16 marzo 2008

Torino - 4° puntata



Caro lettore, mi trovo a scriver solo ora delle mie avventura a Torino. Ho fortunatamente evitato la grandinata della sera. stessa cosa non si può dire della mia povera auto, che mi ha difeso coraggiosamente cattive intenzioni del tempo. Di questa settimana la prima cosa da dire è che sono tornato al vecchio albergo. Quello con le stanze nel palazzo dove lavoro, solo che questa volta al posto della porno stanza mi hanno dato una stanza per famiglia. Per iniziare sono salito di un piano, i colori non sono più varianti del rosso, ma più tenuemente quelli dell'azzurrino. Mentre cerco l'armadio scopro l'angolo cottura, che ha mi ha buttato nel dubbio che mi fosse stata assegnata la stanza errata. Confortato dalla Gessica di turno mi metto alla ricerca dell'armadio, che scopro nascondersi su uno dei cateti della stanza. Eh sì, anche a questo giro stanza triangolare. L'evento lavorativo della settimana è stata una riunione fiume durata due giorni. La riunione è iniziata con l'incontro con le future utenti. Non voglio sbilanciarmi con commenti su di loro, credo che ci sarà tempo in futuro. Dopo l'incontro tecnico con le utenti è iniziato lo scontro con il CED. Quest'uomo che lavora con un sistema che ricorda i vecchi comodore 64, elui è in totale simbiosi con il suo sistema. A volte si blocca, altre devi aspettare che abbia caricato il programma. L'ufficio dove scorre impetuoso, a volte, l'insieme di argomenti da trattare ricorda molto l'inizio dell'era dei PC. Uno scantinato, male illuminato e stra affollato di pezzi di computer, programmi e carta. In questo torrente abbiamo trovato anche degli scogli a pelo d'acqua che consistono in uno scambio di mail piccate tra il mio capo ed il capo del CED, di cui io e le persone del team eravamo all'oscuro, mettendoci in serio imbarazzo, quando ci è stato chiesto di commentare il contenuto dello scambio di battute. Distrutto mentalmente e fisicamente, in questo caso credo che la carbonara presa a pranzo abbia contribuito largamente, torno in ufficio ad espletare le attività di minuteria della riunione. Tutto questo fa da preludio all'evento mondano della settimana: il compleanno di un collega. Quindi la serata ha inizio con il capo che passa a prendermi per raggiungere il resto del gruppo in un locale famoso per l'happy hour più lungo che abbia mai visto. dalle 18:00 alle 23:00. Lì l'alcool inizia a scorrere e scopro che al tavolo si sono riuniti tre gruppi di tre società diverse di consulenza, e tutte e tre in trasferta. La cosa che mi appare subito evidente è che per ogni gruppo c'è una ragazza appariscente. La cosa diventa più evidente quando ci spostiamo in discoteca e si aggiunge anche il quarto gruppo di consulenti. Anche loro sono corredati da ragazza lasciva. Questo mi fa pensare che sia una strategia aziendale. Tutti i gruppi da tre persone in su hanno al loro interno una vistosa accompagnatrice, del tipo da filmetti v.m.18. Noto poi che ognuna di queste si struscia con il più alto in grado del suo team o degli altri team. In breve la fanno odorare solo ai manager, mentre a noi poveri e semplici consulenti tocca rifarsi con le segretarie in libera uscita. Quando mi ripresento alle tre in albergo scopro che il portiere di notte si è imboscato. mi ci è voluto più di un quarto d'ora per strapparlo dalle braccia di Morfeo per farmi aprire, oltre al consumo del campanello d'ingresso e delle suole delle mie scarpe contro la porta. Sembravo un innamorato folle di gelosia che vuole fare una scenata alla povera Ofelia del momento. Poche ore di sonno e nuovamente in ufficio. Anche se fisicamente sono sveglio, il mio cervello è ancora in fase REM, e quando vengo aggredito da una responsabile alla sicurezza, che ha sbagliato ufficio, per il mancato rispetto della legge 626 sulle norme di disposizione dei cespiti in ufficio, non riesco a fare altro che dire: io non c'entro, sono qui da sole poche settimane. Lei parla ma io ormai mi sono trasformato in una ameba. sono trasparente e potrei diventare urticante se non la smette. Per fortuna sono arrivato alla fine della settimana e non vedo l'ora di essere a casa e dormire. Quasi dimenticavo l'evento sportivo. Mi sono perso in zona Stadio Olimpico. Contrariamente a quanti tu possa pensare, o lettore, sono stato così umile da chiedere indicazioni ad un indigeno, peccato che mi abbia mostrato la strada per andare al delle Alpi, che forse non sai si trova in provincia di Torino, non in città. Diopo dieci minuti abbondanti di corsa il dubbio mi ha attanagliato ed ho chiesto nuovamente, questa volta con più fortuna e sono riuscito anche ad intravedere il tripode olimpico, il buoi a Torino è molto più buio di quello di Milano.
Nella prossima puntata si parlerà di...

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