28 gennaio 2012

Impresa Eccezionale

Caro Lettore,
eccomi di nuovo qui a scrivere dei miei pensieri e delle mie riflessioni.
Questi sono stati giorni strani, dove il popolo ha cercato un eroe da contrapporre alle sciagure che la televisione ci spara a raffica giornalmente.
La sciagura avvenuta all’isola del Giglio è stata l’apice di questa situazione.
Ci sono tutti i crismi per farne una grande storia. C’è il cattivo, c’è la sciagura ed un eroe.
Sul cattivo si sono scritte e si continuano a scrivere milioni di parole, perché l’eroe, per rimanere tale deve continuamente dimostrare il suo valore, mentre il cattivo rimane sempre IL CATTIVO.
Spesso l’eroe , almeno in questi ultimi tempi, è chi fa soltanto il suo dovere, uno che si comporta in quella che dovrebbe essere la norma ed invece sembra sempre più l’eccezione.
Pensando alle mille voci che si sono rincorse alla ricerca di chi potesse rappresentare il cavaliere dal bianco destriero arrivato a salvare la situazione mi sono tornate in mente le parole di Bertold Brecht : Sventurata la terra che ha bisogno di eroi.
Questa frase può essere interpretata in diversi modi. C’è chi ci legge il fatto che l’eroe è legato spesso ad una sciagura, chi all’incapacità della gente di saper convivere senza qualcuno che la comandi, la ispiri, la guidi a fare quello che, come dicevo prima, è spesso solo la normalità.
Questo pensiero mi ha accompagnato per alcuni giorni, mentre tra le varie discussioni si parlava di colpe, di parodie, di pessime figure o semplicemente di sciagure. Discussioni poi su quanto è stato cattivo il Cattivo di turno e di quanto eroico l’Eroe.
Perché se è vero che abbiamo spesso bisogno di eroi, è altrettanto vero che come velocemente abbiamo inneggiato alle sue imprese tanto velocemente siamo pronti a denigrarlo.
Rimanendo nel campo degli “EROI” ecco che appaiono le parole scritte da John Grisham nel finale del suo libro L’UOMO DELLA PIOGGIA (The Rainmaker) quando l’eroe decide di andar via perché sa che ora tutti lo avrebbero cercato e gli avrebbero chiesto di ripetere il miracolo, forse lo avrebbero addirittura dato per scontato. Cosa che capita spesso anche nella vita normale.
Avendo citato un autore teatrale ed uno scrittore ecco che sull’argomento Eroe voglio citare anche un bellissimo film: Eroe per caso (Hero), di Stephen Frears con Dustin Hofman, Geena Davis ed Andy Garcia. Un bellissimo film in cui si racconta le vicende di Bernie, un piccolo ladruncolo che si comporta eroicamente e di John Bubber, un giovane barbone, che se ne prende il merito.
Ora dovrebbe essere il turno della musica. Ecco ci vorrebbe una bella canzone, che parla di eroi… forse l’ho trovata. Un pezzo di qualche anno fa, cantato dagli Articolo 31 che parla di imprese eccezionali e credo essere la giusta conclusione di questo post.



Buona vita Lettore.

