25 dicembre 2010

Tra Alba e Tramonto – 36° puntata

Caro Lettore BUON NATALE.
Ecco iniziamo con un incipit adatto al periodo ed al calendario.
Scrivo ora per fuggire ai pranzo natalizio, che come in tutte le famiglie del sud, che si sono dovute adattare ai costumi nordici di festeggiare con il pranzo il giorno di Natale anziché la cena della vigilia, inizia il giorno dell'antavigilia, tocca il suo culmine verso le 14:00 del giorno in cui si festeggia la nascita del “BAMBINELLO” e si conclude, se siete fortunati intorno alle 20:00. Sempre che non arrivi il colpo di coda. Si racconta di pranzi di Natale conclusi all'ora di cena di Santo Stefano, con ricoverati e gioia per i produttori di creme dimagranti e digestivi.
Con la quantità di cibo acquistato si garantisce il futuro scolastico dei figli di una buona parte degli addetti agli alimentari.
Ma credo che non sia questo l'argomento che dovrebbe riempire le righe di questo post.
La settimana inizia in maniera un po' insolita. Prima di partire mi fermo per una piccola revisione fisica. Sono riuscito a farmi fissare la prima Risonanza Magnetica della settimana. Alle ore 7:15 dormivo in un tubo che faceva un rumore da martello pneumatico.
Alle 8:00 già mi districavo nel traffico della tangenziale. Alle 9:43 ero seduto alla mia scrivania ad Alba a produrre, mentre la collega era ancora imbottigliata nel traffico.
È un lunedì di saluti e panettoni. Inizia a sentirsi il sapore del “ROMPETE LE RIGHE”. Peccato che io abbai ancora una montagna di lavoro da fare. La sera si conclude con un boccone dolce amaro. L'amaro è quello di una futura partenza per la Turchia che rovina buona parte delle mie future ferie, fatto più amaro dal mondo con cui viene comunicata la cosa.
Il dolce e il panzerotto con le cipolle tanto decantato dalla collega, e che finalmente ho avuto l'occasione di assaggiare.
Martedì sembra che tutti siano presi da mille cose da fare. Iniziano i primi saluti ed auguri per le prossime festività. La collega fa mezza giornata e non so perchè io esco ad un orario cristiano dall'ufficio. Vorrei andare al cinema ma la palpebra mi cala e mi consiglia di andare a letto presto.
Mercoledì è vissuto tutto nell'attesa della riunione con gli utenti turchi. Ed ecco che riesco a presentarmi in ritardo, perchè ho perso tempo a spiegare all'utente, turco, che i numeri sono sbagliati perchè li hanno inseriti sbagliati e no perchè il sistema è cattivo e gli ha voluto fare un brutto scherzo.
Alla video conference si presenta anche il responsabile dell'ufficio turco, solo che si presenta negli uffici italiani. Dalla riunione si ricava che: tutta questa urgenza di scendere Turchia non c'è, visto che sono in stra ritardo; che io il giorno di Natale non lavoro; che non ho intenzione di dare supporto per attività che riguardano altri gruppi; che il responsabile è un ruffiano ma io compro solo pentole con il coperchio.
Giovedì e siamo proprio in piena area di smobilitazione. Gli uffici sono sempre più deserti e bui.
Io cerco risposte, ma chi dovrebbe essere il custode della conoscenza è ormai partito.
Io combino ben poco, lo ammetto. Anche l'ultimo panettone viene mangiato alla spicciola, e lo scoprire che non si può brindare con alcolici in ufficio un po' mi spiazza. Così che anche l'ultimo brindisi si perde tra la nebbia e la pioggia.
Ed ecco che un po' inaspettato arriva venerdì. Il mio unico pensiero è tornare a casa presto, mentre già dal mattino iniziano i saluti e gli auguri.
Le colleghe mi obbligano addirittura a pranzare in ufficio per guadagnare tempo, peccato che il mio tempo sia concentrato tutto su un nuovo giro di test su di un nuovo flusso.
Nuovo test e nuovi errori che emergono. Vedo così l'ora della mia partenza allontanarsi, ma ecco che lo spirito Natalizio arriva in mio soccorso sotto forma dell'unica dipendente dell'azienda presente negli uffici. Eh già ci sono solo consulenti a lavorare il giorno della vigilia. Ecco che questa ultima eletta la culto delle feste annuncia che lei alle 16:30/17:00 va via e che quindi tutti si deve sloggiare. Io ormai rassegnato al fatto che il mio lavoro è bloccato da chi non c'è mi rassegno e parto. Saluto i pochi rimasti, indosso il mio cappellino da aiutante di Babbo Natale e sulla mia slitta moderna spinta da 100CV corro incontro a Babbo Natale, che secondo il sito www.noradsanta.org il dispensatore di regali era in Russia e si muoveva verso occidente. Quindi mi veniva incontro.
In macchina combatto con il sonno ipnotico da tergicristallo. Riesco ad arrivare a casa sano e salvo chiedendomi come facciano quelli commerciali ed autotrasportatori a viaggiare con il ballare delle spazzole davanti agli occhi. Ma la risposta forse la troverò in un altro viaggio. Ora sono a casa e posso dare il via al fine settimana di Natale.
Auguri caro lettore, che sotto l'albero tu possa trovare tra i vari doni anche 365 sorrisi che ti accompagnino nel nuovo anno.



… all'inseguimento del sole ...

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