07 agosto 2010

Tra Alba e Tramonto – 20° puntata

Caro lettore, scrivo questo post con un po' di torcicollo, con gli occhi ancora pieni di sonno e la testa che è qui mentre la materia grigia probabilmente è in viaggio per altri lidi.
Vista la situazione provo a mettere giù gli eventi un po' come se fosse la lista della spesa, magari ne viene fuori qualcosa anche di buono.
Iniziamo col dire che la settimana non è stata delle più facili e leggere. Questa è la prima settimana in cui faccio parte del gruppo di “Manutenzione”, quindi appena entra la responsabile mi presento nuovamente. Lei mi chiede come va, se ho arretrati di lavoro su altro progetto e via dicendo.
Io le dico che devo finire l'aggiornamento dei dati e che mi ci vorrà l'intera giornata.
Ci aggiorniamo così al giorno successivo.
Io vado avanti come al solito ma mi sento un po' un pesce fuor d'acqua. Lì solo ad arrangiarmi.
Lo spirito poi è di quelli bassi. Motivi i più diversi. Dal lavoro alla vita in genere. Ho la sensazione di remare contro tutto il mondo, ed anche una piccola delusione si trasforma in una tragedia.
Mi sforzo di pensare positivo, ma caro lettore ammetto che non è proprio facile quando il lunedì mattina ti svegli e la trasmissione radio che ti faceva compagnia è andata in ferie ed al suo posto c'è la tristezza, così che ti trovi a fare zapping tra le varie frequenze per scoprire che in agosto il piattume è davvero generalizzato.
Arrivi in ufficio ed un amico ti manda un link ad un forum dal titolo: “QUELLI CHE SCELGONO LA VITA AL SUCCESSO!”.
Poi ti chiama la collega ed anche lei è in crisi, e poi un'altra e tu ti chiedi perchè tutto questo capita a me mentre guardi il collega che riesce anche a schiacciare un pisolino mentre la vicina di scrivania urla al telefono al compagno per non so quale problema con la banca.
Ed io lì a controllare dati. Arrivo a sera che ho il fascino basso tanto che devo chiedere “l'aiuto da casa”.
Ringrazio, a tale proposito, tutte le persone che hanno risposto ed hanno contribuito a risollevare un po' le sorti di questo consulente con la valigia e con il FASCINO altalenante. Grazie.
Devo dire che più passo il tempo lontano e più riscopro il valore dell'amicizia.
Martedì lo passo a leggere varia documentazione per il nuovo compito assegnatomi. Nel pomeriggio mi anticipano anche che probabilmente sarò assegnato al progetto LUSSEMBURGO, per cui ci sarà una riunione giovedì.
Mi trovo così in piena confusione, da una parte studio un argomento che non centra nulla con la mia futura occupazione, e di cui so davvero poco, mentre dall'altra mi viene assegnato un progetto, anche se piccolo da parte del cliente, cosa che per la mia azienda non sarei in grado di fare.
Mal di testa.
Mercoledì chino sui libri a studiare. Devo anche spostare una riunione della collega che si trova da Istanbul. Intanto da Milano arrivano le mail riguardanti la nuova sede.
Mi costringo ad uscire presto per andare a fare un po' di spesa. Va da se che il presto sarebbe considerato moto tardi da persone con un lavoro ed una vita più normale.
Giovedì le cose piano piano si mettono in fila, in qualche modo. Dalla video conference scopro che non ci saranno trasferte in Lussemburgo e che l'attività è molto meno gravosa del previsto. Praticamente nulla rispetto a quanto fatto per la Turchia.
Arrivo così a venerdì un po' più rinfrancato. Ed anche il tempo, che è stato per tutta la settimana assai variabile, si sveglia di buon'umore.
Il programma che ho messo in piedi sembra funzionare. È vero ho perso una mezza giornata dietro ad un errore banale di computazione, ma erano anni che non programmavo più.
Va da se che presentato il risultato del lavoro subito mi viene chiesto un aggiornamento, che all'inizio sembra una banalità e che invece si rileva più complicata del previsto. Intanto il nuovo amministratore delegato ne approfitta per recuperare il pippozzo che non ha fatto alla cena aziendale, con una serie di mail moralizzatrice che a me fan più girare le balle che altro.
Nel fra tempo continuo a sbattere la testa alla ricerca della soluzione per il piccolo aggiornamento richiesto. Mi stacco dal pc solo per lasciarlo ad un collega che deve fare un lavoro per cui ha bisogno di un accesso fuori rete aziendale.
Riappropriatomi del pc arrivano i famosi aggiornamenti richiesti due settimane fa. Gli do un occhiata. Tragedia. Se avessi presentato io un lavoro così avrei rischiato almeno tre giorni di ramanzina e una serie di note negative da poter farci un'opera in quattro atti.
Sono indeciso se iniziare ora a mandare l'analisi con l'elenco degli errori che sarebbe lungo quanto l'inferno di Dante, ma meno poetico o partire e tornare a casa.
Secondo te, caro lettore, cosa ho fatto?



...all'inseguimento del sole...

1 commento:

Pietro ha detto...

Carmine, coraggio. E' difficile, lo so, ma prima o poi passa. Per forza. Mentre tutti erano già via, praticamente, venerdi io ho fatto l'ultima teleconferenza con il cliente americano che ha pensato bene di snocciolarmi un po' di dati.
Ma anche io ho staccato il cervello. Se ne parla tra due settimane. Tanto, qualcuno scontento ci sarà comunque. Ma è un problema loro. Noi abbiamo sempre un vantaggio. Possiamo dire "non sono come te, nè voglio diventarlo". E ci possiamo guardare allo specchio senza schifo. Resisti!