23 gennaio 2010

Mezza Trasferta - 10° Puntata


Ed eccomi qui, caro lettore, a raccontarti un'altra settimana passata nelle terre nostrane.

Questa è la 10° settimana, cifra tonda e non solo.

Questa è stata la settimana degli incontri aziendali e dell'annuncio della partenza per l'est, ma vediamo di dare un ordine agli eventi.

Il capo, dopo le innumerevoli lamentele e gli scazzi, e qualche richiamo dall'alto, visto che il gruppo è diventato ormai “esplosivo”, ha deciso di tenerci tutti a colloquio, ed oltre a lui anche il suo capo ha deciso di convocarci per tastare il polso della situazione; e siccome non c'è due senza tre, ho incastrato il mio mentor per un colloquio, ma fatto tre il quattro vien da se, quindì il capo mi ha incastrato per altri due incontri, di cui uno per fortuna è saltato.

I primi incontri con il capo hanno fatto innervosire il cliente perchè sono avvenuti all'interno degli uffici dove dovremmo produrre, oltre al fatto che un impegno dichiarato di massimo un oretta ha portato via già al primo match, perchè più che un dialogo è stato uno “scambio” di vedute, con la team leader più di tre ore, facendo scalare gli altri incontri a data da destinarsi.

Quando si è presentato nuovamente il capo a metà settimana, il cliente ha fatto un po' la parte e lui si è dovuto ritirare con la coda tra le gambe e sempre più docile nei riguardi delle nostre richieste. Io sono stato il primo della lista, convocato prima di pranzo, per un ripetere sempre le stesse cose, comunque più fortunato dei colleghi perchè salvato dalla campanella del pranzo, mentre loro hanno dovuto sopportare tutta la trafila.

Poi convocazione in sede per parlare con il capo^2 (capo*capo = capo^2 o almeno così dovrebbe essere); colloqui che vengono spostati, sovrapposti e via dicendo perchè qualcuno non è capace di gestire un'agenda d'impegni, ma su questo aspetto meglio stendere un maiale su una griglia e versare del vino nei calici.

Anche in questa settimana di chiacchiere c'è stato l'evento mondano. Un aperitivo in un locale vicino alla sede. L'organizzazione è stata fatta con il passaparola così che si è presentata un sacco di gente, tanto che ci si è dovuti incastrati tra camerieri che cercavano di fare il loro lavoro ed altri tavoli. I più anziani, a livello aziendale, parlavano tra di loro, mentre una buona fetta dei nuovi faceva gli occhi dolci ad una collega appena assunta, tanto che quando mi sono avvicinato mi sono sentito come il cattivo della canzone degli 883, quello di LA REGOLA DELL'AMICO, in questo caso sarebbe forse meglio del COLLEGA. Mentre parlavo con la nuova arrivata mi sentivo gli occhi dei colleghi addosso, come se fossi circondato da un gruppo di iene. Comunque me ne sono fregato e sono andato avanti a chiacchierare tranquillamente, mentre il loro fiato si faceva sempre più corto e la tensione saliva. Quando sono andato via, lasciandola in balia dell'attacco fiere, rimaste in attesa di questo momento, quasi mi scappava da ridere e volevo tornare indietro a dire a questi quattro lumaconi che non ce n'era, ma poi perchè. Che si prendano la loro bella facciata contro il muro. Anche questo li farà crescere.

C'è stato anche un altro evento particolare. La prima volta che trovo un traffico importante per andare in ufficio. Traffico la cui motivazione è rimasta segreta, ma che mi ha permesso per un attimo di godere di un po' di sole che faceva risplendere il ghiaccio formatosi nelle campagne circostanti, tanto da far sembrare tutto fatto di vetro. Eh sì, il ghiaccio elemento persistente per questa fredda settimana.

Ci sarebbero ancora mille storie da raccontare ma tutte le parole dette durante i colloqui mi hanno un po' prosciugato e quindi mi fermo qui, oggi.





… e la storia continua …

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