22 marzo 2008

Torino - 5° puntata


Ed anche questa settimana si è conclusa, per fortuna in anticipo. Eh si con giovedì sì è salutati tutti e si è tornati a casa. A questo giro settimana corta.
L'evento mondano è addirittura raddoppiato. Lunedì aperitivo nella camera del residence di una delle mie colleghe, e martedì ennesimo invito ad una cena da parte dei miei colleghi. Incredibile. Ed io che pensavo che solo a Natale la gente si sforzasse di essere più buona. Della prima serata si può dire che nessuno voleva credere che mi fossi arrivato sino a lì a piedi, dandomi poi dell'inconscente quando ho detto che sarei tornato in albergo con i mezzi pubblici, in fin dei conto sono solo 10 fermate di tram. Mi hanno riaccompagnato.
Martedì cena in una trattoria in zona aeroporto. Tavolata piena di persone sconosciute. Una delle tre donne al tavola, l'unica sposata con marito al seguito, mi ha trattato come un bambino e mi ha servito per tutta la serata. Io per non offenderla ho lasciato fare. La cena è stata ottima ed abbondante, tanto che ho passato la notte a cercare di digerirla.
Questi eventi hanno fatto sì che provassi la guida del mio collega anche by night.
Iniziamo col dire che è proprietario di una Golf nera. So che per molti può bastare, ma per i pochi che non hanno afferrato l'allusione, o sono proprietari di una Golf nera, andrò a spiegare.
Ormai ho fatto l'abitudine alla sua guida sportiva, al fatto che si sia adattato allo stile torinese di non rispettare la segnaletica, ma quando inscena false scenette del tipo, oh ma da qui non posso passare? non lo sapevo, sa vengo da fuori, mi fa gentilmente rientrare? ed intanto si butta superando la colonna di auto in coda, o attraversando le quattro linee continue che separano le corsie dell'incrocio, mettendo a repentagli l'auto, ma soprattutto l'integrità fisica del sottoscritto, che ogni volta vede facce arrabbiate lanciare improperi verso questo barbaro della strada.
La cosa più incredibile è che dei due sono io quello con più senso dell'orientamento. Questo spiega come mai al ritorno abbiamo mancato l'uscita dell'autostrada.
La camera dell'albergo è la stessa famigliare che avevo la scorsa settimana, quindi non perderò tempo a descriverla, anche se non ricordo se vi ho detto che c'è una colonna nel suo baricentro.
L'evento sportivo è stato la corsetta serale. Siccome mercoledì era giornata di campionato, ho preferito evitare la zona dello stadio e mi sono lanciato in una zona per me inesplorata. la zona di Nord-Est. sono stato fortunato perché ho trovato un piccolo parco, dove gli indigeni si allenavano. Correre insieme ad altra gente, e non più come un pazzo nelle vie trafficate del rientro, mi ha riscaldato, visto il vento freddo che spirava sulla città. Il rientro, sempre lungo i larghi vialoni che si diramano per tutta la città, per fortuna è avvenuto in un orario in cui il traffico è scarso.
L'evento lavorativo di questa settimana è stato indetto da me. L'ennesima riunione con la speranza di portare un po' di luce nello scantinato, fisico e mentale, dove operano le persone che dovrebbero fornirci i dati. L'incontro è andato molto bene, e tutti sono stati d'accordo sulle soluzioni proposte.
Peccato che rientrati in ufficio, il nuovo file di dati inviatoci facesse più schifo dei precedenti.
Ma la cosa più importante di questa settimana è successa a Milano, dove una mia cara amica ha messo al mondo il suo primo bambino. Quindi approfitto del mezzo di comunicazione per dare il Ben Venuto ad Alessandro.
Nella prossima puntata si parlerà di...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

E così il buon Carmine è diventato un paisa', come nei migliori film neo-realistici o dei filoni conseguenti (consigliamo a tutti "Come ridevamo").
Per di più a Torino, questa cittadella affacciata sulla FIAT, una città a metà strada: un imitazione in plastica dei grandi capoluoghi europei, una Milano molto più triste, una Parigi molto più brutta.
Pendolarismo (pardòn, trasferta...) capi rompicoglioni (pardòn, esigenti...), loculo (pardòn, stanza...) scomoda, come nella migliore tradizione non manca niente.
Di solito a sto punto la storia finisce con la promozione e la conquista della gnocca del film. Magari la figlia di un pezzo grosso, che ti sposa e ti porta ad abitare nella sua magione.
Tieni duro Ugo, ti manca un passo ormai!...motori!..."Partiti!"....ciak!...."Adesso si tromba, scena 50 inquadratura 1, take 1"... ...azioneee!!!.....

Ciao, Dane. ;-)

p.s.: esageruma nen! Nella realtà quando si spegne la cinepresa la gnocca se la tromba il produttore! Carmine, è inutile che chiami il maggiordomo: non è il campanello della magione! E' la sveglia: alzati che devi andare a lavorare...

Carmine ha detto...

Regista che ne pensa di aggiungere anche una brunetta alla storia?Confido che almeno le fan mi aspettino fuori dal set...
Cavoli devo cambiare maggiordomo e soprattutto campanello alla magione...

Anonimo ha detto...

Quale brunetta, la sfigatina collega d'ufficio (o sorella di un collega, stile Rocky Balboa...) per la quale per amore lasci la gnocca ricca figlia del capo e titolare della magione?!...
Vabbè ma siete sempre i soliti sentimentali...sù, con un po' di cinismo, che la vita là fuori è una giungla!....vabbè, vado sul blog del Dottor House, che almeno lui mi capisce.....

Dane.