14 gennaio 2012

Vigilia di Derby

Caro Lettore,
oggi per molti è la vigilia del Derby della Madonnina, partita dal fascino speciale per chi come me c'è nato sotto quella Dorata Signora simbolo delle cime della mia città. Perchè nessun edificio deve essere più alto della sua Dama incontrastata della capitale meneghina.
Pronostici e scongiuri sono iniziati già da Natale. C'è chi cerca di fare l'indifferente dicendo che questa è una partita come le altre e chi invece pensa che questa partita valga molto di più... in breve si sentono gli stessi discorsi che si sentivano all'inizio dello scorso secolo quando si disputò la prima delle 270 partite tra le squadre cugine.
Ammetto che anch'io sento molto questo sabato, ma il derby che interessa a me viene giocato su un campetto di periferia, dove i prati non sempre sono verdi, e con 50 tifosi si fa il tutto esaurito.
Mio nipote giocava oggi il suo derby.
Avendo il tempo, o meglio volendo riprendermi questo tempo sono andato con mia madre al campetto dell'oratorio dove si sarebbe tenuta l'attesissima partita tra la Virtus Cornaredo e le Biglie di Cornaredo. Ieri sera mio nipote durante la cena dai nonni raccontava di questa partita ed allora perchè non cogliere l'occasione per andare a vederlo giocare.
La partita si è giocata nel campetto laterale dell'oratorio della chiesa del paese, mentre il centrale veniva occupato da ragazzini un po' più grandi anche loro intenti a disputare la loro partita.
Mi allineo insieme agli altri parentifosi dietro alla rete che delimita il campo per vedere la partita.
Dopo un breve riscaldamento, la giornata è davvero fredda, in cui a turno i giocatori delle sue squadre si alternavano tra parate e tiri in porta ecco che inizia la partita.
Si gioca cinque contro cinque, ed in porta c'è uno degli eredi della famiglia. Vederlo giocare su questo campo che ricorda molto il prato in cui io e suo padre si giocava da bambini mi riporta alla mente vari ricordi di gioventù. Vedere tutti quei ragazzini correre dietro ad un icosaedro tronco un po' me li fa invidiare, soprattutto perchè il freddo si fa più che pungente. Li vedo correre tutti dietro al pallone come i bambini incantati dal pifferaio magico mentre gli allenatori gridano di tenere le posizione o di passare la palla. Ma si vede che per ora loro giocano ancora per divertirsi. Non c'è malizia nei lori movimenti, non si buttano giù al primo tocco dell'avversario. Piangono se prendono un goal ed esultano tutti insieme se sono loro a segnare, ma senza gesti coreografici. Non hanno ancora ben chiaro cosa sia la sportività perchè per loro il calcio è ancora un gioco e non uno sport o un lavoro. Eccoli liberi che scorrazzano per un prato all'inseguimento di un pallone. Ha proprio ragione chi ha detto: Dai un pallone ad un bambino e lo farai felice.
La partita ha quattro tempi ed a metà del terzo si vede che il freddo ed il campo pesante si fa sentire, mentre la nebbia inizia a calare cancellando piano piano i contorni delle cose fino a farle sparire meglio di qualsiasi illusionista.
L'arbitro fischia la fine dell'incontro e non delle ostilità, perchè per fortuna a questi livelli di ostilità non ce ne sono. Mentre i ragazzini si scambiano i saluti e si dirigono negli spogliatoi io corro al bar a cercare un po' di calore e delle caramelle perchè ci sarà da addolcire l'umore di un portiere arrabbiato ed infreddolito.
Ed ora buon Derby Caro Lettore.

07 gennaio 2012

Ascensore Epifanico

Caro Lettore,
ed ecco che l'Epifania piano piano è scivolata via, portandosi via anche gli ultimi strascichi del 2011.
Il mondo sembra appena accorgersi di questo cambiamento sul datario. Si è cambiato un 1 con un 2 , ma tutto intorno sembra non essere cambiato nulla, eppure di cose da cambiare ce ne sarebbero.
Ok Caro Lettore, niente prediche ma solo semplici parole in giro, così tanto per impiegare in modo costruttivo questi ultimi granelli di festa prima che cadano dalla clessidra e finiscano a fare compagnia agli attimi già trascorsi e forse sfuggiti.
Ecco ora sono in imbarazzo perchè non so come andare avanti... forse potrei parlare del tempo o fischiettare il motivetto che si sente al telefono quando ti mettono in attesa.
Ecco ci vorrebbe un argomento da ascensore, uno di quelli veloci e leggeri che non richiedono impegno, non sono invadenti, non mettono a rischio di fraintendimenti o altro.
Peccato che qui non ci sia una pulsantiera dove pigiare il bottone per salire ai piani alti o scendere nel buio del sottosuolo.
Non c'è neanche la targhetta da leggere con il peso massimo di trasporto, diviso in parti umane, nel senso di persone ed i vari numeri dell'assistenza.
Ricordo, appena uscito dall'università in cerca di un lavoro avevo preso spunto da quelle targhette ed avevo inviato il mio CV a quasi tutte le società che costruivano ascensori, ma probabilmente il periodo non era dei migliori e la gente preferiva fare le scale ed un po' di moto. All'epoca mi capitava di sognare ascensori che si potevano muovere anche orizzontalmente e portarti un po' ovunque. Ecco cabine di trasporto degne dell'Enterprise con uno Scotty a comandarle.
Ma anche questa è un'altra storia...
Ok, i Re Magi sono arrivati e come loro anch'io mi son goduto brevemente questo giorno di festa.
È ora di pigiare il tasto del Piano Terra ed iniziare questo Nuovo Anno.

