Ed un’altra settimana in Polonia va per finire. Questa è caratterizzata dal fatto che nel fine settimana non tornerò a casa, ma lo passerò a Cracovia, in compagnia di alcuni amici. Questo fine settimana spero confermi il mito sulle donne polacche. Per ora, ogni volta che ho detto che sto lavorando in un paese dell’est, la gente è partita a fantasticare su paradisi pieni di bellissime ragazze che si donavano al solo sentire che eri italiano, ed io ha ripetere che era un falso mito, che dalla caduta del muro le belle ragazze polacche vengono esportate.
Va da se che il motivo pubblico è quello di visitare i luoghi di maggior interesse della zona di Cracovia, alcuni dei quali servono e serviranno a ricordare all’intero genere umano di quanto si possa arrivare in basso, con la speranza che non si ricommettano gli stessi errori.
“Chi non conosce la storia è condannato a ripeterla”
George Santayana
Per questa settimana il responsabile del gruppo formato da me ed il collega fashion sarà l’ex punkettaro. Anche loro due si fermeranno in Polonia per il fine settimana, ma con altri propositi, loro dicono di aver già visto i monumenti e che quindi non gli resta che vedere la Cracovia moderna. A loro si aggregherà anche il 4° uomo, un ragazzo di un altro gruppo, mentre il 5° uomo, collega del 4° aspetta amici in un'altra città.
Per la prima volta abbiamo provato il ristorante dell’albergo, e penso che molto probabilmente sarà anche l’ultima, non tanto per la poca scelta dei piatti, che tra l’altro risultano non entusiasmanti, ma per il costo proibitivo.
La prima mattina di questa settimana passata in Polonia, nella sala dedicata alle colazioni, vengo accolto da canzoni italiane di inizio secolo. Questo non fa altro che aumentare la mia sensazione di emigrante, tanto che nei miei pensieri mi sembra di essere su uno di quei transatlantici che portavano i miei avi a seguire i sogni dell’eldorado nel nuovo mondo. Se chiudo gli occhi posso sentire il chiacchierare sommesso, un gruppetto che cerca di scacciare la paura e la nostalgia intonando proprio queste canzoni.
Il tempo che scorre mi riporta velocemente ai giorni nostri. Bisogna andare a lavorare.
La seconda mattina viene colorita dal collega che, scoperto che l’autoradio non ne vuole sapere di leggere i cd, continua ad insistere, trasformandosi così in un dj che alterna la musica con passaggi di rasoi elettrico, questo è il massimo che riesce ad ottenere. La smette solo quando le lamentele di fashion diventano più fastidiose del gracchiare del lettore cd.
Tra le cose che non capisco: del tipo la signora che va in palestra e poi si lamenta se deve fare 2 scalini o 4 passi a piedi (ho usato signora ma potevo usare anche collega fashion ), c’è anche il fatto che il fashion boy è un po’ di tempo che si alza presto per dormire poi sui divani della hall in attesa dell’ora di partenza. Forse sono troppo country casual per capire.
In questa settimana che precede il giorno dedicato ai lavoratori siamo riusciti ad incastrarci anche una serata godereccia. Usciti dall’ufficio, e dopo breve sosta in albergo per un cambio di abiti, ci siamo recati a Katowice, dove ci aspettava il 4° Uomo. Mentre percorro la strada che solitamente mi porta all’aeroporto mi cala la palpebra che si spalanca quando i colleghi gridano: “GUARDA LA’ UN CERBIATTO”. Ovviamente, il tempo di capire dove sono e che succede ed il cerbiatto è andato. Per caricare il 4° dobbiamo passare da una contraddizione di termini. Passiamo in un parcheggio dove siamo costretti a ritirare il biglietto, per poi riutilizzarlo 30 secondi dopo per uscire. Questo è l’unico modo per arrivare all’albergo del 4° Uomo.
Andiamo a mangiare in un locale dove ci servono come antipasto pane ed olio.
La serata dovrebbe continuare in una discoteca, ma l’ex-punkettaro viene rimbalzato e quindi io ne approfitto per accompagnarlo in un pub.
Ne troviamo uno che ha l’arredamento tipico dei bar per motociclisti, con i tavoli fatti con motori di moto e teschi in giro, mentre la musica è tutta revival anni 80, tipo colonna sonora di film di Vanzina.
Finita la nostra birra recuperiamo Fashion boy ed il 4° e torniamo ai rispettivi alberghi, senza farci sfuggire questa volta l’avvistamento di un cinghiale che cerca di attraversare la statale.
Giovedì passa nell’attesa della partenza e delle solite cavolate fatte dagli utenti che ci fanno partire tardi. Metteteci poi il fatto di riportare il 5° uomo a Katowice, il fatto che anche con il Tom Tom Fashion boy ed il 4° ci fanno fare avanti ed indietro per la statale che va a Bielsko Biala, punto di partenza, aggiungeteci che c’è così tanto traffico che l’autostrada sembra un parcheggio, arrivo al mio albergo che è già venerdì. Nel frattempo ci sono state telefonate per avvertire del mio ritardo che la svegliona alla reception ha girato anche al responsabile della cucina, pensando che io fossi un’intera comitiva.
