08 ottobre 2007

EROI

Domenica mattina mi trovo con un amico a correre, come ormai è abitudine, al parco. Un paio di giri, dove oltre a macinare chilometri ci si racconta le reciproche settimane, e la mia, a dire il vero, non è stata propria bellissima.
La strada scorre sotto le scarpe e l’irritazione, o forse rabbia, delle giornate di m… appena trascorse è ancora lì. Ne approfitto e sfrutto questo surplus di energia e adrenalina come stimolo per correre di più.
Il mio collega, forse con alle spalle sette giorni meni nervosi, si ritira dopo 10,5 km e resto solo a sbollire la “nervatura”.
Corro e cerco di focalizzare la mente su qualche idea, magari finisce che ne esce un bel post. Non so come ma rivedo mio padre che mi accompagna in box per fare un po’ di manutenzione all’auto. Zoppica ancora e si lamenta che con i cambi di tempo la gamba un po’ gli fa male; e pensare che poco più di un anno fa ha rischiato di perderla quella gamba, per uno stupido incidente. E mia madre che mette in ordine ed inizia a preparare il pranzo della domenica che vedrà la famiglia riunirsi com’è classico nelle tipiche famiglie tradizionali del SUD.
Penso a loro ed alla mia settimana lavorativa, che come già detto non è stata bellissima. Mi vengono in mente tutte le difficoltà che devono, che dobbiamo affrontare ogni giorno e quelle affrontate nel corso dell’ultimo anno.

Salto carpiato all’indietro.


Ripercorro gli incontri di ieri con i miei amici diventati neo genitori, li vedo aiutarsi nella gestione dei piccoli e di come affrontino questa nuova “sfida” con il sorriso in volto anche quando parlano delle notti in bianco o del cambio dei pannolini. In loro c’è qualcosa dei miei genitori, qualcosa che c’è nella maggior parte dei genitori.
Salto raccolto con avvitamento.

Mi ritrovo così bambino, nei miei pensieri, a cercare di rammentare il testo di una filastrocca di Gianni Rodari, per fortuna a casa ho la raccolta dei suoi scritti. Mi riprometto di cercare il testo completo.
Trovato!!!


LA SCUOLA DEI GRANDI

Anche i grandi a scuola vanno
Tutti i giorni di tutto l’anno.
Una scuola senza banchi,
Senza grembiuli né fiocchi bianchi,
E che problemi, quei poveretti,
A risolver sono costretti:
In questo stipendio fateci stare
Vitto, alloggio e un po’ di mare
”.
La lezione è un vero guaio:
Studiate il conto del calzolaio”.
Che mal di testa, il compito in classe:
C’è l’esattore, pagate le tasse”.


Da bambino avevo un disco, in realtà ce l’ho tuttora, in cui venivano decantate molte filastrocche del buon Rodari, tra cui quella su citata. All’epoca vedevo i miei genitori e cercavo di capire quanto la filastrocca li rappresentasse.
Ed oggi apprezzo ancor di più questa poesia per bambini, e le parole mi sembrano sempre più vere.
Nuovo salto acrobatico signori e signore.


Vedo questi non “bambocci” alzarsi tutte le mattine ed affrontare le giornate, le settimane, i mesi e le stagioni non facendosi abbattere dalle difficoltà e dagli esami che si trovano ad affrontare. Ma anche i “bambocci” non scherzano per quanto riguarda il carico degli “zainetti”, anche loro hanno compiti e ricerche da fare. E a volte trovano una brava maestria che da loro una nota di merito, altre ricevono un richiamo dal direttore.
Sono tutti questi i miei eroi.
Queste persone comuni che non si fanno abbattere dalle difficoltà e dalle botte che la vita dispensa.
Le loro piccole guerre giornaliere, contro il traffico, i rincari, i casi della vita. Ogni giorno piccole battaglie che vengono vinte,perse o concluse con un nulla di fatto e rimandata a domani, o a giorni più adatti.
Quando hanno la fortuna dalla loro si gongolano un po’ per le piccole vittorie ottenute, peccato che non ci sia sempre la giusta folla ad applaudire; e quando ricevono una porta in faccia, si lamentano come dischi rotti, ma dentro di loro sono già alla ricerca di nuove porte o finestre.
E come a scuola è arrivato il magico DRIIIIIN DRIIIIIIIIN, tutti a casa.
Scusate, ma a casa mi aspetta la pappa al pomodoro, altrimenti faccio la Rivoluzione.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

aaah...questi eroi...ma è sempre più difficile essere eroi...o forse è difficile per chi deve cominciare ad esserlo..
bello il post!marta

Carmine ha detto...

Eroi si divente, non si nasce...
ed io modestamente....
lo naquerò...
storpiatura della frase di un eroe del '900.
sono le piccole e grandi difficoltà a renderci tutti un po' eroi, l'importante è cercare di andare avanti nonostante tutto.

Anonimo ha detto...

ah, mi ha colpito l'immagine di tuo papà..sai perchè
marta

Carmine ha detto...

ed infatti anche tu per me sei un'eroe!!!

Carmine ha detto...

eroe e non eroina perchè come droga faresti troppo male

Anonimo ha detto...

ma va là!eroe de che?non sono per niente eroe...sono una piattola che si lagna sempre!eheh
marta