Quanti di voi sanno di cosa si tratta? È un gioco da tavola molto antico, originario dell'India, chiamato anche biliardo da dita; lo scopo del gioco è imbucare le proprie pedine negli angoli colpendole con una pedina apposita.
Per me è stata una buona scusa per rivedere alcuni amici.
Sabato sera, da un invito dell’Incolpevole, la cui Vittoria gli ha fatto conoscere questo sport in una di quelle notti in cui neanche la pappa bastava per farla addormentare, e di notte i famosi sport “minori” la fanno da padroni. Il Se Pur Bravo si è così appassionato a questo sport.
Così è nata l’idea di provare a giocare ed ha coinvolto un po’ di amici.
L’Incolpevole si è quindi attivato per carpirne i segreti ed i luoghi dove si tengono gli incontri, e così ha organizzato una serata in fuga dalla vita familiare, dagli impegni quotidiani ed ha inventato questa serata sportiva.
L’atmosfera, arrivati all’oratorio che ospita il torneo, è molto familiare. In pochi secondi veniamo trattati come vecchi amici dagli organizzatori, tanto che ci sediamo tutti intorno al tavolo e mangiamo pizza come capita spesso di fare in famiglia quando non si ha voglia di cucinare.
Oltre a me ed al Se Pur Bravo c’erano: Pipi, D’v’d e Pippo, a condividere l’esperienza di partecipare ad un torneo nazionale di Carrom, si perché non so come, ma siamo finiti a disputare un torneo riconosciuto a livello nazionale.
Mentre stiamo ancora banchettando arrivano alla spicciolata i vari iscritti al gioco.
Tra i 25 partecipanti, ci sono anche dei ragazzi Indiani, per cui questo è un gioco classico come da noi è quello del pallone. Gentilmente ci spiegano le regole del gioco (tranne l’incolpevole, io e gli altri non sappiamo assolutamente nulla del gioco, tanto che ignoriamo qual è il nome corretto di questo gioco), con il sorriso sul viso, mentre noi cerchiamo in tutti i modi di capire come si devono tenere le dita per giocare e facciamo facce concentratissime. Io osservo e cerco di carpire i loro trucchi e le varie tecniche di gioco, solo che quello che per loro è banale per me sembra impossibile. Gli esperti continuano a sorridere e ci spronano a tentare, spiegandoci di volta in volta le regole ed i trucchi in una bellissima atmosfera decubertiana. Questo dimostra una volta di più che lo sport è un buon mezzo per avvicinare i popoli.
Va da se che nel gruppo di partecipanti ci siano anche: i soliti esaltati; quelli che sono li per caso; chi cerca di curarsi dalla dipendenza da Xbox o WII etc. che ha sviluppato dita fortissime; bambini e papà che cercano un punto d’incontro. Un'unica ragazza, forse ragazza lo sarà tra quattro o cinque anni, che per la cronaca si è classificata meglio di tutti noi ed ha elargito volentieri i suoi consigli, soprattutto ad uno di noi.
Le regole del gioco sono molto semplici: ci sono nove pedine chiare e nove scure, una pedina rossa chiamata REGINA, un tavolo quadrato con quattro buchi agli angoli. Bisogna, con l’utilizzo di una pedina chiamata Striker, mandare in buca le pedine del proprio colore, oltre alla Regina che non può essere né la prima né l’ultima pedina ad essere imbucata, oltre al fatto che una volta insaccata va confermata imbucandone una del proprio colore, altrimenti la REGINA torna in gioco. Tre punti se insacchi la REGINA ed un punto per ogni pedina dell’avversario che c’è sul tavolo alla fine del gioco. Si vince a 25. Per permettere a tutti di giocare, esiste anche un limite di tempo: 35 Minuti; e credetemi che per i novellini, come me, non sono sufficienti ad imbucare tutte le pedine.
La classifica, al contrario, è un insieme di formule adattative e coefficienti correttivi, roba da Fourier per intenderci. Questa viene aggiornata ad ogni turno, perché la classifica comanda anche gli incontri, cioè i più bravi giocano con i più bravi ed i più incapaci tra loro, così che ci si scontri sempre con persone del proprio livello. Alla fine abbiamo quasi giocato sempre tra di noi.
Alla fine abbiamo provato a capire come venisse stilata la classifica, ma alcuni fattori ci sono rimasti oscuri.
Non abbiamo vinto nulla, tranne che una bella serata in compagnia, e forse questo è il premio più bello.
Grazie Incolpevole per la bella serata.
Per me è stata una buona scusa per rivedere alcuni amici.
Sabato sera, da un invito dell’Incolpevole, la cui Vittoria gli ha fatto conoscere questo sport in una di quelle notti in cui neanche la pappa bastava per farla addormentare, e di notte i famosi sport “minori” la fanno da padroni. Il Se Pur Bravo si è così appassionato a questo sport.
Così è nata l’idea di provare a giocare ed ha coinvolto un po’ di amici.
