Lo
scorso sabato, per motivi vari, mi sono recato nella fu ''Capitale
Morale'' del Bel Paese ad un orario conosciuto più dai panettieri e
dai pendolari che dalla popolazione media. La città a quell'ora
mostra la parte migliore di se, quella pulita, quella acqua e sapone.
Peccato che po inizi a truccarsi con traffico e smog per cercare di
assomigliare alla parte peggiore di una grande città internazionale,
proprio come fanno i ragazzini quando vogliono sembrare più
grandi.
Finite le mie commissioni mi ritrovo con un bonus di ore da spendere per arrivare all'ora di pranzo.
Finite le mie commissioni mi ritrovo con un bonus di ore da spendere per arrivare all'ora di pranzo.
Cerco
di pensare ad un modo per utilizzare al meglio questo tempo vinto e
mi torna in mente di aver letto che, non molto lontano dalla zona
Fiera che non ha nessun riferimento a moti di orgoglio ma solo al
mercato, ci sarà una Passeggiata d'Autore (chi volesse saperne di
più può far riferimento al seguente link
http://passeggiatedautore.blogspot.it/).
Decido così d'impegnare questa mattinata alla scoperta di una parte di Milano che conosco poco anche se per vari motivi mi sono trovato a vivere per breve tempo.
Mi reco così all'appuntamento all'incrocio tra via Mac Mahon e via Monte Ceneri per partecipare alla:
Decido così d'impegnare questa mattinata alla scoperta di una parte di Milano che conosco poco anche se per vari motivi mi sono trovato a vivere per breve tempo.
Mi reco così all'appuntamento all'incrocio tra via Mac Mahon e via Monte Ceneri per partecipare alla:
Arrivo
con largo anticipo sul luogo dell'appuntamento così da poter fare un
piccolo sopralluogo. La zona in parte la conosco. Lì c'è la sede
della seconda azienda per cui ho prestato servizio in qualità di
consulente e dove ho mosso i primi passi nel mondo dei sappisti. Lì
abita una cara amica dei tempi dell'università. Lì vicino ho sudato
il mio certificato TOEFL per cui sono arrivato addirittura a farmi
biondo... ma questa è un'altra storia.
Arriva,
dopo alcuni momenti di noia che mi hanno quasi fatto desistere dal
partecipare, l'ora x. Mi ritrovo sul posto cercando di capire quale
dei quattro angoli è quello giusto in una specie di versione moderna
della caccia al tesoro.
A
poco a poco si aggiungono altre persone che iniziano a guardarsi in
giro con il mio stesso stato d'animo tanto che sono tentato di
chiedere se anche loro sono lì per la Passeggiata. Dopo poco arriva
l'organizzatore a prenderci annunciandoci che il punto di ritrovo è
stato leggermente spostato per motivi di comodità. Mi ritrovo così
insieme a poche altre persone che, da come salutano la guida, devono
aver partecipato ad altri eventi simili. Sono un po' stupito
dall'esiguo numero dei partecipanti ma ecco che piano piano il gruppo
aumenta e la curiosità delle persone che vivono, o passano di lì,
aumenta di pari passo.
Che
mai ci faranno tutte quelle persone davanti alla chiesta? Ci sarà un
matrimonio o un funerale? Il loro abbigliamento sembra più quello di
pellegrini... questi sono i pensieri che mi sembra di leggere nei
loro sguardi.
Dopo
aver pagato la quota di partecipazione la mia curiosità si sposta
sugli altri partecipati alla manifestazione. La maggior parte di loro
ha quell'età che fa pensare che il loro datore di lavoro sia ormai
l'INPS o qualche istituto simile anche se dimostrano una vivacità
molto giovanile. Tra loro c'è anche una ragazza dai capelli neri
lisci e lunghi che stona molto con l'ensamble che si è formato.
Scoprirò da li a poco che è Elena Mearini.
Alla
fine il gruppo è formato da una quarantina di persone e sembriamo
più una scolaresca che una comitiva di turisti.
Insieme
alla guida c'è la scrittrice Elena Mearini, che sarà il fulcro di
questa passeggiata con i suoi racconti e le sue letture.
Ci
muoviamo così verso la prima tappa,via Monte Ceneri ai piedi del
Ponte della Ghisolfa. Elena inizia a raccontare di Giovanni Testori,
questo personaggio a me ignoto sino a quel momento, ma che scopro
essere un artista poliedrico; scrittore, drammaturgo, pittore,
critico d’arte, poeta, regista, attore.
Per
chi volesse approfondire la storia Giovanni Testori rimando al sito
dell'associazione che riporta il suo nome (
http://www.associazionetestori.it/
). Racconta un po' della sua storia e del loro “incontro”. E da
inizio al viaggio tra I
Segreti di Milano.
Il breve brano che legge mi rapisce ed accende la mia curiosità. Ho
voglia di sapere di più.
Per
la seconda tappa cambiamo scenario e ci spostiamo in una piccola
traversa di via Mac Mahon, dove il tempo sembra essersi fermato ai
primi del novecento. Anche lì la curiosità degli abitanti si fa
sentire: “Ma quanta bella gente che c'è”. Frase realmente detta
da una delle signore che assistevano al cammino del gruppo verso la
seconda tappa e sentita dal sottoscritto.
Piano
piano vengo nuovamente rapito dalla lettura dei vari brani che Elena
fa. Quei luoghi che ho visto così tante volte sembrano così
cambiare aspetto, sino a darmi la sensazione di viaggiare nel tempo.
In alcuni momenti, aiutato anche dai commenti di alcune delle
partecipanti, mi è sembrato di essere tornato al 1943, subito dopo i
bombardamenti, e poi al primo dopoguerra.
Per
la terza tappa ci spostiamo in Piazza Prealpi e mi ritrovo di colpo
negli anni della ricostruzioni... mi sembra quasi di essere lo
spettatore partecipante di un film neorealistico... a sensazione è
poi confutata dalla scoperta che la quarta tappa ci porterà poco
lontano da dove è stato girato Rocco
ed i suoi fratelli.
Altra scoperta è che il film è ispirato proprio ad uno dei racconti
di Testori, Il
ponte della Ghisolfa.
Alcuni dei passanti, incuriositi dal capannello di persone si
avvicina ed ascolta un attimo prima di tornare alle proprie faccende.
Quarta
ed ultima tappa è il giardino che porta il nome di Giovanni Testori.
Questi giardini, dedicati proprio al cantore di questo scorcio di
Milano, sorgono dietro la ferrovia della Bovisa. La sensazione
temporale è cambiata. Ora mi sembra di essere tornato molto più
indietro nel tempo. Non ci sono i viali del liceo di Atene o
Aristotele che tiene le sue lezioni, ma mi sento un peripatetico che
insieme ai suoi compagni accresce la conoscenza di se e di ciò che
lo circonda. Arriva così l'ora del commiato.
Il
tempo, che all'inizio sembrava andare all'indietro, ora di colpo ha
fatto un balzo in avanti.
Un
veloce saluto ed eccomi tornare ai nostri tempi, con il traffico
rumoroso, l'autobus pieno di persone che arrivano da tutto il mondo,
mentre milano ha indossato nuovamente il suo grigio vestito che va
tanto di moda. Mi ritrovo a chiedermi cosa avrebbero creato Testori e
Visconti vedendo questa multi-etnicità riunita su un autobus che
abbraccia tutta Milano in un girotondo giornaliero.
Apro
il libro che mi fa compagnia in questi giorni e mi tuffo così in
un'altra storia.
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