19 giugno 2010

Tra Alba e Tramonto – 13° puntata - Istanbul


Caro lettore eccomi tornato a scrivere su questo diario di avventure. La scorsa settimana lavorativa si può dire essersi conclusa ieri sera, forse.
Il periodo è molto complicato, e se ci si aggiunge che il sottoscritto ci ha messo del suo per aumentare l'entropia del caos, tanto che lavori di pochi minuti mi hanno portato via ore, lavori che credevo ben fatti si sono rilevati tutt'altro, tanto che è dovuta intervenire la mia capo-collega a sistemarle.
Per rendere tutto più facile, orari di lavoro che credevo di poter dimenticare, un incontro con il mio ex-capo che ha solo aggiunto peso al mio malumore, e come carico la notizia che un'altra collega che ha avuto a che fare con lui ha dato le dimissioni.

Ammetto di essere stato vicino a rinunciare, ad abbandonare la nave, di partire per un altro viaggio, di arrendermi. Ho sentito andare in fumo tutto quello che avevo fatto sino ad ora. Sacrifici, ore di studi, rinunce e via dicendo. E poi mi sono detto che non era così che si fa. I miei hanno fatto molti più sacrifici di quelli che sto facendo io, e si saranno anche lamentati tra loro, ma poi si sono rimboccati le maniche e sono andati avanti, e così hanno fatto molti dei miei amici, e quindi... e poi ho ancora troppi sogni da realizzare e molte cose da fare che non ho proprio il tempo per farmi prendere dallo sconforto. Ho guardato il fumo salire in cielo e guardato i resti dell'incendio ed ho pensato che se l'ARABA FENICE rinasce più forte dalle sue ceneri perchè non provarlo a fare anch'io.
Sabato mi sono alzato prima dell'alba, con solo un paio di ore di sonno per cercare di recuperare un po' di lavoro. Ho fatto una full immersion paragonabile solo al periodo pre laurea. Lavoro lavoro lavoro. A sera la collega mi avverte che è riuscita a sistemare i miei casini, il che mi ha rincuorato.
Domenica ancora un po' di lavoro da incastrare tra la solita corsettina e gli impegni con la famiglia. Quando ho incontrato il mio socio di corsa gli ho detto che credevo di non riuscire a fare molto. Lui mi ha detto di non preoccuparmi avremmo fatto quello che saremmo riusciti a fare, ma ormai mi conosce e sa che avevo bisogno di abbassare il livello di stress, così che abbiamo fatto più del solito, ed alla fine mi sentivo davvero meglio.
Lunedì si parte per la città delle città. ISTANBUL. Io e la collega ci siamo dati appuntamento per andare all' aereoporto insieme ed ovviamente ci siamo presentati entrambi in anticipo.
Scopro che a Malpensa, per i viaggi No Schengen non esiste la Lounge room e quindi la mia tessera da Frequenty Flyer la posso usare solo come... scegli tu lettore un immagine all'uopo, a me vengono in mente solo utilizzi illegali.
Vengo anche cacciato dai tavolini del bar, perchè per far prima ho ordinato al banco e mi sono portato da solo l'ordinazione al tavolo. Quando ho detto che avrei ordinato altro mi hanno detto che ormai..
In aereo ho avuto il piacere di mangiare il KEBAB a 4000 piedi s.l.m. Ho anche cercato di guardare uno dei film proposti. THE BLIND SIDE, solo che siamo atterrati prima che finisse, quindi se ci fosse qualcuno che potesse raccontarmi la conclusione. Io sono arrivato al momento in cui Big Mike chiama la “mamma” e si ritrovano davanti alla lavanderia dopo che lui ha scoperto che hanno offerto dei soldi per spingerlo a scegliere un certo college.
Atterrati veniamo accolti dal caloroso abbraccio della città. Cioè dai suoi 30 e passa gradi. Il primo contatto poi e con i vari tassisti e con il caotico via vai delle persone.
Prendiamo il taxi e dopo una scenetta impossibile da vedere in Itaia, l'autista che chiede il nr di telefono dell'ufficio dove dobbiamo andare per farsi dare le indicazioni stradale, cosa che farà anche durante il tragitto. Prendiamo l'autostrada per fare prima e scopriamo che ci deve essere un esodo estivo. Io mi disidrato sempre più e non ho la forza di preoccuparmi del modo “sportivo” che ha di guidare l'autista. Abuso della corsia di emergenza, repentini cambi di corsia, uscita in contro mano con inversione a U sulla rampa di uscita dell'autostrada. Lungo la strada avremo visto almeno 30 tamponamenti, una quindicina di mezzi in avaria, persone che attraversavano a piedi le varie corsie o che vendevano acqua e gadget. Ho visto anche una famiglia al completo fare un pic nic su un piccolo prato sul bordo della strada.
