15 marzo 2009

Torino/Bielsko-Biała - 52° puntata


Son diventato famoso! Anch’io ho avuto i miei 15 minuti sotto i riflettori.
Pensavo che prima o poi avrei incontrato un compagno di scuola, un vicino di casa, un cugino o parente di primo/secondo/terzo grado, un ex collega o cose del genere ed invece…
Ma iniziamo con ordine.
L’ennesimo martedì in fila dalla “ZIA VANIA”. Prima o poi le dedicherò un intero post. Comunque mentre sono in coda per ritirare il mio ennesimo pass, perché non è possibile fare un pass che copra tutto il periodo della trasferta, o anche solo un mese. Ogni settimana è la solita solfa. La “ZIA” mi chiama per ritirare il mio pass e quando esco dal gabbiotto una delle persone in coda mi chiede se sono l’autore di questo BLOG.
Sono un po’ spiazzato ed imbarazzato.
Solo uno dei miei colleghi sa dell’esistenza del blog, o meglio la sua fidanzata, tutti gli altri non sanno che mi diletto a tenere un diario di questa esperienza lontano da casa.
Il lettore mi racconta come è arrivato a queste pagine, che mi aveva riconosciuto dalla foto, e quando ha sentito il nome era sicuro che fossi io l’autore degli scritti sulle trasferte polacche. Mi fa i complimenti, mentre il mio capo mi guarda un po’ basito, non capendo molto del dialogo tra me ed un emerito sconosciuto. Io non lo aiuto perché resto molto nel vago.
A proposito:
Lettore in trasferta in Polonia, non so neanche il tuo nome, se ricapiti su queste pagine lascia un messaggio per confutare questo mio piccolo momento di “celebrità”. Grazie
La parte più difficile dopo aver lasciato il “fan” nelle grinfie della “ZIA” è stato non farsi “grandi” con i colleghi e far passare l’evento in secondo o terzo piano. Una volta tanto che mi posso vantare ed invece per il quieto vivere è meglio mantenere un basso profilo.
In mio aiuto sono arrivati i soliti casini dell’ufficio e la caduta della rete che fa impazzire un po' tutti. C'è stato un momento in cui ho seriamente pensato e proposto di ripassare a carte e penna per sostituire il mezzo elettronico di invio messaggi.
Comunque, dopo l'ennesima dimostrazione che i tre utenti di riferimento non hanno capito come gira il lavoro (2 giorni per capire come mai non tornano alcuni totali, io dopo aver proposto di aiutarle ci ho messo 3 minuti a trovare gli errori. Bastava guardare i segni delle registrazione).
Ora qualcuno starà pensando che esageri. Forse. Ma quando questo nuovo trittico di madonne, alle 16:00 fa cadere le penne, senza essere arrivata a nessuna conclusione, oppure mi riprende perchè oso accendere le luci e disturbare il loro stato catatonico... va beh.
Ammetto: questa settimana in Polonia l'ho vissuta come una punizione. Non ho capito perchè ci hanno costretto all'ennesima settimana all'estero. Questa decisione ha ristretto a 3 giorni il lavoro effettivo, mettendo tutti sotto pressione per il caricamento dati; non ci è stata data la possibilità di interagire con gli utenti finali, unico motivo per cui dovrebbe essere necessario questo viaggio in un luogo in cui un 'ora di sole è visto come un evento prodigioso, tanto da far uscire tutti, da fare foto... scusa lettore l'ennesimo sfogo.
Vediamo di cambiare un po' discorso.
È tornato il classico giovedì godereccio, questa volta dedicato al compleanno del collega autista.
Il gruppo per l'evento vede nuove entrate: italiani di un team che lavorano in associazione con noi, il capo di tutta la baracca ed una delle sue persone di fiducia, appena ritornata dalla Slovacchia. La tavolata è davvero eterogenea. Scopro addirittura che uno dei commensali ha la mia stessa carriera di studi, tanto che ci troviamo a fare commenti sui professori e scritte.
Io ho uno scambio di battute con il capo, che mi ricorda un personaggio di Lupin 3°, avete presente la puntata sulle carte da gioco di Napoleone, il cattivo: ecco è lui (ottava puntata della prima serie). Parliamo per 5 minuti, per poi scoprire che facevamo riferimento a cose diverse. Comunque la quantità di alcool riduce sempre di più la distanza tra le persone, le battute si sprecano, ed ogni due minuti parte una risata. Finita la cena ci trasferiamo in un altro locale per fare un richiamo dell'alcol nel sangue.
