06 maggio 2012

Critica


Caro Lettore,
chi sa se anche tu sei stato criticato nel corso della tua vita.
Considerando che un po' tutti abbiamo l'insano moto di giudicare gli altri, me compreso, credo che sia molto probabile. A me capita ormai almeno una volta a settimana.
Nella mia carriera di essere errante, nel senso di fallace, ho incontrato diverse forme di critica: quelle costruttive, quelle a ragion veduta, quelle invidiose, quelle per il puro piacere di dare il proprio punto di vista o solo per dare aria al Super Santos che qualcuno ha tra le orecchie. Oltretutto va preso in considerazione anche il modo di criticare: c'è chi lo fa dalle colonne di una rivista o di un giornale, c'è chi arriva a pubblicare addirittura un libri. esistono rubriche radiofoniche e televisive addirittura che sono più seguite dell'oggetto criticato. C'è chi lo fa guardandovi negli occhi o in un punto imprecisato della vostra fronte, mentre i più “ciechi” lo fanno alle vostre spalle, preferendola come parte anatomica, vista che prima vi corde vocali non può rispondere.
Qualsiasi cosa facciate c'è chi è pronto a giudicarvi ed a criticarvi. Nei casi peggiori addirittura a calunniarvi arrivando agli estremi più incredibili in cui si arriva a parlare di macchina del fango.
Ogni giorno si vedono milioni di critiche fiorire, in qualsiasi campo voi guardiate, ed anche le reazioni sono le più diverse.
Quelle che fanno più male, solitamente, sono o quelle più lontane dalla verità o quelle più vicine.
Caro Lettore, se ci fai caso, le critiche che più ci segnano sono quelle che riteniamo ingiuste perchè non hanno nessun fondamento o quelle che colpiscono nel segno mettendo in risalto un punto debole o un nervo scoperto. A queste critiche solitamente rispondiamo o con un atto di umiltà cercando di portare a casa la lezione, reagendo in maniera a volte aggressiva a quello che riteniamo un attacco alla nostra persona. Da qualche anno seguo anche una terza via, quella di far cadere le parole nel vuoto. Di non dar seguito alle “accuse” rivoltemi. Se ho imparato qualcosa dalla storia è che la gente ha breve memoria, e che se non gli si ricorda periodicamente qualcosa, questa viene velocemente dimenticata. In questo caso si parlerà di insabbiatura.
Come avrai notato Caro Lettore si va sempre a parlare di terra: fango o sabbia che sia.
Altra cosa che va considerata nelle critiche è anche da dove provengono queste critiche. Possono arrivare da persone care o che riteniamo valide ed il cui giudizio risulta molto importante. Oppure arrivano da persone il cui peso nella nostra vita è uguale a quello del vento e che consideriamo poco più di uno stercosauro nella scala evolutiva e che riteniamo fatte solo per pura cattiveria.
Ecco anche le critiche hanno una ricetta che da origine a risultati diversi. Un terzo “come viene fatta la critica”, un terzo “da chi viene fatta la critica” e l'ultimo terzo “da quanto questa si avvicina alla verità”. Un cocktail dolce o amaro, forte da far girare la testa o leggero da non far perdere la lucidità di giudizio.
Tante parole e forse pochi concetti.
Ecco questa potrebbe essere una delle tante critiche che potrebbero essere mosse a questo post.
Ed eccomi a criticare me stesso. Prova provata di quanto scritto sino a qui.
A questo punto Caro Lettore forse è meglio che mi fermi e lasci parlare chi è riuscito a mettere in musica una parte di quello che in questo post avrei voluto dire.

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