Ventimila gocce in mezzo al mare. Come le lacrime che non ho
mai pianto per lei.
Ventimila granelli di sabbia in una clessidra. Chi sa a
quanto tempo possono corrispondere. Forse solo ad un battito di ciglia o di
più, magari ad un intera vita.
Ventimila erano le lire della mia paghetta a fine anni ’80,
se ben ricordo, visto che con un deca qualcuno cantava non si faceva molta
strada.
Ventimila sono le leghe sotto i mari che servono per
raccontare storie incredibili.
Ventimila sono i metri che faceva Arigliano ogni giorno,
diecimila all’andata e diecimila al ritorno, per sentirsi dire che la sua bella
non lo amava più.
Ventimila sono i giri fa un criceto nella ruota della sua
gabbia prima di morire di noia.
Ventimila sono i modi che ho usato per spiegare la stessa
cosa all’utonto di turno, ma con zero risultato.
Ventimila sono i pezzi del puzzle che non ho mai iniziato. Sopra
ai sedici entro in difficoltà.
Ventimila o poco più gli abitanti della città dove ho
risieduto prima di adesso.
Ventimila erano le pagine che leggevo in un anno quando
facevo lo studente pendolare.
Ventimila o giù di lì sono i contatti a questo blog.
E per te caro lettore cosa sono Ventimila?
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