Mi sono trovato di recente con dei vecchi amici per una rimpatriata…scambio di opinioni. In pratica da uno scambio di opinioni telematico sono venuti fuori vecchi rancori mai sopiti.
La serata si è svolta come la maggior parte delle serate solo uomini…si è bevuto, fatto commenti sull’anatomia delle cameriere e con lo scorrere dell’alcol anche su tutti quelli che passavano a tiro. Battute, scherzi e grasse risate.
E sarebbe tutto normale se, il motivo dell’incontro non fosse una situazione di rottura che si è creata tra alcuni membri del gruppo.
La discussione, appassionata, è andata avanti per ore ed in diversi luoghi (visti i commenti fatti abbiam preferito lasciare il locale prima che le cameriere e gli avventori iniziassero a risponder con i fatti alle nostro battute). Tutti cercavano di esporre le proprie ragioni e delusioni.
Ad un certo punto mi è sembrato che le persone che più ci tenessero a salvare il rapporto fossero proprio quelle più accalorate nelle accuse. In quel momento mi sono sentito molto ignavo (non ci credo sono riuscito ad usare questo “peccato” in un post). Lì ha guardare il fiume scorrere, ed ad aspettare che qualche corpo galleggiante mi passasse davanti.
Sono entrato nella discussione pochissimo. Per lo più ho ascoltato.
Mi sono chiesto poi il perché del mio atteggiamento. Perché tutto quello che a loro dava fastidio a me sembrava indifferente…forse non sono davvero un amico…
Mi sono spaventato. Ho pensato di non essere capace di difendere questo sentimento di amicizia, di non riuscire a dargli il giusto peso. E da lì è partita la riflessione.
Come finiscono le amicizie?
Né soldi, né donne, né politica potranno dividerci…così recitava una canzone. E se non sono questi i motivi che fanno finire un’amicizia, quali sono?
Quanti amici avevo quando ero piccolo; che fine hanno fatto?
Ad ogni ciclo della mia vita sono stato circondato da amici, sempre diversi e sempre nuovi. Gli amici delle medie, quelli delle superiori, quelli dell’università, quelli dell’estate, quelli delle vacanze, quelli della biblioteca, quelli degli altri.
Eppure tante delle persone che chiamavo: AMICO, ora non so che fine abbiano fatto.
Di tutta questa gente solo pochi sono rimasti, ed anche con loro il rapporto è cambiato. Non è evoluto, si è adattato.
Si è adattato alle esigenze della vita, e come dimostrazione di un novello principio darwiniano, solo il più forte è sopravvissuto.
Quindi, quando un amico mi fa uno sgarbo, ci resto male, mi arrabbio anche, ma non me la sento di perdere una di queste persone, per cui spesso lascio perdere. Un amico è un amico, punto e basta. Con i suoi pregi ed i suoi difetti.
Eppure molti amici si allontanano, piano piano scompaiono dalla mente, o meglio si nascondono in qualche anfratto per uscire solo nel momento del ricordo. Prima ne dimentichi il nome, poi il volto, i giorni passati insieme, fino ad arrivare a non ricordare perché eravate amici, ma la sensazione che ci fosse qualcosa che vi legava la sentite dentro, come se fosse una specie di dolce retrogusto che viene a bussarvi al cuore.
Quindi per gli amici che dovessero leggere questo post, mi scuso se non mi faccio sentire spesso, se sono sempre poco disponibile o cosa, ma vi assicuro che questo non vuol dire che non vi consideri amici.
12 commenti:
ed ecco che un commento sfortunato rischia di metter in crisi un'amicizia non ancora sbocciata
Ugo
i veri amici li vedi nel momento del bisogno
MEGLIO LA QUALITA' CHE LA QUANTITA'
ciao ;)
è il tempo che rovina la qualità di alcune amicizie, mentre altre ne vengono esaltate...un po' come il vino.
mi sembra un post un po' contraddittorio...da una parte l'amicizia sembra un qualcosa difficile da cogliere e da coltivare (nonchè da decifrare!) tanto da avere dei dubbi su di essa, dall'altra ci tieni a scusarti per eventuali tue manchevolezze di amico. Forse perchè nella vita non riusciamo a evdere qualcosa di assoluto nemmeno negli amici?marta
mi hai scoperto, sono una contraddizione con le gambe. i sentimenti per me sono indefinibili...
Carmine
contraddittorio!?
...non sei arrivato in fondo, l'indifferenza è sinonimo di scarso o addirittura mancanza d'interesse ed è un'assenza di sentimento/sensazione in questo caso nei confronti di/degli un amico/i o dell'amicizia in genere.
