24 aprile 2010

Tra Alba e Tramonto – 5° puntata

Buon fine settimana caro Lettore. Ti chiederai perchè inizio questo post con una frase che tipicamente si dovrebbe trovare in calce, mi dispiace ma non ho una risposta valida da darti. Per questa volta ti dovrai accontentare di questo incipit.
In questo post non vorrei perdermi in un panegirico di parole e cercare di andare subito al sodo.

Cavoli, caro Lettore, ho scritto quattro righe è ci sono dentro così tante parole poche usate che mi faccio quasi paura. Ora dovrei usare la formula “BANDO ALLE CIANCE E DIAMO FUOCO ALLE POLVERI” e perchè esimermi dal farlo... aiuto il vocabolario mi è andato di traverso.

Comunque so che quello che più ti incuriosisce è sapere cosa è successo questa settimana nelle Langhe ed allora ecco il resoconto... va bhè caro Lettore oggi va così con le frasi fatte.

Sono partito domenica sera, da solo, perchè per vari motivi c'era la necessità di essere autonomi. Quindi lunedì mattina arrivo in ufficio e mi metto in attesa della collega che doveva avere una riunione in un altro dei tre palazzi sparsi per Alba, appartenenti al cliente per cui lavoriamo.
Lei arriva prima del previsto dicendo che si era sbagliata e che la riunione era venerdì mattina non lunedì. Comunque questo non ferma il normale flusso degli eventi ormai standardizzati come la riunione del lunedì mattina. La giornata scorre poi come tutti i lunedì con attività da fare e cose da vedere ed imparare. Inizia anche la mia vera formazione da senior aziendale, con prima indicazione degli obbiettivi e cose. Inizio così anche un attività d'introspezione personale.
Martedì sono io l'autista del team. La macchina della collega è dal meccanico a riparare un regalino lasciatole nel parcheggio. La cosa più rilevante è un'altra. L'evento mondano. Siamo andati al cinema a vedere una bella commedia francese: IL PICCOLO NICOLAS ED I SUOI GENITORI.
Il cinema è il classico cinema da oratorio, nulla a che vedere con le multisala metropolitane. Arriviamo un po' prima perchè pensavo di trovare folla, ed invece ci classifichiamo terza e quarto. Trascorsi 5 minuti siamo ancora solo in quattro nella sala, tanto che penso ad una proiezione privata ed al fatto che la contemporanea semifinale di Champions Legue abbia catalizzato tutti davanti al televisore. Dopo 10 minuti però inizia ad arrivare gente, ed alla fine saremo noi due quelli che alzano un po' l'età media degli spettatori. Il film è molto divertente ed aiuta anche a distogliere la mente dal lavoro, che sembra ormai l'unico argomento di discussione.
Mercoledì il duro scontro con una realtà a me lontano. Assisto al dialogo tra la mia collega ed un'altra ragazza. Loro hanno una visione del lavoro che è l'antitesi della mia. Per loro il lavoro sembra essere la parte più importante della propria vita. Usano anche frasi uguali per esprimere il concetto, ed il che un po' mi spaventa, ma forse sarà dovuto al fatto che hanno una formazione lavorativa molto simile, visto che hanno lavorato/lavorano per la stessa società, che ha dirla tutta è anche una di quelle per cui non andrei mai a lavorare, ma questa è un'altra storia.
I loro racconti di vita lavorativa un po' mi spaventano e mi turbano. Vuoi vedere che sono io che non ho capito nulla della vita, io che vedo il lavoro come una parte della vita, ma non di certo la principale, anzi nella mia classifica non entrerebbe neanche in semifinale.
Comunque provo a capire, sforzandomi, le loro motivazioni.
Giovedì è una giornata tragica. Io sono ancora un po' turbato, la collega non sta bene, e si respira aria cattiva. Tra le altre cose sono sempre più deluso dal comportamento ignavo dei miei colleghi. Solo in pochissimi hanno risposto alla mia mail d'invito, e la maggior parte dei pochi che hanno risposto lo hanno fatto dopo mia sollecitazione. Questo si trasforma in un altro argomento di discussione che però porta al voler combattere questa apatia generale proponendo altri eventi. Tanto che la collega propone l'organizzazione di un Vespertino.
Nel pomeriggio ricevo risposta ad una mail inviata agli utenti. Il primo commento alla lettura della loro risposta è che sono degli idioti, cosa che pensano anche le altre persone del gruppo. Ci ritroviamo quindi in tre a rispondere, ognuno per la propria area, alla mail. Io per la prima volta devo fare quello che smussa gli animi e deve cercare di non fare polemica. INCREDIBILE. Il lavorare però tutti insieme ci porta alla decisione di cercare di organizzarci anche per i giorni futuri in tal modo.
Per fortuna che anche giovedì in qualche modo passa, perchè anche prepararmi la cena mi è sembrato un ostacolo insormontabile.
Venerdì, sbrigate le faccende di routine, scendo ad incontrare gli altri e cominciamo a lavorare. Si forma un bel clima ed il lavoro sembra un po' meno pesante.
La serata che avevo cercato di organizzare con i colleghi è definitivamente saltata a causa della defezione di metà di quelli che dovevano venire, che non hanno avuto neanche il coraggio di scrivere di persona ma hanno mandato un portavoce. La DELUSIONE davanti a questi personaggi ed al loro modo di fare è davvero tanta. Mentre scrivo la mail dove avverto che la serata è saltata a causa della bassissima partecipazione, mi trovo a riscrivere la frase di saluto più volte. Vorrei far capire a questi personaggio cos'è l'educazione e cosa significa “partecipare” ma i tono mi sembrano sempre polemici o cosa ed allora mi accontento di un semplice SALUTI e rimando questa mia rivalsa a queste righe ed alla canzone che non ho potuto dedicargli ma che tu, caro lettore, troverai di seguito.

… all'inseguimento del sole ...

1 commento:

Pietro ha detto...

Eh la partecipazione...Ma come ti chiederebbe l'ammogliato (strano il suo silenzio): come butta con la collega? Vai!