08 agosto 2007

E sono di nuovo uno dei tanti

Che brutta sensazione scoprire di non essere poi così importante, di essere uno tra i tanti.
Tu che pensi di avere o di essere qualcosa di più, quel quid che…ed invece.
Si dice che nessuno è insostituibile, e forse la fuori c’è qualcuno che mi somiglia oppure a cui io assomiglio, non proprio uguali ma simili, e forse ce n’è più di uno. Eppure ho sempre pensato di essere nel mio piccolo unico.
Non mi basta essere riconoscibile. Voglio di più.
Non ho mai seguito mode o tendenze, ho cercato di essere sempre me stesso, magari esagerando a volte con l’originalità. Ho scoperto che molti miei amici, prima di conoscermi, pensavano fossi strano forte per il modo di vestire e di fare, ed a volte erano in imbarazzo quando prendevamo la metrò insieme.
E trovare persone, anni dopo l’università, che si ricordano perfettamente di te e tu non ci hai neanche mai scambiato una parola. Non più tardi di due settimane fa, ad una festa in una cascina nelle campagne tra Cremona e Mantova, ho incrociato un ragazzo che si ricordava di me dagli anni del poli, ed io non sapevo neanche chi fosse…mi ricordava a malapena Schumacher.
Penso che dopo le ragazze carine dei corsi, che ahimè erano sempre pochissime, la persona che più dava nell’occhio ero io.
Ma tutto questo non centra. Alla fine questo post è soltanto l’ennesimo sfogo per la mancanza di una persona accanto.
Cerco una donna, ho ancora gusti classici e semplici, per cui non essere: uno degli amici; uno dei colleghi; uno che è in fila con lei alla cassa del supermercato; uno che aspetta alla stessa fermata o con cui lamentarsi degli orari estivi dei pullman; uno che passava di lì in quel momento; uno per capire che si ama ancora l’ex o non lo si ama più; uno che c’è se serve.
Vorrei essere uno, due, tre…centomila…un milione…otto miliardi…dodici triliardi …novantasei fantastiliono… quasi la totalità per lei, ma non tutto e lo stesso sarebbe lei per me, ma forse questa è solo utopia.
Ed ora ci vorrebbe Daniele Silvestri, potrebbe cantare :
http://www.youtube.com/watch?v=xzMzAE3Ik7E

2 commenti:

Anonimo ha detto...

a quanti capita di essere "uno tra tanti"?penso sia capitato più o meno a tutti...(a me tante volte!). Ma poi è anche questione di relativismo o di tempo. Di relativismo perchè a volte si tratta semplicemente di "sentirsi" e non di "essere", cioè possiamo avere una percezione sbagliata o comunque il nostro stato può essere mutevole. Ed è qui che entra in gioco il fattore tempo. Forse a volte ci si dà tempi troppo brevi per capire se si può sperare a qualcosa o se si è solo "uno dei tanti". L'idea di essere unici per qualcuno credo non sia molto buona. Cioè...io vorrei essere unica per più persone ma non nel senso di essere adorata, vorrei essere stimata. Invece per l'amore vorrei una cosa diversa. Non voglio pensare solo alla fase dell'innamoramento verso qualcuno e da qualcuno, ma anche alle gioie e alle difficoltà di un percorso insieme, a una fiducia completa a un feeling fortissimo. E se fossi veramente speciale per quella persona,sarebbe bellissimo, ma ci crederei se me lo dicesse solo dopo tanto tempo, parlando a ragion veduta. Io non sono fatta per essere corteggiata, per ricevere complimenti...Non mi piace molto che qualcuno si innamori di me, prima di me. Mi mette solo che in imbarazzo. L'ideale sarebbe allora un innamoramento reciproco simultaneo..che accade solo coi colpi di fulmine..che poi non sempre funzionano...Infatti a me capita di innamorarmi o di far innamorare col tempo. Ma tornando al discorso dell'essere speciali, secondo me per esserlo non bisogna per forza far innamorare qualcuno. (Infatti le persone che mi interessano non si innamorano mai di me..ma ciò non significa che io non sia speciale!!!ihihihi...scherzo...)
azz..sto incentrando la risposta troppo su di me

comunque secondo me ti stai fissando un po' troppo con questo problema, perchè ne stai facendo una questione di fallimento personale e sbagli. E più che altro una questione di sfiga direi. Come hai trovato lavoro, troverai anche la persona giusta (anche se il discorso è diverso..vabbè...ma me lo sento dire pure io!). Sembra quasi che stai perdendo treni nuo dietro l'altro. Invece sei ancora giovane e per di più maschio..ne hai di tempo per mettere su famiglia! E non farti troppe paranoie che non è il caso!Ci stanno i momenti di sconforto e di sfogo, di analisi semi-distruttiva. Però mica ci si deve fossilizzare su queste cose. Capisco anche che magari gli amici hanno situazioni diverse dalla tua (e ti posso capire...perchè pure per me è così!) però non farti troppo condizionare dai confronti...

rileggendo quello che ho scritto mi viene da pensare che probabilmente i lettori (in particolare quelli maschi) diranno "ma che caxxo sta a dì sta qui?". Effettivamente mi intendo poco di psicologia maschile però mi è dispiaciuto leggere un post così disfattista perchè secondo me sei una persona che vale.
Marta

Anonimo ha detto...

questo post è nato da alcune frasi che mi sono state dette in breve tempo, da persone diverse.
cercavo il mio "davanzale", se così si può dire.
questo èsolo uno sfogo, ed a rileggerlo sembra anche un po' "patetico", ma come si dice:
PERCHè RESTARE
RESTARE SOLI
FA MALE ANCHE HAI DURI
LORO NON LO DICONO MA
PIANGONO CONTRO I MURI.

grazie per l'ultima frase e per tutto il commento