Ecco, mi sono fatto convincere a fare questo maledetto viaggio e non posso neanche arrabbiarmi con la persona che mi ha convinto, visto che sono proprio io. Questi sdoppiamenti di personalità per autoconvincermi a fare le cose che già so che farò mi sembra solo una difesa di carta davanti al mare di terra che si vede dal finestrino di questo aereo.
Se non ne vedessi le ali direi di essere su un toboga al Luna Park da come si balla, anche se a ben guardare l’aereo ricorda uno di quelli delle giostre, ma dove sarà mai il baracchino dello zucchero filato…lasciamo perdere ogni vaga idea di mettere nello stomaco qualcosa. Dovevo utilizzare il metodo Marquez, bere quattro whiskey prima di salire in aereo, ma probabilmente il pilota se ne è serviti anche di più. Quando sono salito e l’ho visto mi sembrava uno di quei barboni ubriachi appena uscito dalla casa della provvidenza con il vestito “nuovo” in dosso. Tra le altre cose aveva uno sguardo che gli permetteva di guardare in contemporanea gli strumenti ed il paesaggio, nel senso del culo dell’hostess. Ma i piloti non dovevano avere una vista perfetta? Probabilmente lui ce l’ha, almeno per un occhio alla volta.
Spero non voglia usare l’aereo come shaker per agitare il suo martini, che qui quello che si agita sono io, e sono anche senza oliva, quindi cattivo.
Gli altoparlanti gracchiano che ci troviamo in una zona di vuoti d’aria, e quindi ci prega di tenere allacciate le cinture e di chiudere i tavolini davanti a noi. Se potessi gli direi che oltre la cintura mi sono legato al sedile anche con le bretelle, tanto da sembrare un esperimento di escapologia.
Devo pensare a qualcosa, devo riuscire a concentrarmi su un’idea od un pensiero altrimenti quando scendo da questo aereo sembrerò il fratello del pilota. La gente mi guarda come se fossi un maniaco appena uscito dal cinema dopo aver visto Arancia Meccanica, Natural Born Killer o Titanic, con l’idea fissa di ammazzare quel gastone di Di Caprio in maniera truculenta.
A che cosa posso pensare. Al lavoro lasciato in una delle città con la peggior area d’Europa? Agli utenti con il cervello sott’olio per conservare più a lungo il loro neurone adibito alle funzioni vitali?
Agli amici? Meglio le amiche, allora. Ma no che poi mi intristisco perché penso che non riesco mai a vederli. Ci sono penso alla stupenda rossa, occhi verdi che mi aspetta alla fine di questo viaggio. Ripenso al modo casuale con cui ci siamo conosciuti, alle belle giornate passate insieme nelle rispettive città di origine. Ai viaggi da lei. Alle lunghe telefonate in cui più delle parole contava il suono della sua voce. Alle gita fuori porte che finivano sempre con una pennichella su qualche prato all’ombra di qualche albero. Ai giorni grigi senza sentirla. Alle montagne russe dei sogni che la vedevano protagonista. A lei che si avvicina con in mano due bicchieri di buon nettare degli dei per accompagnare i ricchi e saporiti piatti delle sue terre.
Se non ne vedessi le ali direi di essere su un toboga al Luna Park da come si balla, anche se a ben guardare l’aereo ricorda uno di quelli delle giostre, ma dove sarà mai il baracchino dello zucchero filato…lasciamo perdere ogni vaga idea di mettere nello stomaco qualcosa. Dovevo utilizzare il metodo Marquez, bere quattro whiskey prima di salire in aereo, ma probabilmente il pilota se ne è serviti anche di più. Quando sono salito e l’ho visto mi sembrava uno di quei barboni ubriachi appena uscito dalla casa della provvidenza con il vestito “nuovo” in dosso. Tra le altre cose aveva uno sguardo che gli permetteva di guardare in contemporanea gli strumenti ed il paesaggio, nel senso del culo dell’hostess. Ma i piloti non dovevano avere una vista perfetta? Probabilmente lui ce l’ha, almeno per un occhio alla volta.
Spero non voglia usare l’aereo come shaker per agitare il suo martini, che qui quello che si agita sono io, e sono anche senza oliva, quindi cattivo.
Gli altoparlanti gracchiano che ci troviamo in una zona di vuoti d’aria, e quindi ci prega di tenere allacciate le cinture e di chiudere i tavolini davanti a noi. Se potessi gli direi che oltre la cintura mi sono legato al sedile anche con le bretelle, tanto da sembrare un esperimento di escapologia.
Devo pensare a qualcosa, devo riuscire a concentrarmi su un’idea od un pensiero altrimenti quando scendo da questo aereo sembrerò il fratello del pilota. La gente mi guarda come se fossi un maniaco appena uscito dal cinema dopo aver visto Arancia Meccanica, Natural Born Killer o Titanic, con l’idea fissa di ammazzare quel gastone di Di Caprio in maniera truculenta.
A che cosa posso pensare. Al lavoro lasciato in una delle città con la peggior area d’Europa? Agli utenti con il cervello sott’olio per conservare più a lungo il loro neurone adibito alle funzioni vitali?
Agli amici? Meglio le amiche, allora. Ma no che poi mi intristisco perché penso che non riesco mai a vederli. Ci sono penso alla stupenda rossa, occhi verdi che mi aspetta alla fine di questo viaggio. Ripenso al modo casuale con cui ci siamo conosciuti, alle belle giornate passate insieme nelle rispettive città di origine. Ai viaggi da lei. Alle lunghe telefonate in cui più delle parole contava il suono della sua voce. Alle gita fuori porte che finivano sempre con una pennichella su qualche prato all’ombra di qualche albero. Ai giorni grigi senza sentirla. Alle montagne russe dei sogni che la vedevano protagonista. A lei che si avvicina con in mano due bicchieri di buon nettare degli dei per accompagnare i ricchi e saporiti piatti delle sue terre.
Se continuo così va a finire che sbavo più di una lumaca e l’hostess rischia di scivolare fuori dall’aereo.
“Tra qualche minuto atterreremo all’aeroporto dell’isola che non c’è, siete pregati di spegnere ...”
“Tra qualche minuto atterreremo all’aeroporto dell’isola che non c’è, siete pregati di spegnere ...”
Capitano non si preoccupi ho spento tutto, anche la facoltà di elaborare pensieri complessi. Non vedo l'ora di essere fuori di qui e dentro al mio sogno.
DRIIIIIN!!! DRIIIIIN!!! DRIIIIIN!!! DRIIIIIN!!!
Apro gli occhi e mi ritrovo in uno di quei Lunedì che vorresti che fosse già Sabato.
Il mio subconscio inizia ad intonare "ODIO I LUNEDI! ODIO QUEI GIORNI LI!"
Per i disegni un grazie a Diego.
4 commenti:
La semplicità con il qualce sei riuscito a raccontare qualcosa attorno alle immagini è disarmante!
Sei un grande Carmine!
Diego! ;)
PS: prima o poi pubblichiamo qualcosa!
grazie diego, arrossisco...ma forse è colpa del rum!
i disegni sono davvero belli, e mi sembrava giusto che entrassero nel blog accompagnati dalle parole, che occupano abitualmente queste pagine.
ancora grazie.
Ugo
Complimenti ad entrambi!!!!
Grande talento dei due gambarini!
manca solo una colonna sonora
cits
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