La città è davvero immensa. Ci viviono 14.000.000 di abitanti, più di tutti gli abitanti della Grecia.
Arriviamo in ufficio, che si trova in uno dei tanti grattacieli che si alternano con case più basse, e dopo i saluti di rito iniziamo a lavorare. I ritmi sono i soliti. Tanto cha rriviamo in albergo che è quasi martedì, ovviamente prima abbiamo avuto il piacere di provare la guida di un altro tassista, con uno stile di guida più da fuggiasco. Ceniamo dopo la mezzanotte, cosa impossibile nei paesi che mi hanno ospitato in altre avventure, ma qui a quell'ora c'è ancora un sacco di gente in giro e noi siamo vicini ad una delle strade più famose e lunghe per lo “struscio”. Tra le altre cose riesco a malapena a vedere il finale della partita della nazionale ai Mondiali.
La mattina colazione e via. Una sana giornata di lavoro. Primo incontro con gli utenti finali, che parlano solo turco. Riusciamo ad uscirne indenni. Ovviamente finito il training si continua a lavorare per recuperare, preparare, verificare e via così. Mercoledì si vive sugli stessi ritmi, con l'aggiunta della frenesia per l'arrivo dell'italiano dichiarante più ricco per un giro degli uffici.
Giovedì siamo quindi rilegati in un piccolo ufficio, con gli utenti, mentre nella sala accanto c'è il grande incontro ed in ufficio sono tutti in tiro, tanto che all'arrivo del gran capo si sono disposti come in parata.
Durante il corso, mentre spiego all'utente non solo come fare le cose nel nuovo sistema, ma anche cosa è quello che sta facendo, perchè per lui non è chiaro, inizia a piovere in ufficio.
Scopriamo che al piano di sopra stanno facendo le prove antincendio ed hanno usato un po' troppa acqua. Questo non ci ferma. Andiamo avanti per la nostra strada. Ed ecco che salta la linea internet. Ma ormai il mood è a palla e non ci ferma più nessuno.
Alla riunione con il gran capo hanno partecipato anche alcuni amici della mia collega e con loro decidiamo di andare a cena, non prima di aver finito un po' di cose, quindi usciamo un po' prima, cioè solo 4 ore dopo l'orario di chiusura. Andiamo a mangiare in un ristorante che si trova all'ultimo piano di un vecchio palazzo. La vista è molto migliore del cibo ma l'atmosfera è piacevole e gli amici della collega sono davvero affabili. Quindi ne viene fuori una bella serata.
Venerdì. Mezza giornata di lavoro perchè io torno a casa mentre la collega rimane per la seconda settimana di training per cui la mia presenza non è richiesta da parte dal capo progetto che deve tagliare i costi.
Io cerco di chiudere gli ultimi punti aperti e poi via.
Prendo un taxi al volo, come si vede nei film. L'autista parla solo turco ma si fa capire, tanto che intavoliamo anche qualche scambio di battute. Facciamo la strada del mare così ho l'occasione di vedere ancora un po' di questa immensa città. Per fortuna il traffico non è tanto. Arrivo in aeroporto e faccio almeno quattro code, primo controllo dei bagagli per entrare dove fanno i check in, poi check in dove stanno girando un documentario, controllo dei documenti in cui ho dovuto usare il fascino perchè non trovavo il fogliettino con il timbro d'ingresso, coda per entrare nella zona antistante il gate. Ho pensato di non farcela perchè tutte queste code erano ovviamente distribuite per tuta la lunghezza della struttura ma non in modo sequenziale, così che avrò fatto almeno un paio di chilometri. Salito finalmente sul vettore, assisto alla lite tra il mio vicino ed un altro passeggero per l'uso della cappelliera, poi una lunga coda di preti. Roba da Final Destination.
Quando in volo poi l'hostess ha cercato un medico ho iniziato davvero a preoccuparmi. Uno dei colletti “bianchi” della chiesa è svenuto. Per fortuna nulla di grave ha detto il dottore, che comunque lo ha assistito per tutto il viaggio.
Atterriamo in perfetto orario e poi via a casa e penso che Istanbul merita proprio di essere visitata.



… all'inseguimento del sole ...

1 commento:

Pietro ha detto...

Salam aleikum, Carmine.
E' la nostra condanna...fare lavori che possono essere giusti o sbagliati e che vengono notati solo in questo secondo caso. La tentazione di mollare tutto e andare in Messico la ho ho anche io, ma ancora non voglio mollare...