUTTO!”.
Muti. Da quel momento per fortuna non si sentono più, tranne per chiedere l'ennesima conferma della trasferta che mi toccherà fare a gennaio.
Io intanto ho altre gatte da pelare. Il capo ha venduto un programma che non funziona. Quando glielo dico non ci crede, ma io ribadisco ed allora si convince. Il problema è ora dirlo agli utenti. Per ora decidiamo di nicchiare, magari l'utente, tra le mille cose che ha chiesto, questa se la dimentica (non credo) e ne veniamo fuori candidi.
Martedì procede sulla stessa falsa riga, con la differenza che oggi è anche l'ultimo giorno in cui abbiamo accesso al sistema di test, per cui mi ritrovo con il tempo decurtato. Lavoro. Testa bassa a produrre.
Arriva in un balzo la sera e la voglia di andare al cinema. Mi ritrovo così seduto nuovamente in una delle vecchie poltroncine del cinema dell'oratorio a vedere la “LA BELLEZZA DEL SOMARO”. Film carino, ma nulla di eccezionale. Ad un certo punto ho sperato che apparisse SOS TATA, ma vorrei lasciare a te, lettore, il piacere di farti una tua opinione sul film.
Tornato a casa inizio a sistemare la casa. Con l'anno nuovo arriveranno anche ospiti, che si godranno l'appartamento in mia assenza. Mercoledì mattina sono ancora lì a pulire ed a sistemare.
Arrivo comunque in ufficio puntuale, ma già un po' provato.
Con la macchina di test ferma, il mio lavoro si trasforma in un enorme riepilogo delle attività fatte e da fare. Ed ecco che inizio a pensare di potermi godere le ultime ore in relax quando arrivano le mail più assurde. Una mette in dubbio il lavoro fatto, da me. Per fortuna che ho come al solito un elenco di mail che confermano la bontà dell'attività svolta. Per non farmi mancare nulla, mi occupo anche di un problemino della consociata Russa, tanto per allargare gli orizzonti.
Arriva così l'ora dell'ultimo brindisi, dell'ultima fetta di panettone, dell'ultimo augurio, dell'ultimo spegnimento del pc, almeno per quest'anno.
Saluto i pochi rimasti, e scappo. In auto mi accorgo che non ho scritto l'ultima mail... cavoli. Va beh la scriverò da casa. Ora l'unica cosa che conta è mettere i piedi sotto al tavolo, ma quello di casa.
La strada scorre a velocità alterna. Mentre sbircio il conta chilometri mi sembra di non arrivare mai, e poi ogni volta vengo sorpreso dalle uscite dell'autostrada che devo prendere. Per fortuna avvicinatomi a casa riconosco sempre di più il paesaggio, e tutto mi sembra più familiare.
Addio 2010, ben venuto 2011!!!
… all'inseguimento del sole ...