01 novembre 2013

Punti


Ciao Caro Lettore,
eccomi salire nuovamente in cattedra, o forse sarebbe meglio dire sul pulpito, per declamare la mia opinione su una parte del mondo che mi circonda.
Negli scorsi giorni mi sono trovato a dibattere con una nuova amica sui punti di vista. Di come la stessa cosa, guardata da due direzioni diverse assumesse significati diversi o addirittura creasse due stati d'animo opposti nelle persone.
E così mi sono tornati in mente vari flash del passato:

  1. Bruto, figlio adottivo di Giulio Cesare che complotta ed accoltella suo padre. Atto riprovevole letto così. Ma dal punto di vista dei “repubblicani” atto di generosità e coraggio per portar avanti il desiderio di libertà contro l'impero. Lo so con questo ragionamento si potrebbero giustificare tutti gli atti di terrorismo, ma non è questo il mio intento. È solo dare una diversa chiave di lettura per evitare che certe cose capitino. Perché solo cercando di capire la storia si può evitare che certe cose si ripetano.
  2. La scena di un film (Majore League dell'1989). Del film molti si ricorderanno della colonna sonora (Wild Thing). Un film come tanti altri eppure a me è rimasta impressa una scena del film. Non una di quelle epiche ma una di quelle di riempimento. Il giocatore esperto che da consigli ai rookie su come ci si comporta al momento di venir a sapere se si è stati presi o no. Nessun gesto eclatante per rispetto di chi non è stato preso. Non so perché ma questa scena ce l'ho sempre in testa quando mi capita qualcosa di bello. Tra le altre cose caro Lettore se ti capita guardalo il film. La colonna sonora non è male, la sceneggiatura è piacevole anche se la storia non è molto originale.
  3. Quello strano sentimento che ti prende quando a qualcuno che ti sta vicino succedono delle belle cose. Sei felice ma hai quel pizzico di invidia che ti lascia un certo retrogusto amaro. Quel sentimento che ti avvicina a IAGO. Per fortuna che le tragedie sono più adatte alle declamazioni del Bardo che alle avventure di un piccolo blogger. Questo strano sentimento di cui poi ti vergogni ma che non riesci a sopprimere o ad allontanare e che sporcano quei momenti di felicità.
  4. L'incubo degli esami universitari in cui passi tutto il tempo prima dell'esito a rimuginare su come sia andato, saltando dalle stelle alle stalle e viceversa almeno un milione di volte. La rabbia per non aver passato un esame solo per sfortuna, mentre qualcun'altro era toccato dalla dea bendata immeritatamente, almeno secondo me. Oppure prendevo un voto più basso che non sentivo di meritare, sottovalutato o vittima di non so quale rappresaglia da parte di un professore o frustrato assistente. Eppure a volte studiando un po' di più forse...ma certe cose le capisce sempre dopo, come molte lezioni di vita.
  5. I momenti in cui in ufficio vieni preso da quella voglia di distruggere tutto solo perché qualcuno non è stato molto cortese rispondendogli per le rime senza pensare che magari anche lui ha passato o sta passando dei brutti momenti. Ecco forse dovrei cercare di mettermi nei panni degli altri senza prendere sempre tutto sul personale. Grandi belle parole. Peccato che sono spesso, troppo spesso, solo belle parole. E mi ritrovo in questo vortice a passare da santo a diavolo.

Ecco forse mi sono dilungato un po' troppo e non sono neanche sicuro di essere rimasto nel tema di questo post. Ma forse il non essere mai pienamente soddisfatto è solo un'altro punto di vista.

1 commento:

Pietro ha detto...

Guardiamo avanti, non si sa cosa può capitare domani.
Vincere al superenalotto, essere invitato a passare una settimana a casa di Hugh Hefner (con pieno accesso alle varie amenità presenti), ricevere la telefonata di qualcuno che non senti da mesi.
I punti di vista sono molteplici. Oggi piove, io spero che smetta presto mentre altri sperano continui a lungo.
Certo, io ho ragione, loro no.
ciao!