15 gennaio 2011

Tra Alba e Tramonto – 38° puntata


Caro lettore eccomi qui, un po' infreddolito e raffreddato, grazie all'unzione di alcuni colleghi, a raccontarti la prima settimana di trasferta di questo nuovo Anno.
Partenza lunedì mattina molto presto. Questa volta è dura perchè stavo giusto prendendo il giro di svegliarmi verso le 9:00, ma a quell'ora mi aspettano in ufficio.
Viaggio solo in quanto la collega dovrà fare un po' di avanti ed indietro ed io aspetto una risposta per una visita medica.
Partito c'è un po' di foschia e la radio che mi fa compagnia. Il traffico è il solito, abbastanza scorrevole. Arrivato sul primo scambio di autostrada che mi porta verso sud vengo avvolto da una coltre di nebbia. Già il paesaggio non è proprio tra i memorabili, ma non vedo nulla o quasi. Vedo la riga delle corsie, l'asfalto, i guard rail, e nessun segno di vita. Non viaggia proprio nessuno. Per fortuna che c'è la radio. Altro cambio di autostrada, per andare verso ovest e qui tutto cambia, o quasi. Il clima si fa uggioso, ma ed il traffico cresce. Altro passaggio di autostrada e torno a puntare verso sud. La giornata si fa ancora più uggiosa ed il traffico più significativo, ma certamente non degno di finire raccontato in nessun notiziario.
Arrivo in ufficio e saluto. Accendo il pc e vedo piano piano apparire le 400 mail che mi sono arrivate in questi giorni di ferie. Arriva anche la collega. È super raffreddata.
Il tempo di togliersi il paltò e vengo a scoprire che c'è da traslocare su altre scrivanie. Dal posto finestra/condizionatore siamo finiti all'angolo, altra zona dell'ufficio. In questa maniera io sono in una posizione che fa un po' usciere, e la collega prende il posto a fianco della nuova responsabile.
Mi devo ambientare un po', ma il tempo è tiranno e le cose da fare tante. Mi metto a smaltire la posta ed a lavorare. Arrivo così a sera.
Rientrato in residence sono così sfasato che mangio e mi addormento con il libro in mano e la tv accesa.
Martedì riunione a sorpresa, ma ormai ci sto facendo il callo. E poi sono focalizzato sul film che andrò a vedere al cinema, e diciamo che anche il tempo da il suo aiutino. Dopo la giornata uggiosa questa è bella soleggiata ed anche palindromica con i suoi cinque numeri uno. Ricorda un libro di Hornby, Alta Fedeltà, con il protagonista e le sue classifiche dei cinque migliori...
Faccio tardi, come al solito e corro a casa. Cena a strafogarsi e poi di corsa al cinema. Provo una scorciatoia, o quello che penso possa esserlo, ed invece si rivela essere una piccola strada di montagna che ha deciso di svernare tra le colline. Ci sono anche dei bei tornanti alpini. Vengo colto dal dubbio di non arrivare in tempo quando scollino e mi si presenta per un attimo un bello scorcio di Alba vista dall'alto. Arrivo in tempo, tanto in tempo che sono il secondo ad entrare in sala, eppure non manca tanto tempo. A pochi secondi dall'inizio ecco che arriva la gente, una trentina, ma per un cinemino d'essai, di martedì... il film WE WANT SEX merita di essere visto.
Torno a casa e spero in una bella notte riposante ed invece? La cena ha deciso di riproporsi e passo a fare staffette dal letto al bagno. Non trovo neanche la coperta di scorta.
Mercoledì mattina segnalo la cosa alla responsabile del residence che mi dice che hanno dovuto recuperare le coperte in più per tre nuovi occupanti che dormono con tre coperte per ciascuno e riscaldamento a palla.
Arrivato in ufficio scopro che i tre sono i consulenti indiani con cui lavora una delle colleghe dell'ufficio.
Passo una buona parte della giornata a cercare di far capire ai vari utenti con cui ho a che fare che non è il sistema che non funziona, ma a volte alcune loro sinapsi saltano e sbagliano magari a digitare i tasti, o guardano il problema dal lato sbagliato.
Anche questo giorno passa ed io mi trovo al supermercato a fare un po' di spesina ed a sperare che la collega non mi abbia unto. Per ora sembra che i suoi germi viaggino in senso antiorario, tanto che nei cassetti dei colleghi oltre a fazzoletti di carta sorgono flaconi di medicinali.
Rientrato in appartamento trovo una nuova copertina che subito viene adagiata sul letto.
Dormo come un sasso e mi risveglio che siamo a giovedì.
Solito tran tran. L'unico punto di nota lo vivo al rientro dalla pausa pranzo.
Un dipendente della società per cui presto servizio mi cerca, così esordiscono i miei colleghi quando metto piede in ufficio. Sono un po' sbalordito perchè oltre a conoscere pochi dipendenti, non mi sembra di avere fatto cavolate degne di strigliate vis a vis.
Scopro che la persona che mi cerca è la stessa che per errore aveva mandato gli auguri di Natale a tutti, ma proprio tutti. Dopo un po' arriva e mi ringrazia per la mail che gli ho scritto in risposta. Ha detto che gli ha fatto piacere leggerla.
Lo ringrazio ed un po' imbarazzato mi rimetto a lavorare.
Nel pomeriggio mi vengono assegnate alcune patate bollenti, che mi dovrò smazzare prima di partire per la città delle città la prossima settimana.
Arriviamo così a venerdì. Nell'atrio del residence corro in soccorso della responsabile che non riesce a capirsi con il trio di indiani. Faccio da traduttore, e colto da somma bontà mi offro di accompagnare il trio in ufficio.
A pranzo riceviamo in ufficio la vecchia responsabile con il suo bel pargoletto.
Il pomeriggio passa, tra organizzazione di riunioni, riunioni saltate, gente che si vanta di aver trovato soluzioni che in realtà gli ho dettato io e cose del genere.
La mia visita medica salta al prossimo fine settimana, forse. Posso però accettare l'invito di alcuni amici a cena. Il viaggio di ritorno è un tutto nebbia e foschia, ma ormai ho la strada mandata a memoria, la voglia di tornare a casa e vedere amici e parenti che funge da stimolante, tanto che mi sembra che mi si sia migliorata la vista.
… all'inseguimento del sole ...

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