15 giugno 2020

Piccoli passi verso la normalità...forse.


Dopo mesi chiuso a casa con spostamenti limitati e solo con mezzi propri mi trovo a prendere la metropolitana per andare in ufficio. 
Fa specie vedere sulla banchina solo altre 2 persone oltre me. Ci siamo messi in automatico a distanza di “sicurezza”, uno all’inizio, io in mezzo e l’altro passeggero in fondo. Mi sono sentito come uno di quei giocatori dei cartoni animati Hollye Benji in cui i giocatori a volte sembrano così distanti da poter percepire la curvatura terrestre.
Sui treni ci sono adesivi che indicano dove poter sostare trasformando così il vagone in una specie di scuola di ballo, ma non è questo che mi impressiona di più ma il fatto che oltre il 90% dei passeggeri sia donna.
Intanto che il treno prosegue il suo viaggio nelle gallerie sotto Milano mi vengono in mente una serie di riflessioni:
1) la donna, consapevole di essere più forte, infatti meno colpita dal covid , prende tranquillamente la metropolitana mentre gli uomini cercano di godersi la superficie della città dove c’è meno traffico e meno pedoni.
2) mi sembra di essere finito per sbaglio in una festa araba per sole donne. Tutte mascherate che mi guardano in maniera sospettosa... chi sa se pensano a cosa si nasconde sotto la mascherina o se hanno pensieri più pruriginosi.
3) giochi di equilibrismo per riuscire a fare tutto il viaggio senza tenersi agli appositi sostegni, un po' come facevamo da bambini con la scusa di non sapere leggere e la fantasia che trasformava la metropolitana in una giostra tipo il tagada. 
4) la mascherina ed il distanziamento sociale sembra aver reso ancora più forte la sensazione di isolamento nella folla che abitano le grandi città. 
5) camminare seguendo un percorso fatto di adesivi tondi e colorati più che ad un novello pollicino mi fa pensare ad un PAC-MAN tridimensionale. 
6) Superman avrebbe avuto ancora bisogno di occhiali e ciuffo per nascondere la sua identità? o sarebbe bastata la mascherina?
7) che fastidio mi danno le persone che non seguono le regole e non sostano sui bollini ma si piazzano vicino a te per farti sentire la loro telefonata e farti sapere che loro non hanno paura del covid...che se ne fottono e non capiscono che essere fottuti siamo tutti.

Ed eccomi finalmente arrivare alla macchina, lasciata sulle righe dei puffi che sono gratis in questi giorni, e sentire quel senso di piacere che solo le cose a gratis riescono a trasmetterti.


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