29 Settembre 2007
ore 21:27
Treno Verona - Milano
Sono su un treno che mi sta riportando a casa dopo una gita in un’altra città. Seduto in un vecchio scompartimento guardo il mio zaino appoggiato sulla poltrona di fronte. Cerco di ricordare i vari momenti della giornata appena trascorsa. Prendo dallo zaino il quaderno dove appunto le mie riflessioni e la mente divaga. Un famoso detto, forse un po’ abusato, dice che nel viaggio la cosa più importante non sia la meta ma il “viaggio”. Il muoversi, lo spostarsi, l’essere in moto.Non so… Io dei viaggi apprezzo la capacità di farmi scoprire, o ricordare, ogni volta cosa è indispensabile e cosa è superfluo. Cosa è utile e cosa inutile. Peccato che di queste lezioni non riesca sempre a fare tesoro, e mi tocchi riscoprire di ripetere gli stessi errori ogni volta.
Non ricordo un viaggio in cui non abbia dimenticato qualcosa d’indispensabile a casa, che poi ho dovuto comprare o chiedere in prestito a qualche compagno di viaggio che, da buon samaritano previdente, mi viene in aiuto; e di aver portato dietro qualcosa che fa solo peso, oltre ad occupare spazio, in valigia e che non ho mai utilizzato. Tanto che a volte mi ritrovo a non svuotare neanche la valigia.
Ma com’è che quando sono partito avevo dato per scontato che non avrei potuto fare a meno di questa cosa? Non avrei potuto sopravvivere senza quest’oggetto del tutto inutile per il mio viaggio? Ma a cosa stavo pensando quando ho preparato la borsa?
Negli ultimi anni la mia valigia si è alleggerita, e con l’età questa cosa ha il suo bel valore oltre che i suoi vantaggi.
Ormai dò per scontato di dimenticare qualcosa a casa quando mi metto in partenza, e mi diverto a cercare di scoprire cosa sia questa cosa appena mi metto in moto e cosa sarà inutile. Lo so che può risultare stupido questo gioco, e che se invece di aspettare di uscire di casa per cercare di capire cosa sto dimenticando potrei farlo prima. Ci ho provato, ma ormai mi sono rassegnato, tanto poi finisce sempre nella stessa maniera. C’è qualcosa di scaramantico in tutto questo, se mi ricordo di prendere tutto, o di usare tutto, il viaggio non andrà bene, se invece qualcosa manca o è di troppo, allora gli dei proteggeranno questo sbadato. Qualcosa la dimentico e qualcosa di inutile mi finisce in valigia. A volte è stata una cintura, a volte la schiuma da barba o un paio di calzini in più. Le stesse cose a volte sono risultate indispensabili ed altre superflue, e questo rende difficile capire in quale gruppo devono finire le cose.
Nel mio ultimo viaggio ho scoperto che ciò di cui non posso fare a meno è una persona che condivida con me la meta. Arrivare ovunque senza poterlo condividere con qualcuno e come se si arrivasse ad un passo dal traguardo e ci si fermasse. A volte questa persona condivide con me tutto il viaggio, altre è alla meta a ricordarmi il perché della partenza o del ritorno.
La cosa inutile, che penso tutti avrebbero potuto capire subito che non mi sarebbe mai servita, è portarsi dietro un K-WAI quando si indossa già una giacca antipioggia e poi si trova una giornata di sole.
Chi sa cosa ne pensano di tutto questo le lumache.
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