Caro lettore,
visto il periodo di pandemia mi trovo ad andare in ufficio solo un paio
di giorni al mese. Questi sono anche i giorni in cui prendo la metropolitana
per raggiungere la sede della società per cui lavoro.
Lo so, fino a qui nulla di strano,
lo fanno in molti, ma a me oggi è capitata una cosa strana. Ho assistito ad una
scena degna di una candid camera. Provo a raccontare di cosa sono stato
testimone:
Da poco è passato l’orario delle
scolaresche ed è iniziato quello degli impiegati dalle 9:00 alle 17:00 orario
continuato. La banchina della metropolitana accoglie quindi una decina di
persone quando arrivo io, che come loro mi metto in attesa. Il display presente
segnala 3:30 min di attesa.
Come da bravo “metropolitano” mi
posizione all’altezza più comoda per scendere ed attendo guardando il fondo
della galleria.
Arriva la mia corriera sotterranea e
salgo, insieme agli altri passegeri. Essendo una delle prime fermate
solitamente non scende nessuno a quest’ora e quindi tutti sprintano per
accaparrarsi i posti a sedere, che in questo periodo si sono dimezzati.
Oltre ai passeggeri, che attendevano
in banchina, sembra sia salito anche un insetto simile ad un moscone, nero
e ronzante.
Questo essere volante ha messo un
po' di agitazione tra i presenti che hanno iniziato ad improvvisare passi di
danza per evitarne il contatto. Sembra quasi di essere alle prove di uno
spettacolo circense, a metà tra danza e contorsionismo. Non vedevo certe mosse
dal film “IL MIO NOME E’ REMO WILLIAM” o “MATRIX”.
Una passeggera si spaventa molto, tanto
che decide di lasciare il suo mitico posto a sedere per allontanarsi facendo
cenno alla sua amica di seguirla. L’amica fa il classico gesto:” tranquilla ci
penso io”, ed in modo del tutto naturale si sfila la scarpa rossa che porta al
piede destro, e con un gesto degno di un ninja secca l'essere volante con un
sol colpo. TAC. Poi con la stessa naturalezza si reinfila la calzatura, come se
niente fosse, tra lo sguardo sbalordito degli astanti, mio compreso, che vedo l’essere
immondo giacere a terra inerme.
L’amica si risiede e ricominciano a
parlare come se nulla fosse, mentre io cerco nello sguardo degli altri
passeggeri un segno che mi confermi che quello che ho visto è davvero successo
e non me lo sono sognato, ma le tracce di stupore che ancora si leggono sui
volti mi conferma che la scena è davvero successa.
Ancora un paio di secondi e la vita
riprende il suo corso, perché la frenesia metropolitana non consente di
soffermarsi troppo su queste avventure, anche se vedono esibirsi una moderna Cenerentola Ninja.