Dopo mesi
chiuso a casa con spostamenti limitati e solo con mezzi propri mi trovo a
prendere la metropolitana per andare in ufficio.
Fa specie
vedere sulla banchina solo altre 2 persone oltre me. Ci siamo messi in
automatico a distanza di “sicurezza”, uno all’inizio, io in mezzo e l’altro
passeggero in fondo. Mi sono sentito come uno di quei giocatori dei cartoni
animati Hollye Benji in cui i giocatori a volte sembrano così distanti da poter
percepire la curvatura terrestre.
Sui treni ci
sono adesivi che indicano dove poter sostare trasformando così il vagone in una
specie di scuola di ballo, ma non è questo che mi impressiona di più ma il
fatto che oltre il 90% dei passeggeri sia donna.
Intanto che
il treno prosegue il suo viaggio nelle gallerie sotto Milano mi vengono in
mente una serie di riflessioni:
1) la donna,
consapevole di essere più forte, infatti meno colpita dal covid , prende tranquillamente
la metropolitana mentre gli uomini cercano di godersi la superficie della città
dove c’è meno traffico e meno pedoni.
2) mi sembra
di essere finito per sbaglio in una festa araba per sole donne. Tutte
mascherate che mi guardano in maniera sospettosa... chi sa se pensano a cosa si
nasconde sotto la mascherina o se hanno pensieri più pruriginosi.
3) giochi di
equilibrismo per riuscire a fare tutto il viaggio senza tenersi agli appositi
sostegni, un po' come facevamo da bambini con la scusa di non sapere leggere e
la fantasia che trasformava la metropolitana in una giostra tipo il
tagada.
4) la
mascherina ed il distanziamento sociale sembra aver reso ancora più forte la
sensazione di isolamento nella folla che abitano le grandi città.
5) camminare
seguendo un percorso fatto di adesivi tondi e colorati più che ad un novello
pollicino mi fa pensare ad un PAC-MAN tridimensionale.
6) Superman
avrebbe avuto ancora bisogno di occhiali e ciuffo per nascondere la sua
identità? o sarebbe bastata la mascherina?
7) che
fastidio mi danno le persone che non seguono le regole e non sostano sui
bollini ma si piazzano vicino a te per farti sentire la loro telefonata e farti
sapere che loro non hanno paura del covid...che se ne fottono e non capiscono
che essere fottuti siamo tutti.
Ed eccomi
finalmente arrivare alla macchina, lasciata sulle righe dei puffi che sono
gratis in questi giorni, e sentire quel senso di piacere che solo le cose a
gratis riescono a trasmetterti.