...direi persona passiva.
secondo me capitano periodi di "osservazione passiva", per un misto di disillusione ed estraniamento involontario. Forse questo distacco sorge dalla necessità di capire la situazione escludendo un coinvolgimento emotivo o anche per una sorta di sano momentaneo egoismo. Perchè non sempre si ha voglia di "dare", e secondo me è umano e anche fisiologico.
il fatto che carmine si senta colpevole di non essere un buon amico credo lo dimostri
in fondo apparteniamo tutti quanti alla categoria di quegli amici che non hanno abbastanza tempo. Per gli amici più cari magari sì,riusciamo ad essere presenti, ma per altri che ci vorrebbero più vicini, ma che nella nostra scala sono un po' meno importanti, diventiamo manchevoli.
marta
Quello che dice Marta è interessante e per alcuni aspetti vero, ma mi permetto di eprimere alcune considerazioni personali!
L'articolo lo ritengo "artistico" ed "informale" perché in tutte quelle che ritengo contraddizioni forti, è venuto fuori "un Carmine", una sua personalità ed un suo modo di esistere.
La prima contraddizione sta nel vedere come prima Carmine spiega come il disinteresse nei confronti di un amicizia nasce col "cambiare delle cose col passare del tempo", però alla fine cerca quasi di giustificare questa sua indiffierenza con "non preoccupatevi perché comunque ci sono", come se non credesse lui stesso a questa teoria!
Più in alto poi racconta del non "reagire" a volte a certe situazioni in quanto "tiene alle amicizie" in questione, ma la domanda nasce spontanea: lo fa davvero per questo? Lo fa per l'evitare o l'incapacità di prendere una posizione e/o di reagire a delle offese? Lo fa perché per i motivi di cui sopra l'amicizia è scemata? Qui Carmine è ambiguo e ci gira attorno!
Cosa importante per il sottoscritto da chiarire è il punto in cui Carmine dice: "mi è sembrato che le persone che più ci tenessero a salvare il rapporto fossero proprio quelle più accalorate nelle accuse"... qui credo ci sia un errore di valutazione! Le persone più accolorate erano il sottoscritto che semplicemente voleva mettere carte in tavola e chiarire quanto il "verme" sia un effettivo uomo di merda! Le cose ormai sono così troppe e troppo grosse che anche nel caso il verme si prostri a nostri piedi chiedendo scusa,non ci sono ormai le basi per ricucire un'amicizia a mio avviso irreparabilmente conclusa! Questo esclude il sottoscritto dalla lista di quelli intenzionati a salvare il rapporto! L'altro è stato uno scenografo di Gambara che è rimasto male nello scoprire di esser stato declassato da chi inizialmente difendeva ad amico di serie "C"! Il terzo è un ingegnere di Baggio che ha semplicemente dei sassolini da togliersi e delle cose da chiarire a "carte aperte". Sassolini mooolto pesanti direi!
Direi che nessuno dei tre abbia l'intenzione di ricucire un rapporto ormai ammazzato dall'ignoranza di un idiota!
Per ciò che concerne gli altri si può dire che hanno semplicemente assistito - in alcuni casi increduli - ad un'esposizione definitiva e completa dei fatti in quanto, ad alcuni la questione non frega proprio un cazzo mentre altri - e qui dò ragione alla collega - vivono la cosa con una certa passività e con una completa incapacità nel chiarire le cose e nel prendere una posizione. Questo ha caratterizzto molti e per molto tempo, motivo per il quale certe stronzate si sono trascinate negli anni come "contese" mai risolte!
Che dire... la Gambara è cambiata e tanto! È vero il tempo cambiale cose, ma gli amici VERI a mio avviso restano sempre! Domanda... chi sono gli amici VERI? Credo che ognuno di noi abbia una lista diversa da quella degli altri!
Viva la Gambara Alcolica, Diego!
....altro che infervorato...oserei dire: pieno fino "all'orlo"
porca miseria!!!
non sarai mica quel grafico molto pelato, mio concittadino!?
forse non vorrai più ricucire i rapporti ma l'argomento scotta ancora!
;-)
Altroché se scotta... lo puoi ben dire!
Comunque sì, sono proprio io.... il Ginocchio Parlante! :D
Il grafico molto pelato?! Ahahahahah!!! Dai, noi preferiamo la Mano de Dios!
Caro Carmine,
sei arrivato fin lì...chiama le cose col proprio nome! non avere paura, non cercare false scuse e fregatene di ciò che può pensare la gente...i tuoi amici, quelli che ritieni tali quelli che lo erano e quelli che continueranno ad esserlo...amici...è solo una questione di etichetta...
...in realtà ti fa più paura quello che pensi tu di te stesso...non è così!?
Posta un commento