Arrivo in albergo, ed anche se la stanza è molto piccola, e da su un rondò mediamente trafficato crollo addormentato meglio di Biancaneve e di sua cugina punta dall’arcolaio.
Nella prossima puntata si parlerà di…
Va da se che il motivo pubblico è quello di visitare i luoghi di maggior interesse della zona di Cracovia, alcuni dei quali servono e serviranno a ricordare all’intero genere umano di quanto si possa arrivare in basso, con la speranza che non si ricommettano gli stessi errori.
“Chi non conosce la storia è condannato a ripeterla”
George Santayana
Per questa settimana il responsabile del gruppo formato da me ed il collega fashion sarà l’ex punkettaro. Anche loro due si fermeranno in Polonia per il fine settimana, ma con altri propositi, loro dicono di aver già visto i monumenti e che quindi non gli resta che vedere la Cracovia moderna. A loro si aggregherà anche il 4° uomo, un ragazzo di un altro gruppo, mentre il 5° uomo, collega del 4° aspetta amici in un'altra città.
Per la prima volta abbiamo provato il ristorante dell’albergo, e penso che molto probabilmente sarà anche l’ultima, non tanto per la poca scelta dei piatti, che tra l’altro risultano non entusiasmanti, ma per il costo proibitivo.
La prima mattina di questa settimana passata in Polonia, nella sala dedicata alle colazioni, vengo accolto da canzoni italiane di inizio secolo. Questo non fa altro che aumentare la mia sensazione di emigrante, tanto che nei miei pensieri mi sembra di essere su uno di quei transatlantici che portavano i miei avi a seguire i sogni dell’eldorado nel nuovo mondo. Se chiudo gli occhi posso sentire il chiacchierare sommesso, un gruppetto che cerca di scacciare la paura e la nostalgia intonando proprio queste canzoni.
Il tempo che scorre mi riporta velocemente ai giorni nostri. Bisogna andare a lavorare.
La seconda mattina viene colorita dal collega che, scoperto che l’autoradio non ne vuole sapere di leggere i cd, continua ad insistere, trasformandosi così in un dj che alterna la musica con passaggi di rasoi elettrico, questo è il massimo che riesce ad ottenere. La smette solo quando le lamentele di fashion diventano più fastidiose del gracchiare del lettore cd.
Tra le cose che non capisco: del tipo la signora che va in palestra e poi si lamenta se deve fare 2 scalini o 4 passi a piedi (ho usato signora ma potevo usare anche collega fashion ), c’è anche il fatto che il fashion boy è un po’ di tempo che si alza presto per dormire poi sui divani della hall in attesa dell’ora di partenza. Forse sono troppo country casual per capire.
In questa settimana che precede il giorno dedicato ai lavoratori siamo riusciti ad incastrarci anche una serata godereccia. Usciti dall’ufficio, e dopo breve sosta in albergo per un cambio di abiti, ci siamo recati a Katowice, dove ci aspettava il 4° Uomo. Mentre percorro la strada che solitamente mi porta all’aeroporto mi cala la palpebra che si spalanca quando i colleghi gridano: “GUARDA LA’ UN CERBIATTO”. Ovviamente, il tempo di capire dove sono e che succede ed il cerbiatto è andato. Per caricare il 4° dobbiamo passare da una contraddizione di termini. Passiamo in un parcheggio dove siamo costretti a ritirare il biglietto, per poi riutilizzarlo 30 secondi dopo per uscire. Questo è l’unico modo per arrivare all’albergo del 4° Uomo.
Andiamo a mangiare in un locale dove ci servono come antipasto pane ed olio.
La serata dovrebbe continuare in una discoteca, ma l’ex-punkettaro viene rimbalzato e quindi io ne approfitto per accompagnarlo in un pub.
Ne troviamo uno che ha l’arredamento tipico dei bar per motociclisti, con i tavoli fatti con motori di moto e teschi in giro, mentre la musica è tutta revival anni 80, tipo colonna sonora di film di Vanzina.
Finita la nostra birra recuperiamo Fashion boy ed il 4° e torniamo ai rispettivi alberghi, senza farci sfuggire questa volta l’avvistamento di un cinghiale che cerca di attraversare la statale.
Giovedì passa nell’attesa della partenza e delle solite cavolate fatte dagli utenti che ci fanno partire tardi. Metteteci poi il fatto di riportare il 5° uomo a Katowice, il fatto che anche con il Tom Tom Fashion boy ed il 4° ci fanno fare avanti ed indietro per la statale che va a Bielsko Biala, punto di partenza, aggiungeteci che c’è così tanto traffico che l’autostrada sembra un parcheggio, arrivo al mio albergo che è già venerdì. Nel frattempo ci sono state telefonate per avvertire del mio ritardo che la svegliona alla reception ha girato anche al responsabile della cucina, pensando che io fossi un’intera comitiva.
Arrivo in albergo, ed anche se la stanza è molto piccola, e da su un rondò mediamente trafficato crollo addormentato meglio di Biancaneve e di sua cugina punta dall’arcolaio.
Nella prossima puntata si parlerà di…
1 commento:
resisti...ma come è finita poi con le pulzelle dell'est? so che sei un gentleman, quindi mi racconterai al pranzo di P&B!
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