14 dicembre 2008

Sport Amatoriale

Ecco, oggi mentre correvo da solo, sotto una pioggerellina fredda e persistente, mentre guardavo gli instancabili della partitella la domenica mattina, mi chiedevo perchè? Perchè corro anche oggi, dopo aver dormito poco, dopo aver scoperto che il socio di sventura è a casa con l'influenza, dopo essermi ripetuto che la cyclette al caldo va bene lo stesso, dopo tutto questo scazzo ancestrale che i dì di festa non fa che amplificare. Ecco mi vesto, preparo la borsa e parto. Il traffico è scarso, e si vedono in giro solo i guidatori della domenica.
Arrivo al parcheggio del parco, deserto. Potrei tornare a casa, ed invece esco dall'auto e parto per questa sgambata.
Mentre percorro i vialetti del parco, incrocio un paio di fissati, e nei loro occhi capisco il perchè sono qui anche oggi, senza prescrizione medica.
Sono diventato un amatoriale.
Uno di quelli che si alza la mattina presto, quando gli altri dormono, oppure esce la sera, non per far bagordi ma per una sana attività fisica. Uno di quelli che fa sport, non per soldi e fama come i professionisti, o per appagare un ego più grande del talento, o per rimanere attaccato ad un sogno di bambino o di papà. Non sono un dilettante, perchè la mia non è passione che brucia tutto in poco o tempo. Il mio è amore. Un amore incondizionato che mi fa fare levatacce, che mi fa uscire quando piove o nevica, che mi fa alzare anche quando ho dormito solo due ore, che supera le stagioni, le mode e le congiunzioni economiche.
Corro perchè mi piace e basta. Perchè mi fa sentire bene. Perchè è meglio degli psicofarmaci, degli ansiolitici o di qualche altra sostanza chimica.
Corro perchè mentre lo faccio, vedo le cose ad una velocità giusta. La testa si riallinea con il corpo. I polmoni ed il cuore lavorano di nuovo bene insieme. Il cervello ritrova la sua libertà e può vagare, o fermarsi a risolvere problemi che sembravano insormontabili. Anche lui si muove e trova altri punti di vista. Corro e sto bene. Ecco questo potrebbe essere uno slogan pubblicitario. Ed anche se appena smetto e ritorno verso casa, la vita reale torna a farsi sentire, questi attimi del mio cammino sono un regalo il cui ricordo mi accompagnerà sino alla prossima corsa.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Corri perchè puoi stare con te stesso, pensare e rilassarti...come faccio io quando vado a farmi un giro, da solo, al parco delle Groane.
Meglio una sgambata che stare davanti al pc...