29 gennaio 2011

Tra Alba e Tramonto – 40° puntata

Eccoci di nuovo qui caro Lettore, io davanti alla tastiera a ricostruire la settimana appena trascorsa e tu a leggere queste mie righe.
Questa è la settimana dopo il caldo mite di Istanbul e con il freddo che ha avvolto le Langhe.
La settimana che preludia un periodo di cambiamenti e di scelte aziendali. Una specie di crocevia.
Questo ha portato il sottoscritto, lunedì sera, a cena con la collega a parlare di futuro e di scelte. Ed il buon cibo ha aiutato lo scorrere delle parole, ed il dialogare di argomenti non proprio leggeri, ma necessari. Non è facile continuare a parlare di lavoro quando arrivi a fine di una giornata lavorativa, dove a volte ti trovi svuotato, ma a volte è giusto così, ahimè.
Dimenticavo di dirti che mi è arrivato un richiamo perchè ho troppe ferie arretrate. Ogni volta che si tocca questo tasto mi innervosisco. Se chiedo ferie mi si dice che il momento è critico, che non c'è possibilità, che per il cliente è un momento critico, che devo tener conto che è meglio usarle alla fine del progetto e cose del genere. Poi mi chiedono come mai ho così tante ferie arretrate, che le devo fare al più presto, ma non ora... Allora se vogliamo quadrare il cerchio, datemi un martello e vediamo cosa ne viene fuori.
Per fortuna che martedì l'evento mondano, cioè la solita uscita per il cinemino, ha un po' alleggerito l'atmosfera. A questa serata si sono aggregati un dipendente italiano, assunto in Lussemburgo che lavora ad Istanbul (potere della burocrazia) e la collega. Ed ecco che dopo tanto tempo mi ritrovo al cinema in compagnia. Il film è carino, con qualche passaggio a vuoto forse, ma carino. Caro lettore te lo consiglio AMERICAN LIFE.
Ed ecco che arrivo a raccontarti il mercoledì appena trascorso senza aver detto nulla del lavoro.
Potrei quindi raccontarti delle mille mail che ho dovuto scrivere all'amministrazione per poter compilare correttamente il rapportino presenze, o di come l'Orco non mi parli perchè non sono il più alto in grado. Non ci crederete ma chiama la mia collega per chiederle cose che riguardano ad esempio la mia nota spese, che lei ovviamente non è tenuta a sapere e che quindi mi deve chiedere. Io le rispondo e lei riporta quanto detto all'Orco. Tutto questo non fa altro che rendere tutto più surreale. Ammetto che poi sono prevenuto quando si parla dell'Orco, forse perchè da l'impressione che non abbia fiducia in noi e che noi si voglia fregare i soldi all'azienda pompando la nota spese, come probabilmente fa lui. Scusa lettore ma questa cosa mi fa imbestialire, ma come puoi pensare che io metta in nota spese la fattura del residence se non l'ho pagata io?!? non si parla proprio di bruscolini. Non è che passa inosservata, eppure lui deve controllare, verificare, rompere e poi si scorda di fatturare al cliente le spese di trasferta od l totale dei giorni lavorativi.
Lasciamo stare.
Mercoledì sera mi trovo solo a fare la spesa, quando incrocio un'altra consulente che lavora nello stesso ufficio. Due chiacchiere e scrocco un passaggio dal supermercato al residence.
Almeno il fascino è ancora a buoni livelli.
Giovedì, ed eccomi qui. Degno di nota solo il mio scervellarmi su un 'attività che pensavo di dominare per giungere alla conclusione che l'errore era nello scenario e non nell'attività, cioè non si possono usare le stesse regole fiscali per paesi diversi. La mia collega se n'è sicuramente accorta, ma come i bravi maestri ha lasciato che io arrivassi alla soluzione da solo.
La sera mi faccio accompagnare nel mondo di Morfeo dall'ennesima partita di Coppa Italia.
Venerdì arriva quasi inaspettato. Quinto giorno della settimana lavorativo, il giorno in cui non ci va la cravatta e la camicia. Mi trovo così a prima mattina a riflettere che ormai misuro lo scorrere del tempo guardando il numero di camice pulite che ho nell'armadio e non i giorni sul calendario. Una nuova specie di datario, del tutto personale. Oggi mi restano ancora tre, due, una camicia pulita...
e poi resta la valigia da rifare, ma questa volta con i panni sporchi.
In ufficio si inizia a viaggiare a ranghi ridotti, due colleghe sono in viaggio verso sud, ed un'altra è impegnata in riunioni esotiche con utenti indiani. Sembra una giornata tranquilla, quando ricevo la telefonata della collega, che è per l'appunto in viaggio verso la capitale nel suo giorno di ferie, che mi dice che l'Orco l'ha chiamata per avere dei numeri di telefono che posso recuperare solo io che sono in ufficio. E ci risiamo. Un'altra triangolazione inutile. Di buono questa situazione ha che io non sento l'orco da Dicembre, e ci ho guadagnato in salute. Arriva anche il solito padulo del venerdì sera, ma lo sbrigo giusto in tempo per uscire una decina di minuti prima con la scusa di accompagnare un collega a recuperare l'auto. E mi ritrovo di nuovo sulla strada che mi riporta a casa.



… all'inseguimento del sole ...

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