21 settembre 2008

Torino - 28° puntata


Ed ecco che in ritardo inizia il racconti di un altra settimana a Torino.
La settimana che andrò a descrivere non è la scorsa, che mi ha visto in fuga verso il Nord-Est, ma quella precedente, che si può ben dire una settimana sulle montagne russe.
Montagne russe come il mio umore, o come i miei giorni di lavoro, o come il mio orario, o come ...
forse è meglio partire con una piccola spiegazione.
La storia inizia qualche mese fa, quando in ufficio occorre buttar giù il piano ferie. Questo deve rispettare alcune regole, del tipo, mai la prima settimana del mese, mai sovrapposizioni con un collega dello stesso gruppo, e comunque fare in modo che tra le ferie dell'uno e quelle dell'altro ci sia del tempo per il passaggio di consegne. Sembrano poche ed accettabili, ma fidatevi non è così, se poi ci mettete che il collega in questione ha cambiato il suo piano ferie un centinaio di volte. Comunque presentato il piano ferie a fine Giugno, con tanto di approvazione del grande capo, affronto l'inizio della settimana con lo spirito di chi deve resistere poco e poi potrà fuggire, infatti sarei dovuto entrare in ferie giovedì 12c.m. e rientrare lunedì 23 c.m. così da smaltire un po' delle ferie arretrate che ho, e mai come in questo periodo ne avevo bisogno. L'organizzazione di questi giorni è partita a Luglio. Ho cercato di inserire cultura e relax. Visita a monumenti e città che non avevo visto, all'incontro con amici lontani, e per non oziare troppo pensavo di sistemare un po' di quelle pendenze burocratiche che mi trascino da un po' di tempo.
Lunedì il collega, insieme al responsabile dell'altro gruppo, partono per la Polonia, e mi lasciano a gestire i vari casini dell'ufficio. Sembra che tutti abbiano fretta. A sentire le richieste sembra che si debba consegnare tutto entro fine settimana anziché il 1° Gennaio. Comunque mi metto sotto, e riesco a controllare tutti i dati prima che la luna sia già troppo alta.
Il giorno seguente, mosso da non so quale spirito di efficienza invio un promemoria al grande capo per ricordare il mio piano ferie. Non so perchè ma qualcosa inizia a suonarmi male. Non ci voglio pensare e me ne vado a correre appena torno in residence. Sul tragitto trovo anche una ragazza che mi fa compagnia per metà del tragitto.
Fermi tutti!!!
La ragazza è sì carina, e sembra anche simpatica, ma dopo tre passi butta lì che è fidanzata, quindi tutti quelli che si sono illusi che avessi “beccato”, mi dispiace ma avete preso una cantonata. La cosa preoccupante è stata che non ci avevo neanche provato, e probabilmente non l'avrei neanche fatto, ma così è andata. Comunque il mio ego si prende una bella rivincita e torna a salire.
Mercoledì, sino alle 15:55 si può dire che sia euforico. Sono in anticipo spaventoso sul lavoro, tanto che in mattinata ho finito tutto ed ho anche il tempo per verificare orari di treni e musei. Ma alle 15:55 appare sulla barra bassa del pc il simbolo dell'arrivo di una mail. La mia mente per metà è alla partitella della sera, dove se sarò fortunato mi toglierò lo sfizio di far sentire un po' di gioco duro al capo del precedente progetto, mentre l'altra è già in giro per la Reggia di Venaria.
Apro la casella di posta e vedo che il mittente è il grande capo. Il mio collega autista, che fa parte dell'altro gruppo, si gira e mi guarda, ma io non ci faccio caso. Leggo. In breve il sommo conferma le ferie a lui e chiede a me di spostarle in altro periodo, o almeno di ridurle, visto che il collega del mio gruppo ha inserito due settimane di ferie proprio nello stesso periodo.
Ecco la discesa ripida. Un saluto alla Reggia, alla burocrazia, alla laurea di un amico, all'alzarsi con calma, al non dover mettere la cravatta e le scarpe nuove che un po' stringono. Riesco a difendere la settimana, grazie alle prenotazioni ed al fatto che non andavo solo, solo che dovrò preparare documento riepilogativo di tutto ciò che ho fatto, oltre che a piccolo manuale per la collega del gruppo, che non ha molta esperienza. Ok facciamo che al gioco duro magari ci mettiamo anche un po' di sana violenza.
Non vi preoccupate è stato solo un pensiero. Sono sempre uno sportivo vero, anche se a dire il vero un entrata al limite del regolamento sul excapo l'ho fatta, ma anche lui in quanto a gioco cattivo non scherza. E poi una grande prestazione non poteva essere macchiata da un gesto antisportivo. Per inciso abbiamo vinto ed io ho segnato anche l'ultimo goal.
Quindi giovedì mi sono dovuto beccare l'ufficio, con un'altra sessione fiume. Tanto che non ho fatto altro che lavorare.
Venerdì rientrano i polacchi ed io riesco ad avere, a fatica, le informazioni per finire il manuale ed aggiornare un paio di programmi. A sorpresa si presenta anche il grande capo, che però deve presenziare ad una serie di riunioni. Io avverto che alle 17 devo andar via perchè ho un treno da prendere. Sembra non interessi a nessuno. Quindi alle 17 me ne vado e non aspetto il rientro del grande capo, ma scopro che anche il collega è stato costretto a rivedere le sue ferie. E se devo essere sincero un po' mi fa piacere.
Ben venuto sulle montagne russe.
Nella prossima puntata si parlerà di...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ferie? Cosa sono? Anche io ho dovuto rivedere le mie, dopo che mi hanno pure detto "Se lei è così gentile da annullarle e venire qui...". Cioè: c'è un lavoro da fare e lo devi fare tu, altro che andartene in ferie...

Anonimo ha detto...

Se ne approfittano perchè sei troppo disponibile...