La terza tappa sarebbe dovuta essere uno di quei localini vietati ai minori, ma dopo più di mezz'ora di giro in giro, nella fredda notte bialense, dovuto all'orientamento distorto del capo branco. Arrivati al localino, scopriamo che è in via di chiusura. Torniamo con le pive nel sacco in albergo.
Devo chiederti di nuovo venia, caro lettore, ma il volo di ritorno merita almeno due righe.
Arrivati in aeroporto, dopo aver commentato pessimamente l'auto che mi è stata data:
l'affita auto: com'è l'auto
io: una scatola con le ruote
il suo collega: si, ma con l'autoradio.
Mangiamo qualcosina prima di superare il check in. Superato lo schieramento di sicurezza, ritroviamo di là tutti gli italiani che sono nel giro di questo progetto. Due battute in attesa della chiamata per salire sull'aereo. Sento l'ennesimo messaggio che richiama le persone che devono prendere il mio aereo di sbrigarsi a fare il check in. Il solito.
Passano i minuti ma non si sente l'annuncio di recarsi al gate.
Guardo dalle finestre e vedo il nostro aereo parcheggiato, circondato da due furgoni e quattro persone.
Inizia a girare la voce che ci sia un guasto. Da lì in poi ogni mezz'ora gli altoparlanti daranno il messaggio che l'aereo partirà in ritardo e che nuove notizie verranno date tra mezz'ora. Questa volta sono pronto. Cuffie, film ed un saluto a tutti.
A 5 minuti dalla fine del fine chiamano l'imbarco d'urgenza, mentre il collega sta dicendo che è molto probabile che cancellino il volo. Spengo il pc e mi accalco con gli altri al gate. Ci facciamo un'altra attesa di 20 minuti sul bus, in attesa che vengano caricati panini e petrolio.
Riusciamo a salire sul vettore, accolto da due hostess che sembrano le nonne delle veline. Arrivato al mio posto trovo una valigia nera depositata sul mio sedile. Chiedo agli astanti di chi sia il bagaglio. Ricevo come risposta che l'oggetto era nel corridoio e dava fastidio al passaggio, quindi era stato depositato lì. Io lo sposto sul posto a fianco al mio in attesa di segnalare la cosa alle nonne volanti. Il mio piano non aveva tenuto conto del collega con le sporte della spesa da duty free e borsa porta pc. Con un abile gioco d'incastri facciamo passare gli ultimi passeggeri, e rimetto la valigia dov'era all'inizio, riproponendo la domanda sul proprietario. La velina anziana con i capelli neri mi cazia perchè sto parlando ad alta voce e sto lasciando il bagaglio in mezzo ai piedi.
Eh no!!! la settimana già mi ha fatto schifo, prendermi un rimprovero da una cariatide per una colpa non mia non mi va.
La fisso negli occhi e le dico che il bagaglio non è mio, l'ho trovato sul mio sedile e sottolineo il tutto prendendo a calci la valigia. Questa mi guarda stupefatta e poi si rende conto che l'oggetto è di proprietà dell'equipaggio. Si scusa, ma io ormai sono in fase da decollo a causa delle balle che mi girano. Le faccio notare che non c'è più posto per il mio capotto nello scompartimento sopra il mio posto. Lei cambia espressione e con la nuova maschera da nonnina delle favole prende il cappotto e lo mette nell'armadio destinato alle persone della business class. Ecco ora le cose iniziano a girare meglio. Perdiamo altri 20 minuti sull'aereo prima di rullare per il decollo, ma la nonnina mi rassicura che partiremo senza più indugi.
Per fortuna che in Italia ci accoglie una bella giornata di sole.
Basta, anche questa settimana è finita!
Nella prossima puntata si parlerà di...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Carmine, temo che ti sbagli sul fatto che i colleghi non conoscano il tuo BLOG...
...io ti seguo abitualmente ;-)

Carmine ha detto...

Grazie per l'assidua lettura.
Spero che almeno qualche volta ti abbia strappato un sorriso.
per il resto è tutto TOP SECRET.
Ciao Collega 8)

Anonimo ha detto...

Un po' in ritardo ......
Sono lo sconosciuto trasfertista di cui parli in questa puntata. Felice di averti fatto vivere un momento di notorietà :-)
Al ritorno dalla Polonia ho avuto un mese di casini inenarrabili e non ho avuto la testa per tornare a leggere il tuo blog, ora mi sono messo con calma a leggere tutte le puntate. Saluti
Paolo