05 giugno 2009

Parigi

2 Giugno 2009
ore 15:00 circa
Aeroporto C. de Gaulle
Parigi

Ed anche questa breve periodo di vacanza giunge al termine. Più che una vacanza è stata una fuga dai tanti pensieri, troppi riguardanti il lavoro, che mi hanno assalito al mio rientro a Milano.
I giorni sono trascorsi veloci come i nostri passaggi nella città. Abbiamo sfruttato al meglio l'abbonamento ai mezzi pubblici ed il senso dell'orientamento del capo scout, mentre io pianificavo le cose da vedere. Sembravamo i nipoti di Mandrake, apparivano in un luogo e poco dopo eravamo in un altro. La metropolitana era il nostro teletrasporto, mezzo comodo ed efficiente, il sogno di ogni pendolare. L'unica cosa che ci fermava erano le code per l'ingresso a qualche monumento o museo, dove il nostro lascia passare non ci faceva oltrepassare le lunghe file di turisti. Ci riposavamo prevalentemente sugli strapuntini delle carrozze del Metro.
È stata una vacanza fatta di code che alla fine abbiamo iniziato ad apprezzare per il semplice fatto che erano l'unico momento in cui non stavamo correndo a vedere qualcosa o salendo un centinaio e più di scalini per vedere la capitale francese dalla sommità dei suoi monumenti.
Si può ben dire che questa città l'abbiamo non solo visitata ma anche scalata: Tour Eiffel, più di 700 scalini per arrivare a prendere un ascensore; Arc de Triomphe due volte, più di 300 scalini per vedere come la città cambia dal giorno alla notte, Notre Dame, più di 350 scalini per vedere la casa del famoso Gobbo, Pantheon, più di 300 scalini sopra le ceneri degli illustri parigini; senza dimenticare Montmartre o le mille rampe della metropolitana.
Credo di avere un milione di foto di Parigi vista dalla cima dei suoi simboli.
Ne abbiamo fatta di strada io e l'Alto, sopra e sotto Parigi... ora che ci penso tra i posti visti, le fermate della Metro sono quelli che abbiamo visitato di più.
Ad un certo punto sembravamo due giapponesi che in solo 3 giorni dovevano vedere e fotografare tutta Parigi, con le nostre macchinette fotografiche a portata di mano per cercare d'immortalare quello che questa splendida città ci mostrava. Non ci siamo potuti esimere dal mangiare la baguette avec le jambon et le fromage o le croissant avec le marmalade o comprare qualche ricordino nei mille negozi per turisti che ci sono sparsi per la città.

Ma basta così. Non voglio descrivervi Parigi perchè merita di essere vista dal vivo, di essere respirata, gustata, camminata, amata, invidiata, odiata, ballata, cantata, incontrata e poi salutata.
Di pagine ricche di parole o foto o quadri su questa città ce n'è parecchi e quando si arriva qui si capisce un po' anche il perchè.
Parigi ha la capacità di risvegliare l'artista che sonnecchia dentro di te. Vorresti essere subito più originale del “tipico” personaggio che sei nella vita. Vorresti essere capace di scrivere pagine bellissime ed emozionanti, di dipingere quadri estasianti, di suonare musiche vibranti o fare qualsiasi cosa che possa essere considerata arte, di quella che ti consegna all'immortalità della storia o solo di un secondo rubato a chi a fatto cadere lo sguardo sulla tua opera.
Parigi val più di una messa vale almeno 1000 ricordi.


1 commento:

Pietro ha detto...

Mi hai ricordato la prima volta che ci sono stato io: in 3 giorni girare praticamente tutta Parigi più andare a fare un giro a una fiera. Risultato: un male cane alle gambe. Ma anche tanta soddisfazione! E a proposito della metro, guarda qui:
http://www.flickr.com/photos/miguelonbubba/176248239/