08 luglio 2006

COSA RISPONDERE


Non riesco a credere che tutti i personaggi più strani li debba incontrare io nella mia ricerca di lavoro. Comunque rispondo ad un annuncio per un posto da commerciale. Si richiede la laurea in ingegneria elettronica o fisica; conoscenza dell’inglese ed una se pur breve esperienza nel settore commerciale. Lo so, io non ho alcuna esperienza se pur breve nell’ambito commerciale, ma se nessuno mi dà l’opportunità.

A sorpresa vengo chiamato dall’agenzia che si occupa della ricerca di questo fantomatico ingegnere. Prendo appuntamento per giovedì 26 Gennaio, in centro a Milano. Se qualcuno non se ne ricordasse quel giorno ha iniziato a nevicare. Le avversità atmosferiche non mi fermano e riesco anche ad arrivare con dieci minuti di anticipo. Faccio un po’ di anticamera prima di essere chiamato per il colloquio conoscitivo. L’incaricato mi presenta brevemente l’agenzia interinale per cui lavora e mi dice il nome dell’azienda per cui fanno stanno facendo la ricerca.Inizia il vero colloquio.
Le prime domande sono di routine: quali sono le sue esperienze lavorative; è automunito; è disposto a trasferte in Italia ed all’estero; conosce l’inglese… qui cominciano a precipitare le cose. Rispondo che me la cavo e che seguo un corso per tenere vivo il mio “inglese”. Lui mi chiede di continuare in inglese, ed io gli rispondo che a me va bene. Inizia lui. Ecco la prima difficoltà: non ridergli in faccia. Parla inglese peggio di me e mi fa una domanda di un banale incredibile: “Cosa ha fatto nelle scorse vacanze estive”. Io sciorino il mio inglese più scolastico e faccio una bellissima figura. M’interrompe e mi dice che il colloquio è finito o quasi.Mi dice che sì: io potrei quasi andare bene, se solo avessi “la se pur breve esperienza nel commerciale”, non importa che io conosca molto bene gli strumenti di misurazione ottica e le varie applicazioni di laser e sorgenti di luce. Di avere una comprovata esperienza di laboratorio, principali clienti della ditta per cui l’agenzia sta effettuando questa ricerca, ma solo che non sono in possesso di questa cavolo di esperienza se pur breve nel commerciale.

A questo punto penso che è andata, anche questa volta nulla di fatto, ma proprio mentre faccio questo pensiero il cacciatore di teste mi ferma. Mi guarda e mi chiede se conosco qualcuno con un curriculum vitae simile al mio ma che abbia “una se pur breve esperienza nel ramo commerciale”.Lo fisso un po’ allibito e lui mi spiega che sta facendo moltissima fatica a trovare dei candidati per questa posizione e spera che io gli dia dei nominativi. Io gli faccio capire con educazione che per la privacy non posso dare l’indirizzo dei miei amici, giusto per non mandarlo a quel paese subito. Spero capisca il mio gesto di gentilezza ed invece riparte a testa bassa ed insiste. Mi dà il suo indirizzo mail e mi raccomanda di fargli gentilmente questo favore, e continua fino a quando non mi rivesto e mi accompagna all’uscita. Io provo a fargli capire che psicologicamente non è semplice fare quello che mi ha chiesto ma lui niente. Mi saluta e mi raccomanda di fare questa ricerca tra i miei amici. Io gli rispondo come ai matti. Si non si preoccupi e me ne vado.

Ora io vi chiedo: voi cosa avreste risposto a questo genio? Io niente.
Ma forse avrei dovuto azzardare un: Guardi che io cerco un lavoro non un lavoratore, quello è compito suo.

1 commento:

cits74 ha detto...

si anch'io credevo di trovarne uno!
ma qui facendo caldo, ci si riposa, vedo!