2012 preparati perchè sto arrivando.

01 gennaio 2012

Questionario 2011

Siamo arrivati ad un altro inizio. Questo è il periodo dei ricordi, degli oroscopi e dei buoni propositi, e anche quest'anno non voglio esimermi da quell'abitudine di fare la lista delle cose successe e dei desideri per il futuro.
Provo così a mettere insieme un riassunto dei 365 giorni appena trascorsi.
Come scritto l'anno scorso, ecco che aggiorno il questionario di Capodanno:

1.ANNO APPENA TRASCROSO: 2011
2.BEL RICORDO: L'arrivo di mio nipote Francesco
3.BRUTTO RICORDO: L'ingratitudine di chi si è montato la testa
4.POSTI VISTI: Pochi. Ma tutti accompagnati dalla voglia di ammirare il mondo per scoprire magari che a volte il mondo non è poi cosi lontano
5.PROFUMO: Quello della sera che sento nel cortile di casa mia quando mi fermo a guardare le stelle
6.GUSTO: un piatto di spaghetti improvvisato a casa mia. Il primo piatto cucinato.
7.TATTO: Tenere in braccio mio nipote Francesco per la prima volta
8.VISTA: Il volto di mia sorella quando ha saputo del pupo e la prima discesa a San Siro di mio nipote Matteo
9.UDITO: Le chiacchiere ed i giochi con i miei nipoti
10.INCONTRO: Qualcuno che è entrato nel mio cerchio e con me ha visto la natura farsi bella, anche se la città ci circondava e scandiva ogni attimo
11.CAMBIAMENTO: Cambio di lavoro. Non sono più il Consulente con Fascino e Valigia
12.RAMMARICO: Non aver cercato di prendere quel treno
13.DISPIACERE: Essere lontano quando è nato mio nipote
14.LETTO: Uno nuovo, talmente nuovo che è stato nuovo due volte
15.SPAVENTO: Gli occhi che si chiudono mentre cerco di tornare a casa e 100 cavalli che vorrebbero più attenzione
16.GIOIA: i miei Nipoti
17.AUTOMOBILE: Quella dell'anno scorso, ma un fratellino è arrivato anche a lei ed ora dividono la cameretta
18.LAVORO: Gioie (Le alte sfere che non fanno girare le mie basse sfere ma che ringraziano per un lavoro ben fatto) e delusioni (“il tuo non è un comportamento professionale” credo che rimarrà la nota più dolente, direi quasi traumatica per chi ha fatto sempre oltre il dovuto) ed alla fine un saluto per provare una nuova avventura
19.PENSIERO RICORRENTE: Più d'uno, alcuni legati agli amici ed altri più egoistici e speranzosi
20.EVENTO: Qui la lista sarebbe lunga, ma se dovessi fare una classifica dei primi 5 direi: L'arrivo di mio Nipote Francesco; Un Matrimonio da testimone; Un nuovo lavoro, Un gelato in compagnia; Un addio al celibato,
21.CONTINUITÀ: nonostante tutto il continuare svegliarsi la domenica mattina con il pensiero di fare una corsettina al parco
22.SPACCATURA: Quella lavorativa. Ormai l'amore era finito ed entrambi volevamo seguire una strada diversa. Ci siamo comunque lasciati da buoni amici
23.VIAGGIO: Non molti ma quasi tutti di piacere. Il primo mi è servito per ritrovarmi. Uno mi ha portato a trascorrere una notte in un trullo. Uno per alzarsi la mattina presto e vedere il mare. Uno per andare a fare il tifo per un'amica. Uno per testimoniare un amore. Uno... sarà il prossimo
24.LIBRO: Piano piano ho ricominciato a leggere. Segnalazione d'obbligo: L'UOMO NERO E LA BICICLETTA BLU di Eraldo Baldini
25.FILM: Mi sono tolto il piacere di andare al cinema con gli amici e non più solo, eppure il film che consiglierei l'ho visto in solitudine: Miracolo a le Havre
26.CANZONE: Mannarino:...
27.SPORT: Le soddisfazioni maggiori sono arrivate da mio nipote che fa il portiere e a 6 anni ha già calcato l'erba di San Siro
28.RADIO: Sempre più padrona a casa mia.
29.MOTTO: Posso accettare la sconfitta, ma non posso accettare di rinunciare a provarci
30.PROPOSITO: Cercare di rimettermi in forma