05 settembre 2010

Tra Alba e Tramonto – 24° puntata

Caro lettore, eccomi ancora qui a raccontarti le mie avventure e disavventure in questo mese di Agosto appena passato e di Settembre che ha appena messo il piede oltre l'uscio.
Come la maggior parte delle settimane, anche questa è iniziata con un lunedì. In questo periodo di rientri la cosa non è vera per tutti. Per chi ha avuto la fortuna di raggiungere terre natie o esotiche o soltanto non essere in ufficio a volte la settimana non inizia di lunedì. Per la collega, appena rientrata da due settimane davvero provanti ad Istanbul, ad esempio la settimana inizia di martedì. Questo mi ha permesso di dedicarmi per un po' anche alle altre attività che sto seguendo.
La prima cosa che scopro è che rischio di dover buttare quasi dieci giorni di lavoro per un errore nel programma di estrazione dei dati... a qualcuno sembrerà cosa da poco, ma dopo aver inserito più di cento trentamila dati a mano, scorrendo ad uno ad uno i record presenti che erano più di un milione, potete capire che io non fossi di buon umore. La cosa deve averla recepita anche il sistema che inizia a lavorarmi contro, anzi si vede che anche lui odia i lunedì e non ne vuol sapere di lavorare al meglio.
A pranzo, con poco fieno nella cascina vengo portato, per la gioia di alcuni colleghi, a pranzo nella mensa che ha appena riaperto.
La giornata continua tra alti e bassi e con l'ennesima mail da parte della responsabile sulla qualità del servizio fornito da alcuni fornitori.
Esco ad un orario più che lecito ed apprezzabile ed incredibilmente riesco a fare anche una micro spesa, giusto per la sussistenza.
Non sono più abituato a tornare a casa così presto. Penso che finalmente avrò l'occasione di godermi un po' di relax e magari un po' di televisione o una buona lettura ed ecco che tutta la stanchezza accumulata bussa alla mia porta e prima che l'orologio appoggi la sua lancetta più corta per la seconda volta sul numero nove io già dormo sul divano.
Martedì l'aria è frizzantina e la dormita un po' di energia me l'ha ridata.
Rientra anche la collega ed io passerò l'intera giornata a cercare di allinearla sulle attività, ma per un motivo o per un altro... pensa lettore che a pranzo, quando finalmente pensavo di... ecco che le vicine di tavolo ci interrompono e ci chiedono per quale società lavoriamo. Ricevuta la risposta una di lor mi guarda e mi dice che lo sapeva che non potevo lavorare per quella azienda perchè ho una cravatta colorata ed una certa dose di fascino. E quindi, salvati dalla tristezza del discorso, ci mettiamo a parlare di ferie sognate e fatte.
La sera decidiamo di cenare fuori ed io ormai non ho più voglio di parlare di lavoro, quindi seduti davanti ad una buona pizza chiacchieriamo un po' di vita e di storia.
Mentre camminiamo per le via delle città che ci ospita veniamo affiancati da un gruppo di adolescenti, molto allegri che ci offrono da bere e da mangiare, e siccome non si rifiuta mai un dono, io accetto ben volentieri il salatino e la bottiglietta di aperitivo che mi farà compagnia per tutta la settimana.
Mercoledì inizia Settembre ed arrivano le prime notizia. Uno dei progetti che dovrò seguire ha ricevuto l'ok, il concerto che dovevo andare a sentire venerdì è saltato perchè il gruppo si è sciolto, devo cercare di ottenere l'ok da parte degli utenti turchi per le ultime attività e cercare di non organizzare una spedizione punitiva per colpire il gruppo di sviluppatori che sviluppano al massimo l'odio nei loro confronti da parte di chi ha la sfortuna di avere a che fare con loro.
Mercoledì è il terzo giorno consecutivo che esco presto, tanto che anche la ragazza che è alla reception si preoccupa.
Sono così ben disposto che decido non solo di fare una corsetta ma di tentare un nuovo percorso. Questa mattina ho chiesto al tuttofare del residence. Comprensibilità delle indicazioni davvero scarse, tanto che sarò costretto a chiedere a più di una persona se sono sulla via giusta. Questo mi ha fatto pensare che gli abitanti di questa città non saranno mai guide scout.
Riesco anche a sentire un paio di amici sparsi per l'Italia, prima di andare a letto.
Giovedì, giornata pienissima. Lavoro ininterrottamente sino a quando la ragazza alla reception arriva per cacciarmi. In un giorno ho fatto il lavoro che avrebbero dovuto fare altri tre gruppi solo per poter portarmi a casa un paio di ok per procedere con le ultime attività aperte sul progetto Turchia.
Il sistema pensa di essere nel periodo che precede la quaresima e non in pieno ramadan, e quindi confondendo gli eventi ci regala un errore che non avevo mai incontrato. La collega mi chiede, ma io non so che dire. Lei si scervella, ed anch'io spremo le meningi, ma ormai non c'è più nulla. A questo punto chiedo aiuto alla responsabile, che candidamente ci spiega il dilemma. Nell'azienda per cui lavoriamo l'anno fiscale inizia con il 1° Settembre, e quindi vedendo che i dati fanno riferimenti all' “anno precedente” attiva un suo controllo, che io che ho fatto tutti test ad Agosto non ho mai incontrato. Risolviamo e per “punizione” mi tocca fare la documentazione da inviare agli utenti.
Venerdì per la prima volta in sei mesi arrivo tardi in ufficio. Sono davvero stanco. Anche il pc è stanco e passo due ore per farlo andare. Intanto la collega riceve una richiesta da parte di un altro gruppo che la fa imbestialire. Passerà due ore buone a lamentarsi a nastro, mentre io son lì a fare documentazione ed a mantenere la calma nei confronti di certi personaggi.
Per fortuna il fascino è ancora alto e vado a pranzo con ben quattro colleghe. Mi sarei fatto gli applausi da solo.
Il pomeriggio scorre, tra mail di ringraziamento per il lavoro svolto e piccole cose da sistemare.
La collega scappa prima di me dall'ufficio, mentre io me la prendo comoda.
Il viaggio di ritorno è caratterizzato da uno dei più grandi spaventi che mi sono preso in questo continuo andare avanti ed indietro. Mentre a cento venti chilometri all'ora percorro l'autostrada mi trovo di colpo una tanica vuota che rotola sull'autostrada. Per evitare danni peggiori con una sterzata improvvisa, decido di prenderla in pieno sperando nella buona sorte.
La tanica si incastra sotto la macchina. Mi fermo nella corsia di emergenza e la tiro fuori. Verifico che non ci siano danni rilevanti e riparto.
Da lì fino a quando non parcheggio la macchina vicino a casa mi rimarrà un fono di agitazione e di paura che si scioglieranno appena messo piede in casa.
Dimenticavo caro Lettore. La prossima settimana sarò nella mia città per sbrigare alcune faccende burocratiche, quindi ci rivediamo tra due settimane.



… all'inseguimento del sole...

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