Caro Lettore,
chi sa se anche tu sei stato criticato
nel corso della tua vita.
Considerando che un po' tutti abbiamo
l'insano moto di giudicare gli altri, me compreso, credo che sia
molto probabile. A me capita ormai almeno una volta a settimana.
Nella mia carriera di essere errante,
nel senso di fallace, ho incontrato diverse forme di critica: quelle
costruttive, quelle a ragion veduta, quelle invidiose, quelle per il
puro piacere di dare il proprio punto di vista o solo per dare aria
al Super Santos che qualcuno ha tra le orecchie. Oltretutto va preso
in considerazione anche il modo di criticare: c'è chi lo fa dalle
colonne di una rivista o di un giornale, c'è chi arriva a pubblicare
addirittura un libri. esistono rubriche radiofoniche e televisive
addirittura che sono più seguite dell'oggetto criticato. C'è chi lo
fa guardandovi negli occhi o in un punto imprecisato della vostra
fronte, mentre i più “ciechi” lo fanno alle vostre spalle,
preferendola come parte anatomica, vista che prima vi corde vocali
non può rispondere.
Qualsiasi cosa facciate c'è chi è
pronto a giudicarvi ed a criticarvi. Nei casi peggiori addirittura a
calunniarvi arrivando agli estremi più incredibili in cui si arriva
a parlare di macchina del fango.
Ogni giorno si vedono milioni di
critiche fiorire, in qualsiasi campo voi guardiate, ed anche le
reazioni sono le più diverse.
Quelle che fanno più male,
solitamente, sono o quelle più lontane dalla verità o quelle più
vicine.
Caro Lettore, se ci fai caso, le
critiche che più ci segnano sono quelle che riteniamo ingiuste
perchè non hanno nessun fondamento o quelle che colpiscono nel segno
mettendo in risalto un punto debole o un nervo scoperto. A queste
critiche solitamente rispondiamo o con un atto di umiltà cercando di
portare a casa la lezione, reagendo in maniera a volte aggressiva a
quello che riteniamo un attacco alla nostra persona. Da qualche anno
seguo anche una terza via, quella di far cadere le parole nel vuoto.
Di non dar seguito alle “accuse” rivoltemi. Se ho imparato
qualcosa dalla storia è che la gente ha breve memoria, e che se non
gli si ricorda periodicamente qualcosa, questa viene velocemente
dimenticata. In questo caso si parlerà di insabbiatura.
Come avrai notato Caro Lettore si va
sempre a parlare di terra: fango o sabbia che sia.
Altra cosa che va considerata nelle
critiche è anche da dove provengono queste critiche. Possono
arrivare da persone care o che riteniamo valide ed il cui giudizio
risulta molto importante. Oppure arrivano da persone il cui peso
nella nostra vita è uguale a quello del vento e che consideriamo
poco più di uno stercosauro nella scala evolutiva e che riteniamo
fatte solo per pura cattiveria.
Ecco anche le critiche hanno una
ricetta che da origine a risultati diversi. Un terzo “come viene
fatta la critica”, un terzo “da chi viene fatta la critica” e
l'ultimo terzo “da quanto questa si avvicina alla verità”. Un
cocktail dolce o amaro, forte da far girare la testa o leggero da non
far perdere la lucidità di giudizio.
Tante parole e forse pochi concetti.
Ecco questa potrebbe essere una delle
tante critiche che potrebbero essere mosse a questo post.
Ed eccomi a criticare me stesso. Prova
provata di quanto scritto sino a qui.
A questo punto Caro Lettore forse è
meglio che mi fermi e lasci parlare chi è riuscito a mettere in
musica una parte di quello che in questo post avrei voluto dire.
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