24 agosto 2008

Ben Tornato


Ben tornato...eccomi di nuovo davanti alla tastiera a scrivere, ma per parlare di cosa.
Ecco, come già scritto in queste pagine potrei e vorrei raccontare delle cose che ho imparato in queste settimane che mi hanno visto scorrazzare per lo stivale italico.
La prima cosa, di sicuro, è non preparare le valige all'ultimo momento, e soprattutto di notte, va a finire che la tecnica rovescia il contenuto dei cassetti nella valigia ti fa portare un sacco di roba inutile, e ti fa dimenticare quelle cose che un minuto dopo il casello ti saranno indispensabili, o quasi (non credevo che un tagliaunghie mi sarebbe così mancato).
La seconda cosa è la differenza tra il sonno ristoratore e quello rilassante. Il primo è quello che ti fa chiudere gli occhi dopo una giornata di lavoro o dopo una delle tante attività estenuanti che si “devono” fare in FERIE/vacanze per divertirsi. Il secondo è quello che si fa per ozio, che ti prende mentre ti guardi in giro e vedi attorno a te i tuoi amici e la natura, quando sei circondato da ciò che lo spirito aveva bisogno. Quest'estate ho sfoggiato uno dei miei super poteri, quello di riuscire ad addormentare ovunque, addirittura in un parco acquatico in mezzo a ragazzini che corrono eccitati ed a genitori più o meno urlanti.
Ecco, i genitori al parco acquatico meritano due righe.
Le mamme super apprensive gridano ai figli di fare attenzione, di non correre, di non tuffarsi in quel modo, di stare fermi, di stare a sentire e via dicendo.
I padri, come dire, ho sentito uno consigliare al figliolo di due anni di buttarsi dallo scivolo di testa, ed un altro di prendere la rincorsa per andare giù più velocemente; infanti accompagnati, da chi dovrebbe essere responsabile della loro venuta al mondo, su scivoli solo per adulti, dove anche al sottoscritto sono tremate le gambe, soprattutto guardando giù dalla piattaforma e vedendo mamme sull'orlo di un infarto ad aspettare trenta metri più sotto il resto della famiglia che si lanciava da uno scivolo chiamato kamikaze.
La terza cosa, forse la migliore e la più artistica, sono i colori del tramonto. Avere il tempo e la giusta situazione mentale per poter ammirare i colori del cielo quando il sole va a scaldare terre lontane mi ha riempito l'anima. Questo immenso arcobaleno adagiato all'orizzonte, come a cercare riposo. Il solo guardarlo mi faceva sentire... non so, forse estasiato, anche se non credo che una sola parola possa racchiudere il coacervo di emozioni che spumeggiavano dentro me davanti a questo dono.
La quarta cosa, forse la più scontata, che gli amici, anche se sono lontani, e si ha poche occasioni per vederli e sentirli, hanno sempre la capacità di azzerare il tempo quando sono seduti davanti a te con un buon piatto, del buon vino ed un po' di vita da raccontare.
La quinta cosa, la prima imparata, che il modo migliore per conoscere bene qualcuno è viaggiarci insieme. Non so perchè ma il condividere il cammino, in senso letterale, ti permette di capire e vedere cose che da fermo si nascondono. Sarà la paura dell'avventura che abbassa i muri costruiti durante le ore di ufficio e la vita in città, lasciando le costruzioni del anima in bella mostra.
La sesta cosa, è un po' banale, è che se ti addormenti su una amaca, con la brezza che ti dondola, oppure su una barca con le onde che ti cantano la ninna nanna, poi non ti puoi lamentare, se la sera coricato nel letto tutto ballonzola.
La settima cosa, non mangiare mai con uno o più medici. La probabilità che vengano chiamati da pazienti poco pazienti, per un consulto telefonico o per un emergenza che il primario non può seguire perchè è in ferie, lui, mentre vi siete appena seduti in attesa che il desco si riempia di piatti ; oppure che inizino a parlare dei vari casi capitatigli è davvero alta. Se poi si ha la fortuna di conoscere gastroenterologhi e specializzati in malattie infettive, magari si corre anche il rischio che vi decantano i sintomi della cirrosi epatica mentre sorseggiate un buon chianti. La cena è servita.
Probabilmente l'elenco potrebbe essere anche più lungo, ma l'ottava cosa che dovrei aver imparato dovrebbe essere la sintesi, anche se non credo di averla capita ancora molto bene.
Per chi domani, come me riprenderà la via del lavoro, che dire: "non fa male, non fa male..."

1 commento:

cits74 ha detto...

concordo, viaggiare assieme ad una persona è un modo fantastico per approfondirne la conoscenza. mi ricordo i mitici tempi del campeggio!