29 maggio 2010

Tra Alba e Tramonto – 10° puntata

Caro lettore chiedo venia. Mi dispiace ma non ho proprio voglia di raccontarti la settimana trascorsa, anche perchè quello che ci sarebbe da dire sarebbe prettamente lavorativo, e non proprio edificante.
Quindi la settimana appena trascorsa andrà con il suo peso ad aggiungersi alle fondamenta di questa esperienza, con la speranza che gli insegnamenti ricevuti siano innanzitutto da me compresi e poi messi a frutto per avere un ricco raccolto.
Non ti preoccupare lettore,qualcosa da raccontare di più edificante ce l'ho. L'EVENTO MONDANO. Questa settimana c'è stato il MATRIMONIO di F&C.
Partiamo dall'organizzazione, non del matrimonio, ma degli invitati, roba da sceneggiatura di Staino e se non ci credi leggi lo stralcio di questa mail:

domani ci troviamo a casa di S. 9.45
io ho l'auto, troviamo qualcuno che la guidi al ritorno perchè in
ogni caso NON sarò in condizioni di guidare ;-)

quindi io A&A e D, andiamo assieme

parto da casa mia alle 9.15 e passo da D,
poi torno a prendere A&A che saranno in ritardo.

A&A abitano a due passi da CZ che ha inviato la mail.
Io la sera prima del rendez-vous scopro di non avere più un auto, quindi mendico ai famigliari il prestito dell'auto dei puffi (vedi colore blu puffo).
All'appuntamento i puntuali sono solo S&S, ma era immaginabile ed il sottoscritto che per sicurezza è partito con largo anticipo perchè non si sa mai.
Alla spicciolata arriva il trio P&L&d con la macchina del babbo di P. Il piccolo d ci allieta con le sue risate e la sua aria spensierata alla scoperta del mondo, mentre noi si chiacchiera in attesa dei perenni ritardatari, tutti e quattro messi in una macchina sola.
Comunque arrivano con un ritardo ragionevole, e dopo l'ampia sfilata di moda simil sicula, fatta di gessati e coppole, eccoci partire per questo piccolo paesino della bassa, luogo del grande giorno.
Già alla partenza i primi intoppi. Le velocità dei mezzi sono molto differenti e ci si da appuntamento all'uscita dell'autostrada, dove noi, cioè io ed S&S arriviamo con 5 minuti di vantaggio sugli inseguitori. Appena si riforma il gruppo eccoci partire per statali e stradine tra le risaie dove sarebbe difficile il passaggio di un auto e di una rana. Arrivati ad un passaggio a livello ecco che pensiamo tutti a Frittole ed a “millequattro quasi mille e cinque”. Per fortuna che lo scout elettronico ci guida per questi sentieri e ci porta sino a destinazione.
La cittadina vede nella stessa piazza il comune e la chiesa, proprio com'era il paese raccontato da Guareschi nel suo Don Camillo, anche se di dimensioni più piccole.
Ed ecco che spuntano da ogni angolo persone con l'abito della festa e facce note. Iniziano i racconti di avventure passate che a volte sfiorano la leggenda (vedi “ COME CAMBIAI IL MIO NOME IN SALVATORE").
Lo sposo è in leggero ritardo, mentre la sposa risulta essere in largo ritardo tanto che si inizia a mormorare, ma lo sposo è sicuro e quindi anche noi. Nel mentre una coppia di improbabili giornalisti mette in piede una serie di interviste e riprese.
Il sindaco con il messo comunale iniziano a spazientirsi quando la sposa spunta nel suo abito giallo primavera ed insieme a lei il fotografo che dirige le danze. Voi qui loro il padre della sposa là, la madre dello sposo invece di là. In tanto è arrivata l'ora della pappa e molti dei bambini invitati anticipano il lauto e con l'aiuto delle mamme mettono in piedi un piccolo refettorio per piccini.
La cerimonia è molto essenziale e non c'è neanche il tempo di una foto di gruppo che ci spostiamo al ristorante che dista qualche centinaio di metri dal comune. Il posto è molto bello e si mangia davvero bene. Il giardino arriva in soccorso degli invitati, che tra una portata e l'altra hanno il tempo di prendere aria e fare un po' di spazio per il piatto successivo.
Tra i vari momenti ricorderò sempre la gentilezza fatta al sottoscritto dagli sposi che hanno scelto una torta senza cioccolato memori della mia allergia. Per tutti gli altri ci sono le mille foto fatte con le macchine fotografiche lasciate incustodite dagli amici. A quella di CZ ho fatto fuori le pile in meno di un ora, mentre P si troverà almeno un centinaio di foto non fatte né da lui né da L o dal piccolo d. M non mi ha fatto neanche avvicinare alla sua macchina fotografica, sempre ben custodita nella borsetta.
Come tutte le volte che ci si diverte il tempo ha galoppato e così ci siam trovati al momento dei saluti. Ancora un po' di confusione a causa della macchina di P che non parte e della solita discussione di quale sia il modo migliore per ovviare a ciò. Cinque uomini ed un problema meccanico ed ecco che nasce un dibattito, a cui a sorpresa partecipa anche un indigeno che passava di lì o meglio, che lì ci abita. Riusciamo a far partire l'auto evitando di ricorrere alla forza bruta. Sai che spettacolo: quattro uomini con l'abito della festa che spingono una vecchia auto, dopo aver partecipato in maniera più che attiva ad un pranzo di nozze.
Ricomponiamo i vari equipaggi e facciamo ritorno a casa.
In autostrada la colonna di auto si disgrega a causa di velocità e diverse destinazioni, ma io cerco di conservare il ricordo della giornata. Ed anche se fisicamente sono provato mentalmente la stanchezza ha un buon sapore, uno di quelli che spero di non dimenticare mai.
Arrivati da S&S li saluto e faccio rotta verso casa ed in tangenziale incrocio P&L&d che però non mi riconoscono e probabilmente ancora adesso si staranno chiedendo chi è quel pazzo che sbraccia da quell'auto color puffo.
Ed ecco una piccola dedica per F&C



…all'inseguimento del sole...

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