L’Incolpevole si è quindi attivato per carpirne i segreti ed i luoghi dove si tengono gli incontri, e così ha organizzato una serata in fuga dalla vita familiare, dagli impegni quotidiani ed ha inventato questa serata sportiva.
L’atmosfera, arrivati all’oratorio che ospita il torneo, è molto familiare. In pochi secondi veniamo trattati come vecchi amici dagli organizzatori, tanto che ci sediamo tutti intorno al tavolo e mangiamo pizza come capita spesso di fare in famiglia quando non si ha voglia di cucinare.
Oltre a me ed al Se Pur Bravo c’erano: Pipi, D’v’d e Pippo, a condividere l’esperienza di partecipare ad un torneo nazionale di Carrom, si perché non so come, ma siamo finiti a disputare un torneo riconosciuto a livello nazionale.
Mentre stiamo ancora banchettando arrivano alla spicciolata i vari iscritti al gioco.
Tra i 25 partecipanti, ci sono anche dei ragazzi Indiani, per cui questo è un gioco classico come da noi è quello del pallone. Gentilmente ci spiegano le regole del gioco (tranne l’incolpevole, io e gli altri non sappiamo assolutamente nulla del gioco, tanto che ignoriamo qual è il nome corretto di questo gioco), con il sorriso sul viso, mentre noi cerchiamo in tutti i modi di capire come si devono tenere le dita per giocare e facciamo facce concentratissime. Io osservo e cerco di carpire i loro trucchi e le varie tecniche di gioco, solo che quello che per loro è banale per me sembra impossibile. Gli esperti continuano a sorridere e ci spronano a tentare, spiegandoci di volta in volta le regole ed i trucchi in una bellissima atmosfera decubertiana. Questo dimostra una volta di più che lo sport è un buon mezzo per avvicinare i popoli.
Va da se che nel gruppo di partecipanti ci siano anche: i soliti esaltati; quelli che sono li per caso; chi cerca di curarsi dalla dipendenza da Xbox o WII etc. che ha sviluppato dita fortissime; bambini e papà che cercano un punto d’incontro. Un'unica ragazza, forse ragazza lo sarà tra quattro o cinque anni, che per la cronaca si è classificata meglio di tutti noi ed ha elargito volentieri i suoi consigli, soprattutto ad uno di noi.
Le regole del gioco sono molto semplici: ci sono nove pedine chiare e nove scure, una pedina rossa chiamata REGINA, un tavolo quadrato con quattro buchi agli angoli. Bisogna, con l’utilizzo di una pedina chiamata Striker, mandare in buca le pedine del proprio colore, oltre alla Regina che non può essere né la prima né l’ultima pedina ad essere imbucata, oltre al fatto che una volta insaccata va confermata imbucandone una del proprio colore, altrimenti la REGINA torna in gioco. Tre punti se insacchi la REGINA ed un punto per ogni pedina dell’avversario che c’è sul tavolo alla fine del gioco. Si vince a 25. Per permettere a tutti di giocare, esiste anche un limite di tempo: 35 Minuti; e credetemi che per i novellini, come me, non sono sufficienti ad imbucare tutte le pedine.
La classifica, al contrario, è un insieme di formule adattative e coefficienti correttivi, roba da Fourier per intenderci. Questa viene aggiornata ad ogni turno, perché la classifica comanda anche gli incontri, cioè i più bravi giocano con i più bravi ed i più incapaci tra loro, così che ci si scontri sempre con persone del proprio livello. Alla fine abbiamo quasi giocato sempre tra di noi.
Alla fine abbiamo provato a capire come venisse stilata la classifica, ma alcuni fattori ci sono rimasti oscuri.
Non abbiamo vinto nulla, tranne che una bella serata in compagnia, e forse questo è il premio più bello.
Grazie Incolpevole per la bella serata.
4 commenti:
per i curiosi ecco il link con la classifica:
http://www.carromclubmilano.it/campionato0708.asp
carissimo, il Se Pur Bravo ha invogliato anche me ed il mio ometto ad un simpatico torneo a 4
con la moglie.... Lascio a te stabilire chi ha vinto....
Elena
A Roma c'è una ludoteca che presto frequentero'. Ho prima telefonato, per chiedere quali giochi hanno e cosa devo studiare prima di andarci. Mi hanno allora parlato del Carrom, per me sconosciuto finora anche nel nome! Ne acquistero' uno da 23 pollici e non verniciato e comincero' a giocarci a casa.
Maria
Ciao Maria,
giusto lo scorso fine settimana ho partecipato ad un torneo di Carrom a Bibione, organizzato dal mio amico Gabriele (essendo presidente si è creato un premio tutto per lui, ma è arrivato secondo).
Al torneo era presente anche il campione italiano, che è di Roma come molti di quelli bravi. Anche la responsabile di tale sport per l'Italia è di Roma. comunque se avrò il tempo posterò un racconto sul torneo.
Il gioco è molto divertente anche se per me un po' statico. Seduto su una sedia per un bel po' di tempo.
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